Ivan Cottini su SM e coronavirus: «Non dimenticate di apprezzare la vita»

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Ivan Cottini e la sua partner di ballo Bianca Berardi a Ballando Con Le Stelle il 31 maggio 2019 a Rome. (Photo by Elisabetta A. Villa/Getty Images)

Salvati dal coronavirus? Forse sì. Ivan Cottini (35 anni), unico ballerino al mondo con sclerosi multipla, trascorre la quarantena nella casa di Urbania, tra le colline marchigiane, con la sua bambina, Viola (4 anni): «Questo terribile momento può migliorarci, spero faccia riflettere le persone che hanno dimenticato di apprezzare la vita. Anch’io avevo smesso di amarla quando ho scoperto la malattia» – afferma – «oggi respiro e vivo per conquistare mia figlia e farla sorridere».

In quarantena con la figlia

In questi mesi di “reclusione” Ivan ha riscoperto la gioia di essere padre: «Gli impegni professionali mi hanno spesso sottratto alla famiglia» – dice – «proprio grazie al distanziamento sociale io e Viola siamo diventati inseparabili e molto complici. Nessuno voleva darci un lenzuolo da dipingere e appendere al terrazzo, cosi abbiamo deciso di usare una parete del salotto per disegnare l’arcobaleno e le impronte delle nostre mani. Ahimè rovesciando maldestramente un’intera vetrina con le costosissime porcellane della bisnonna!».

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La separazione

La recente separazione dalla sua compagna, Valentina, è stata particolarmente dolorosa. La rottura è avvenuta poco prima del debutto sul palco di Sanremo: «Credevo fermamente nella fiaba che avevamo, ma forse le fiabe non esistono e oggi nessuno aggiusta quel che si rompe» – afferma – «ci siamo conosciuti in ospedale 5 anni fa, e lì abbiamo trascorso il primo appuntamento, la nostra prima cena di fidanzamento, la prima volta in cui abbiamo fatto l’amore. Con lei ho provato fortissime emozioni e il coraggio di riprendere le redini della mia esistenza». Insieme hanno sfidato tutti, scegliendo di essere genitori: «L’opinione pubblica ci ha massacrato, le nostre famiglie disapprovavano, per riuscire a concepire mia figlia ho scelto di interrompere le terapie farmacologiche» – racconta – «oggi Viola è il mio salvagente e vale tutti i sacrifici».

Ripartire dopo la diagnosi

Quando è arrivata l’infausta diagnosi, Ivan era un attraente modello di appena 27 anni. Si è addormentato “forte” la sera e si è risvegliato “fragile”. Diplopia e difficoltà motorie, a seguire peggioramenti che hanno trasformato repentinamente il suo corpo: «Ero diventato un scheletro e non riuscivo a reagire» – confessa – «mi seguiva uno psichiatra e uno psicologo perché temevano il suicidio». Se lo avesse fatto davvero, non avrebbe mai conosciuto il suo grande talento: «Certo, potevo buttarmi via e lasciarmi andare alla sofferenza, piangere e farmi risucchiare dalla disperazione – afferma – «oppure scrivere una storia nuova. Tutta nuova».

Danza per bambini

Ivan e Valentina hanno l’affidamento congiunto della bambina. Mentre la madre lavora, loro giocano e si allenano tra le mura domestiche: «Provo a coinvolgerla con la danza, ho pubblicato brevi tutorial sui social con mini coreografie e alcune prese in questi giorni» – dice – «la mattina faccio fisioterapia con mia madre e nel pomeriggio mi alleno due ore nella palestrina di casa con Viola. Da lei mi faccio fare qualunque cosa, mi strappa i peli, mi trucca e mi mette lo smalto.

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Anche a Sanremo ballavo con le unghie dipinte. Non me ne vergogno, perché sono tutti momenti felici trascorsi con lei». Prima della sua performance all’Ariston, Ivan è stato ospite a Ballando con le Stelle e al talent Amici: «A Sanremo, però, mi sono superato» – ricorda – «quando ho visto tutti in piedi ho capito di essere riuscito a trasmettere un messaggio importante. Anche se diversi possiamo essere protagonisti e vincenti nella vita». La diversità è bellezza e un valore per la società. Ivan è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana: «Ricevo quotidianamente lettere e messaggi di ringraziamento dalle persone disabili che hanno rialzato la testa e dimostrato di cosa potevano essere capaci» – racconta – «sogno un mondo dello spettacolo diversamente normale, vorrei assistenti di studio autistici, opinionisti down, per demolire i muri del pregiudizio, estirpare il bullismo e tutte le forme di discriminazione».

Da Ballando a Sanremo


Ivan Cottini al 70° Festival di Sanremo, l’8 febbraio 2020. (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/Getty Images)

Ivan si è esibito sulle note di Elisa a Sanremo con Maria Bianca Berardi, inseparabile partner artistica: «Prima di conoscerla non avevo mai ballato, ero il classico attaccapanni. In una serata di beneficenza mi sono trovato al centro del palco e ho chiesto di essere coinvolto nella coreografia, lei era l’insegnante» – ricorda – «la bellezza della vita è che ti mette davanti le cose quando meno te lo aspetti».

La danza che salva la vita

Oggi la danza è la sua salvezza, il suo beneficio psicologico, la terapia: «Quando ballo non mi sento malato, riesco a prendere a calci la sclerosi multipla» – conclude – «non so cosa mi riserverà il futuro ma per quello di Viola vorrei tanto che fosse felice e imparasse a guadagnarsi ogni traguardo perché nulla sulla terra è scontato».

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