Vomito in gravidanza: un malessere sgradevole, ma “normale”

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vomito in gravidanza
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Il vomito in gravidanza è un fenomeno molto frequente: solo raramente nasconde qualche problema maggiore, ma nella maggior parte dei casi è del tutto normale. Esistono però tanti rimedi e buone norme per evitare le classiche nausee quando sei in attesa. Inutile dire che l’alimentazione in gravidanza è davvero importante: scopri tutti i cibi da evitare e quelli invece su cui puntare durante i 9 mesi della gravidanza! Guarda il video!

 

Nausea e vomito: ci vuole pazienza!

Il vomito dipendente dalla gravidanza inizia nel primo trimestre, si manifesta per qualche settimana, non è associato a dolore all’addome, né ad altri problemi intestinali. La nausea è un sintomo molto comune ad inizio gravidanza soprattutto. Forse è il primo a manifestarsi, tra la quinta e l’ottava settimana di gestazione, abbinato molto spesso a un forte fastidio per gli odori e ad un gusto dei sapori molto alterato. Se nella prima gravidanza la donna ha sofferto di questo disturbo, è molto probabile che ne soffra anche nelle successive. E soprattutto se si tratta di gravidanze gemellari e se lo stato gravidico è complicato da mola vescicolare. Ambedue queste situazioni innalzano il livello della gonadotropina corionica(beta-HCG), che è ritenuta tra i responsabili di questo fastidioso disturbo. Le donne che sono allergiche ai profumi o patiscono il mal di mare e il ma d’auto e quelle che periodicamente accusano emicranie più facilmente possono andare incontro a nausee e vomito in gestazione. E così hanno quelle che soffrono di reflusso gastroesofageo e di patologie gastrointestinali. Tra l’altro estrogeni e progesterone tendono a rilassare i muscoli intestinali e quindi anche lo sfintere, il cardias, tra lo stomaco e l’esofago, la valvola che impedisce la risalita dell’acido dallo stomaco, ma che quando non funziona favorisce un maggiore reflusso esofageo. Si parla di nausea come malessere mattutino, ma anche di nausea serale; purtroppo in alcuni casi questo disturbo può insorgere molte volte nello stesso giorno. Secondo alcuni studi, la nausea è più frequente se il feto è una femminuccia.. Vomito e nausea forte riguardano fino al 50% per cento delle donne gravide, mentre l’iperemeresi gravidica con vomito molto frequente e sintomi persistenti circa l’1,25. L’associazione di nausea e diarrea in gravidanza è poco frequente; la stipsi invece si manifesta maggiormente, a causa dei muscoli dell’intestino rilassati dagli ormoni. Qualora si presentino vomito e diarrea insieme si deve tenere conto del maggiore rischio di disidratazione.

Gravidanza in tarda età: tutte le star diventate mamme over 40© Getty Images

 

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Iperemesi gravidica: le cause

Si intende con questa definizione medica una forma piuttosto seria di vomito nelle donne in stato interessante. Per alcune di esse nausea e vomito sono disturbi persistenti, che comportano la perdita di fluidi corporei: si parla, quindi, di iperemesi gravidica, che può provocare anche un notevole calo di peso e disidratazione. Le donne con questo disturbo non assorbono energia sufficiente attraverso l’alimentazione, così l’organismo degrada i grassi con conseguente accumulo di prodotti di scarto (chetoni), una situazione chiamata chetosi. Quando si sta a digiuno per un certo tempo, l’organismo trae energia dai grassi, non avendo sufficienti riserve di glicogeno. Questo porta alla produzione di chetoni, ossia acidi che vanno nel sangue e vengono smaltiti con le urine. Se aumenta molto la loro produzione e la loro concentrazione si hanno effetti dannosi per la salute. Oltre che con il diabete e con il digiuno la chetosi si può manifestare anche in gravidanza e con l’allattamento prolungato. Di solito, nausea e vomito durante la gravidanza sono correlati alla gravidanza stessa, ma a volte dipendono da altri disturbi. Non è del tutto chiaro il collegamento delle nausee e dell’iperemesi alla gravidanza. Probabilmente è dovuto all’aumento di ormoni, gonadotropina ed estrogeni. La gonadotropina CG viene prodotta dalla placenta all’inizio del periodo gravidico; gli estrogeni sono basilari per portare avanti la gravidanza. I livelli di estrogeni risultano quasi sempre molto alti nelle donne che in stato gravidico soffrono di iperemesi gravidica. Inoltre, anche il progesterone rallenta la digestione, contribuendo all’aumento della nausea e del vomito. Non sono da escludere fattori scatenanti di tipo psicologico. Anche le vitamine insieme al ferro possono dare nausea e la crescita abnorme della placenta può provocare vomito. Questa crescita è definita mola idatiforme. Una volta escluse altre patologie, i medici possono diagnosticare malessere mattutino e iperemeresi gravidica.

