Rozzano: nella ex villa della mafia un orto didattico per la comunità

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Ci sono voluti 10 anni perché nella villa sequestrata di un narcotrafficante affiliato alla ‘ndrangheta a Rozzano, nei dintorni di Milano, iniziasse un progetto di riqualificazione. Ma oggi ci siamo, e i cittadini stanno andando avanti con entusiasmo. Il progetto Un bene da coltivare è stato selezionato per la seconda edizione dell’Università del Crowfunding, che permette a studenti, ex studenti, docenti e a tutto il personale di Milano Bicocca di far partire una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal basso. Il progetto ha il sostegno di Fondazione di Comunità Milano, onlus che favorisce iniziative locali e solidali.

I membri del Comitato Molise 5 di Rozzano nel giardino della villa sequestrata alla mafia.

Mara Heidempergher, studentessa del corso per educatori socio-pedagogici dell’università di Milano-Bicocca, guida il Comitato Molise 5 di Rozzano che ha ideato il progetto. «Il nostro obiettivo è creare un orto condiviso nel giardino della villa. Lo scopo è didattico, cioè vogliamo spiegare come si coltiva, far conoscere le piante, soprattutto ai bambini.  E sarà anche un modo per stare insieme, come comunità. Con i 5000 euro richiesti – somma che abbiamo già raggiunto! – compreremo le attrezzature per l’orto , costruiremo una piccola serra dove far crescere i germogli, realizzeremo una lombricaia per il compost e faremo dei pannelli didattici per spiegare tutte le piante che ci sono già nel gran parco intorno alla villa».

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Il Comitato Molise 5 da settembre 2018, grazie a un accordo con il Comune di Rozzano si sta occupando della riqualificazione di tutto lo spazio. «Abbiamo già organizzato incontri sui temi dell’antimafia, sulla cultura della legalità, ma abbiamo fatto anche una rassegna di teatro. Idee che, appena possibile, riprenderemo».

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Mara Heidempergher, che guida il comitato e studia in Bicocca.

E così una villa che apparteneva a un trafficante ora si trasforma in uno spazio per la comunità locale, per i bambini, per le famiglie. Mara ha tanti progetti, anche se non sa quando potrà partire: «Possiamo garantire il distanziamento tra le persone, perché faremo il numero chiuso per le famiglie nei weekend. L’estate sarà lunga, ma qui all’aria aperta possiamo svolgere mille attività», dice. «Da settembre vorremmo coinvolgere poi le scuole della zona, far incontrare i bambini con un agronomo e un educatore. Questo è un bel posto, ed è giusto valorizzarlo e utilizzarlo al meglio».

Intanto l’obiettivo della raccolta fondi, 5000 euro, è stato raggiunto e superato. Ora si pensa a nuovi traguardi, come piantare un piccolo frutteto, per insegnare la coltivazione dei alberi da frutto e coinvolgere i bambini nella raccolta. Poi, tutti insieme a fare marmellate.

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