All’inizio dell’Ottocento, il filosofo Ludwing Feuerbach coniò quella che sarebbe diventata negli anni la sua frase più famosa: «Siamo ciò che mangiamo». Infatti, gli alimenti che assumiamo quotidianamente definiscono il nostro corpo sia dal punto di vista fisico che psicologico. Alcuni cibi hanno un effetto benefico sulla nostra mente, mentre altri agiscono di più sulla salute interna dell’organismo.
Di qualsiasi prodotto si tratti, comunque, ogni alimento presenta dei cosiddetti valori nutrizionali che molto spesso trascuriamo e che, invece, possono rivelarci delle informazioni importanti su ciò che stiamo per mangiare.
Che cosa sono i valori nutrizionali?
Con la dicitura di “valori nutrizionali” s’intendono tutte le informazioni sulla composizione chimica di un alimento, dove si riconosce il contenuto nutritivo e quello calorico. I valori nutrizionali vengono espressi facendo riferimento a 100g o a 100ml di prodotto e devono obbligatoriamente indicare l’apporto calorico e i cosiddetti macronutrienti, mentre spesso è a discrezione del produttore riportare anche i micronutrienti.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i valori nutrizionali riportati sempre sull’etichetta:
- Valore energetico o calorie: si trovano con la dicitura in KJ e in Kcal.
- Carboidrati
- Grassi: s’intendono tutti i lipidi, compresi anche i sottogruppi degli acidi grassi
- Proteine
- Sale
I micronutrienti con le informazioni facoltative comprendono:
- Fibre: sono quelle sostanze che non vengono né assorbite né digerite dall’organismo ma che hanno un effetto benefico sulle funzionalità dell’intestino. Tuttavia, gli esperti ne sconsigliano l’assunzione in presenza di determinate patologie, come quella del colon irritabile.
- Vitamine: se in quantità importanti, a volte viene specificato di quali vitamine si tratta, come la vitamina A, B3 o C detta anche acido ascorbico.
- Sali minerali: come, per esempio, potassio, calcio, fosforo. Sono presenti sull’etichetta solo se l’alimento in questione ne presenta un contenuto significativo.
- Acidi grassi monoinsaturi
- Acidi grassi polinsaturi
- Pilioli: dolcificanti con meno calorie degli zuccheri tradizionali
- Amido
Qual è la differenza con le calorie?
Molto spesso i valori nutrizionali vengono confusi con le calorie. Innanzitutto, specifichiamo che il contenuto calorico di un cibo rappresenta uno dei vari dati che fanno parte dei valori nutrizionali stessi. Inoltre, se quest’ultimi indicano tutta la composizione chimica degli alimenti, le calorie esprimono il cosiddetto valore energetico. Ciò significa che la caloria è l’unità di misura di quanta energia i cibi forniscono al nostro corpo.
Non si può parlare di diversi “tipi” di calorie, perché esse sono uguali in qualsiasi alimento ed esistono delle apposite tabelle per verificarne la quantità in ogni cibo. Quello che cambia e che bisogna osservare con più attenzione sono proprio i valori nutrizionali perché, può capitare, che un cibo particolarmente calorico sia comunque sano e benefico per la nostra salute: basterà solamente assumerlo nelle giuste quantità e non bandirlo del tutto dalla propria alimentazione.
Le normative dei valori nutrizionali sulle etichette degli alimenti
Dato che ci forniscono delle informazioni così importanti, esistono delle normative che regolano la presenza dei valori nutrizionali sull’etichetta dei vari prodotti alimentari. Come abbiamo detto, oggi la loro presenza è obbligatoria ed è sancita dal Regolamento UE n. 1169/2011. Infatti, prima di questa data, ogni produttore poteva scegliere se inserirla o meno. Inoltre, questo regolamento è in costante aggiornamento e nel tempo è stata introdotta un’altra serie di dati da riportare sulle etichette. Ecco quelli principali:
- La presenza di eventuali sostanze allergene: esistono dei cibi o delle sostanze nutritive che possono scaturire con una certa frequenza delle allergie e per questo motivo sono definiti allergeni. Quelli più diffusi sono: arachidi, frutta a guscio, latte, uova, cereali contenenti glutine, crostacei e molluschi e soia.
- Quando un prodotto alimentare contiene oli e grassi, bisogna indicarne la tipologia, come, per esempio, olio di semi di girasole, olio di palma o grassi idrogenati.
- Nel caso della carne fresca, deve essere sempre espressa la provenienza dell’animale e, ovviamente, il tipo.
Quando possono essere omessi
Tuttavia, secondo il Regolamento Europeo e del Ministero della Salute, ci sono dei casi in cui i valori nutrizionali possono essere omessi. Infatti, la loro presenza è obbligatoria per i prodotti confezionati, mentre possono non comparire in poche eccezioni, come:
- Gli alimenti venduti sfusi: per esempio, quando compriamo direttamente dal bancone della gastronomia in un supermercato.
- I prodotti non trasformati: significa che comprendono solo un ingrediente o una sola categoria di ingredienti, come un pezzo di carne acquistato in macelleria o la frutta presa direttamente dal fruttivendolo.
- Tutti i tipi di caffè e di tè.
- Gli aromi, intesi come piante aromatiche e spezie.
- L’acqua.
Perché bisogna conoscere i valori nutrizionali dei cibi che mangiamo
Siamo abituati a vivere di fretta e la stessa rapidità di tutte le nostre attività la impieghiamo anche quando facciamo la spesa. Tuttavia, non controllando i valori nutrizionali e, in generale, le etichette degli alimenti che acquistiamo, rischiamo di assumere dei cibi che non fanno bene alla nostra salute o che non si addicono alla dieta che stiamo seguendo.
Infatti, soprattutto per i regimi alimentari pensati per dimagrire, controllare il contenuto di calorie dei prodotti è fondamentale, ma a esso bisogna unire anche una verifica dei vari valori nutrizionali. Per esempio, noci e nocciole hanno un elevato apporto energetico, ma non per questo vanno escluse del tutto dalla propria dieta: sulla confezione è riportata la dose giornaliera consigliata che può aiutare a regolarsi.
Inoltre, diversi prodotti fanno affidamento agli slogan pubblicitari per colpire l’attenzione dei consumatori. Quando troviamo scritto sull’etichetta “senza zucchero” oppure “un cibo ideale contro il colesterolo”, dovremmo poi sempre verificare che non vi siano altre sostanze nutritive comunque poco sane per il nostro organismo e che non si addicono a un’alimentazione corretta.
Fonte articolo: Alfemminile