“Contagion”, stasera su Canale 5 il film profetico sulla pandemia di Steven Soderbergh

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Stasera su Canale 5 alle 21.21

va in onda Contagion. Il film che già durante i prodromi della pandemia era schizzato nei noleggi su piattaforme come iTunes e Infinity tv – poiché stranamente non presente nei cataloghi di quelle più popolari – arriva dunque sulla tv per tutti. E come ai vecchi tempi della grande prime televisive, a seguire ecco un dibattito: una puntata speciale del talk show d’attualità Matrix, condotta da Nicola Porro, colpito dal Coronavirus e guarito. Un approfondimento di informazione dedicato all’emergenza perché nel frattempo Contagion è diventato il film-dossier da vivisezionare. Con esperti in collegamento via Zoom a discutere anche dell’ipotesi filmica su com’è nato il virus. Se attraverso una fusione tra patogeni di pipistrelli e suini? Proprio come in Spillover, altro boom collegato alla Covid-19.

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Presentato al Festival di Venezia nel 2011 – e arrivato nei cinema subito dopo – il film di Steven Soderbergh è stato un successo anche se non da ingressi transennati ai cinema. Preso sottogamba, ha fatto più rumore per come si liberasse di Gwyneth Paltrow nel giro di pochi minuti, paziente zero dalle smorfie ridicole. Strutturato con un cast all-star alla maniera dei grandi disaster movie degli anni Settanta, Contagion è però interessante per come depotenzia la spettacolarità. A favore di uno sguardo obiettivo, pauroso ma non annichilente. Senza il fascino legato a salvataggi spericolati e dichiarazione d’amore in fin di vita. Gli effetti di un virus sono del resto meno fotogenici rispetto a un grattacielo in fiamme oppure alle immagini di una città rasa al suolo da un terremoto.

Ma i morti di Contagion, gli assalti ai supermercati, le file per il cibo e le sepoltura dentro fosse comuni: tutto – o quasi – corrisponde alle immagini viste in tv e sui social.

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I consulenti

La perizia quasi impersonale di Contagion, in cui tutti i protagonisti sono equivalenti nel loro contributo alla storia. Dagli scienziati al blogger anti-sistema Jude Law, si deve alla sceneggiatura di Scott Z. Burns. Che porta in sé il contributo degli studiosi del CDC americano (Centers for Disease Control) – massima autorità nel registrare nuove forme virali, diventata famosa per aver collegato nel 1981 i primi casi spaiati di quella “strana malattia registrata in pazienti omosessuali”. La qualità profetica della pandemia descritta nel film deriva appunto dalla precisione dei loro modelli statistici. Sicché il virus di fantasia MEV-1 sembra il nostro Coronavirus: uguale origine (Cina), stessi sintomi (febbre alta e tosse), medesimi tentativi di contenerlo (lockdown, ricerca spasmodica di mascherine e guanti).

contagion


Le star di Contagion in prima linea

«Mentre continua la pandemia, c’è bisogno più che mai di informazioni sulle precauzioni scientifiche e basate sui fatti che possiamo tutti prendere per difendere meglio noi stessi, le persone che amiamo e le nostre comunità. I messaggi ingannevoli e inaccurati sono convidisi troppo su piattaforme tradizionali e social. Volevamo fare la nostra parte per tenere a freno le false informazioni». Questo il comunicato che, sull’improvvisa seconda vita di Contagion, ha spinto alcune le star del film a dare il loro contributo alla prevenzione. Con indicazioni precise illustrate in video postati su YouTube a fine marzo da: Matt Damon, Laurence Fishburne, Kate Winslet e Jennifer Ehle.

Winslet – che si era preparata per Contagion parlando con molti esperti e scienziati – si è concentrata sull’importanza di lavarsi le mani nel modo corretto.

Matt Damon ha ricordato l’importanza dell’auto-isolamento, ribadendo che semplicemente rimanendo a casa si possono salvare delle vite. Sottolineando che nella vita reale non esistono persone immuni e il virus non risparmia nemmeno le persone più giovani.

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