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Vomito in gravidanza: cosa fare© GettyImages-

Un campanello d’allarme: disturbi non sono collegabili alla gravidanza

Nausea e vomito possono dipendere però anche da disturbi non correlati alla gravidanza, come gastroenterite, infezione del tratto urinario o più di rado blocco intestinale. Se una donna in gravidanza ha vomito, sono preoccupanti sintomi come disidratazione, secchezza delle fauci, tachicardia, vertigini, scarsa minzione e sudorazione, dolore addominale, febbre, vomito con strisce di sangue, problemi di vista e di parola, confusione e debolezza, che potrebbero far pensare anche ad un’emorragia cerebrale. In questi casi bisogna subito richiedere l’intervento del medico. Se la donna gravida ha un vomito moderato, non perde peso e non è disidratata, si può anche non consultare il medico, a meno che i sintomi non diventino troppo persistenti. Il medico indaga sull’anamnesi della paziente, se ha avuto dolore, stipsi, diarrea, se fa uso di farmaci che possono indurre il vomito, se ha avuto questo problema anche in altre gravidanze, per poi procedere a un esame obiettivo. Questo allo scopo di escludere segni di disturbi più seri, come pressione troppo alta o bassa, febbre, stato confusionale, astenia. L’esame pelvico può provare la presenza di mola idatiforme, dovuta ad un difetto della fecondazione e di altre alterazioni. Il vomito dipendente dalla gravidanza inizia nei primi tre mesi, si manifesta per qualche settimana, non è associato a dolore all’addome, né ad altri problemi intestinali. La nausea e il vomito spesso si associano anche ad un’aumentata salivazione. Se nausea e vomito sono lievi non c’è pericolo, nemmeno per il feto, ma se la gestante perde troppo peso, non riesce più ad assimilare bene gli alimenti ingeriti. Questi sintomi poi sono a volte legati anche a problemi psicologici, causati dell’evento nuovo, a volte difficile da accettare con serenità e senza apprensione e a cui spesso la donna si sente impreparata, oltre alla paura del parto e al mutamento del proprio fisico.


 

Vomito in gravidanza: rimedi© GettyImages

Analisi, esami strumentali, terapie ed alimentazione

Se dopo 10 settimane di gravidanza all’esame ecodoppler non si sente il battito cardiaco del feto, si può trattare di mola idatiforme. Si procede con esami delle urine, per misurare i livelli chetonici e quelli degli elettroliti e poi con un’ecografia pelvica, nel caso si ritenga possibile una crescita anomala della placenta. Per il vomito si somministrano liquidi per via endovenosa; se persiste si aggiungono vitamine, glucosio ed elettroliti in regime ospedaliero. Quando il vomito si ferma, si possono assumere liquidi per via orale e se a paziente li ritiene, anche piccole porzioni di cibo. Il medico può prescrivere farmaci antiemetici non nocivi al feto sicuri o se è necessario doxilamina succinato e piridossina cloridrato, principi attivi usati insieme per ridurre nausea e vomito in gravidanza. La doxilamina è un antistaminico, la piridossina cloridrato è che la vitamina B6.
Se nausea e vomito sono legate alla gravidanza, si può modificare l’alimentazione e lo stile di vita a tavola. Si consiglia di: mangiare poco, ma spesso (5 o 6 piccoli pasti al giorno), senza aver molta fame, consumare solo cibi leggeri, come pane tostato, mele, banane, riso; qualche biscotto al mattino prima di alzarsi dal letto lentamente, standosene seduta per un po’, bere molto durante il giorno, ma non liquidi dolci, freddi o gasati; consumare alimenti poveri di grassi e facili da digerire per compensare il nutrimento perso col vomito; stare all’aria aperta e in ambienti non inquinati; passeggiare a ritmo moderato e per brevi percorsi, dormire con la finestra aperta almeno nelle stagioni più calde; evitare di annusare prodotti che abbiano odori forti e persistenti. Per la nausea tra i rimedi naturali abbiamo il thè o le caramelle alla menta, cibi e bevande con lo zenzero, radici o estratto di liquirizia.

 

Vomito in gravidanza: cause© GettyImages-

Anche le vitamine masticabili e i cerotti per il mal d’auto possono risultare utili. Se il calo di peso corporeo e gli altri sintomi non scompaiono, sarà necessaria un’alimentazione tramite un sondino dal naso all’intestino tenue. Può capitare che la donna gravida provi nausea per alcuni alimenti come caffè, thè, e cibi grassi che ha sempre gradito e invece provare voglia si mangiare alimenti che non le sono mai piaciuti; oppure può provare nausea solo annusando sostanze come carne o alcool.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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