Papà, ho trovato un amico: Macaulay Culkin venne attaccato davvero dalle api e Jamie Lee Curtis e Dan Aykroyd pagarono caramente le loro parolacce

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Se dovessimo pensare ad una classifica dei film più strappalacrime degli anni novanta, Papà, ho trovato un amico sarebbe sicuramente sul podio. 

La pellicola, che nella versione originale è intitolata My Girl, venne diretta nel 1991 da Howard Zieff e vede nel cast principale Anna Chlumsky e Macaulay Culkin nei ruoli rispettivamente dei due adorabili amici Vera e Thomas, più Dan Aykroyd e Jamie Lee Curtis a fare la controparte adulta.


Il titolo in italiano si discosta molto da quello originale, principalmente per richiamare ad un’altro film Mamma, ho perso l’aereo, di cui lo stesso Culkin era stato protagonista un anno prima. Attenzione però perché i due film non hanno nulla in comune, se non la presenza della giovane star, in quegli anni diventato un vero e proprio divo. 

Trama

Il film è ambientato nell’estate del 1972 in Pennsylvenia. Qui conosciamo la storia di Vera Sultenfuss, una bambina di 11 anni orfana di madre che vive con il padre, titolare di un’impresa di pompe funebri. Vera è molto sveglia e intelligente ed ha una forte passione per la poesia, ma a causa di un distaccato rapporto con il padre comincia a isolarsi in una sorta di ipocondria, tormentando il dottore della città con mali inesistenti. La piccola stringe un forte legame con Thomas, suo coetaneo e miglior amico, l’unica persona con cui riesce a confidarsi. Il comportamento distaccato del padre andrà ad accentuarsi quando questi s’innamorerà della sua nuova collaboratrice, Shelly. Purtroppo Vera sarà messa alla prova da un tragico avvenimento, che sconvolgerà la sua sensibile esistenza.

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Parolacce vietate

Ad affiancare i due piccoli protagonisti Anna Chlumsky e Macaulay Culkin c’è una grandissima coppia di attori, tornati a lavorare insieme dopo la precedente collaborazione in Una Poltrona per DueJamie Lee Curtis e Dan Aykroyd. Sul web abbiamo scovato un curioso fatto su di loro che riguarda un comportamento bandito sul set. Essendo in presenza di due bambini, Jamie Lee Curtis decise di istituire una sorta di salvadanaio per prevenire l’utilizzo di parolacce. Aykroyd era noto per sapersi controllare poco da quel punto di vista, dunque ogni qual volta che veniva detta una parolaccia, bisognava pagare.

Racconta la Curtis: “Dissi loro che ogni volta che dicevo ‘shit’, gli avrei dato 5 dollari, ‘fuck, 10″. “Allora sono già 15 dollari” le rispose subito con furbizia Culkin. “Alla fine del film ho dovuto dare loro quasi 200 dollari e li ho mandati letteralmente a quel paese!”

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Anche Dan Aykroyd non fu da meno e i due piccoletti si portarono a casa un bel gruzzolo.

La scena delle api

Chi ha visto il film, ovviamente sa. A partire da questa scena, cambia lo stato d’animo e… si cacciano fuori i fazzoletti. Il piccolo Thomas viene attaccato da uno sciame di api, che, in seguito ad uno shock anafilattico, provocano la sua morte. 

Per girare quella scena Macaulay Culkin venne inseguito da vere api, tanto che gli misero del polline sulle dite affinché gli venissero addosso.

“Mi misero del polline sulle dita e ogni volta che muovevo le mani, le api mi venivano addosso” ha raccontato Culkin. “C’era una persona che le indirizzava direttamente su di me. Erano milioni! Appena dissero “stop”, sono corso verso l’acqua, mi sono lavato le mani e sono scappato nei boschi, aspettando di vedere se servisse rigirarla”.

Sicuramente una prova scomoda per il piccolo Macaulay, ma con un compenso di 1 milione di dollari per il film, questo e altro, o no?  

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