PFAS nelle stoviglie compostabili delle mense, ma non nel Mater-Bi: Novamont rassicura

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Non ci sono PFAS nel né nel Mater-Bi né nei manufatti prodotti a partire dal Mater-Bi. Novamont si difende dal test del Salvagente, che sollevava una serie di dubbi sulle stoviglie compostabili usate in molte mense scolastiche italiane. Una vicenda che nel corso delle ultime settimane ha fatto molto discutere.

Ne avevamo parlato anche noi in questo articolo. Secondo l’analisi, a febbraio il Salvagente aveva fatto esaminare 11 campioni di stoviglie compostabili: 7 piatti, 2 bicchieri, 2 coperchi/coperture dei lunch box usati per i pranzi a scuola. Inviato anche un piatto acquistato in un negozio romano per effettuare un confronto. L’analisi era dunque volta a stabilire se le stoviglie contenessero fluoro, un possibile indicatore della presenza di Pfas.

I campioni provenivano da diverse scuole, da Roma a Milano. Dopo oltre due mesi di analisi, sono stati resi noti i risultati- Dei 2 bicchieri analizzati, uno aveva fluoro a 470 ppm (parti per milione) e il secondo un livello non rilevabile (sotto i 200 ppm). Per i piatti il risultato è stato peggiore: in tutti è stato rilevato fluoro, anche quattro volte più alto. Il livello massimo è stato di 2.030 ppm (parti per milione), secondo il Salvagente.

Ma adesso è arrivata la replica di Novamont, società internazionale che opera nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti. Secondo Novamont, i PFAS non sono utilizzati né nel Mater-Bi né nei manufatti prodotti a partire dal Mater-Bi.

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Gli autori dello studio riconducono la presenza di quantità così alte di fluoro all’uso di PFAS, sostanze sospettate di avere effetti altamente negativi sulla salute e sull’ambiente. I PFAS sono generalmente usati per conferire proprietà oleorepellenti e idrorepellenti a materiali di natura fibrosa e igroscopica e renderli adatti a contenere liquidi, come nel caso di stoviglie e bicchieri. Va precisato che diverse possono essere le sostanze che contribuiscono al contenuto di fluoro in un manufatto, tra cui anche alcune cariche minerali inerti (talco); in altre parole il contenuto di fluoro non è automaticamente imputabile alla presenza di PFAS, spiega Novamont.

A suo avviso, dunque, la presenza di fluoro non necessariamente è riconducibile a quella di PFAS. Inoltre, precisa che il Mater-Bi, pur essendo totalmente compostabile, è naturalmente resistente ai liquidi e non ha bisogno di trattamenti chimici per essere utilizzato nelle stoviglie. E conclude:

 In ogni caso la Novamont non utilizza sostanze pericolose quali ammine aromatiche, plastificanti della famiglia degli ftalati, sostanze classificate come pericolose per l’ambiente, sostanze classificate come PBT o vPvB (Persistenti Bioaccumulabili, Tossiche e Molto Persistenti e Molto Bioaccumulabili) e i PFAS.

Purtroppo, a prescindere dal test del Salvagente e dalla replica di Novamont, altre analisi hanno sollevato dubbi su prodotti simili diffusi in Italia. Ad esempio, Altroconsumo ha effettuato un test sulle stoviglie in bambù scoprendo che potrebbero rilasciare formaldeide e melamina. 

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Qui il nostro articolo: Stoviglie in bambù, per Altroconsumo non sono green, né sicure: potrebbero rilasciare formaldeide e melamina

Alcuni paesi stanno già lavorando per limitare la presenza di Pfas nelle stoviglie usa e getta. Lo hanno fatto la Svizzera e la Danimarca.

E in Italia? Purtroppo in Italia non esiste ancora una regolamentazione sulla presenza di PFAS nelle stoviglie, ma ci auguriamo che possa essere introdotta al più presto. 

Fonti do riferimento: Novamont


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