Il gioco ha tutte le caratteristiche necessarie affinché attraverso di esso si realizzi quello che studiosi di ambiti differenti quali Carl Rogers, David Ausubel e Joseph D. Novak definirono “apprendimento significativo”, ossia il tipo di apprendimento più efficace e duraturo che le persone possano sperimentare.
Gli studi sul tema sono moltissimi ma condividono alcune riflessioni di base su questo fenomeno: esso è globale e integra al proprio interno molteplici componenti, affettive, sociali, motorie, cognitive, emotive e culturali.
Ogni apprendimento significativo è quindi in gran parte frutto del potere che hanno i bambini di imparare sempre, anche e soprattutto giocando. Per i piccoli ogni momento della loro vita è connesso al gioco e attraverso questo esplorano il mondo che li circonda e così avviene l’apprendimento.
Già nei primi mesi il bambino impara, e grazie agli stimoli dell’ambiente che lo circondano, inizia a conoscere il mondo e a muovere i primi passi verso l’autonomia. Ogni genitore può contribuire attivamente a questa crescita, in un modo leggero e divertente con attività alla portata di tutti, ma fondamentali per spingere i bambini a esplorare il mondo e imparare a rapportarsi con esso.
Quando giochiamo con un bambino lui entra in modalità apprendimento: i suoi sensi sono focalizzati sull’attività, è capace di rimanere concentrato, abbiamo tutta la sua attenzione, di gran lunga superiore rispetto a quando gli impartiamo degli ordini.
Ecco perché molti pedagogisti suggeriscono di mettere sotto forma di gioco anche delle piccole azioni quotidiane (ad esempio trasformare la routine del lavarsi i denti come gara a chi li lava per primo) per farle rispettare con piacere. Per i bambini ogni occasione è buona per giocare e a loro basta davvero poco per farlo.
Ma entriamo ora più nello specifico suggerendovi 4 modi per educare i più piccoli attraverso il gioco.
1. Il gioco libero
Per incoraggiare il gioco, da una parte bisogna diminuire le attività impegnative e troppo didattiche in favore del gioco libero, così da lasciare ai piccoli il tempo per l’esplorazione, la curiosità e soprattutto il divertimento.
Uno studio dell’Università del Colorado pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology ha dimostrato come i bambini che hanno più occasioni per svolgere attività non strutturate e che non prevedano una direzione da parte degli adulti, diventino più bravi a fissarsi degli obiettivi e a impostare delle strategie per raggiungerli.
C’è il bimbo che ha bisogno di stare un po’ da solo, allora prende un libro e lo legge sdraiato su un cuscino; quello che preferisce correre e saltare con gli amici; nel gioco libero ognuno può dedicarsi a quello che più gli piace e lo fa divertire senza troppe direttive da parte dei grandi.
2. Il gioco guidato
Anche il gioco guidato è importante quando i bambini crescono. I genitori dovrebbero proporre giocattoli (di qualità) e ambienti (come i musei) che nutrono la curiosità e che offrano nuove opportunità di esplorazione.
Il gioco indirizzato dall’adulto o “guided play” può essere efficace nel promuovere l’apprendimento centrato sul bambino, che ha un ruolo centrale nella scelta delle attività; il gioco in questo caso è tuttavia introdotto e stimolato anche dall’adulto, che dà il via al processo didattico, stabilisce gli obiettivi e cerca di monitorare il procedimento, mantenendo l’attenzione sugli scopi stabiliti.
3. L’uso di oggetti comuni
Per avvicinare i bambini all’apprendimento delle lettere dell’alfabeto e del loro uso potete usare oggetti che avete in casa o facilmente recuperabili e coinvolgere i più piccoli in modo ludico e divertente. Ad esempio potete riutilizzare i tappi delle bottiglie, semplici e facili da portare in giro, per scrivere su di essi le lettere dell’alfabeto, per poi invitare il bambino a posizionarli su di un foglio, dove avrete disegnato le lettere corrispondenti a formare una o più parole.
In alternativa potete realizzare insieme uno speciale alfabeto illustrato, che sarà divertente sfogliare e portare in giro. Basta comprare un portabiglietti da visita e creare con dei cartoncini lettere da una parte e immagine corrispondente dall’altra.
Un analogo divertente passatempo da fare in casa o nelle giornate di pioggia è quello di creare insieme al bambino delle lettere in pasta di sale. Per questo possono venirci in aiuto delle semplici formine.
4. L’inglese è un gioco
Una lingua è quanto di più simile al gioco ogni essere umano possa imparare naturalmente nella propria vita. Per questo insegnare una lingua straniera dovrebbe essere fatto giocando, soprattutto se lo si fa con i bambini. Se state pensando di insegnare l’inglese a vostro figlio, sappiate che non è mai troppo presto per iniziare, se lo fate in un modo divertente e ludico.
Qualche idea? Sul web sarà semplicissimo trovare delle canzoni in inglese, spesso animate con figure o balletti da riprodurre. Anche un semplice nascondino può trasformarsi in un modo divertente per imparare un po’ di inglese semplicemente sostituendo la conta in italiano con i numeri in inglese. E perché no, magari una piccola filastrocca da ripetere prima di iniziare la ricerca.
Infine possono venirvi in aiuto anche pupazzetti e peluche, acquistati o creati in casa, che parlino esclusivamente in inglese attraverso voi. Questi possono rappresentare un metodo semplice e divertente per allenare la comprensione linguistica e, al contempo, anche le capacità comunicative del bambino.