“Twin Peaks”, la serie tv: il look da dark lady di Audrey Horne

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Tra i personaggi di Twin Peaks la Signora Ceppo ha senz’altro più fan, pazza com’è rappresenta del resto il futuro nella demenza che un po’ ci attende. Audrey Horne, definita da Laura Palmer «una ragazza molto carina ma taciturna e a volte malvagia», vanta invece innumerevoli tentativi di imitazione. Tutti ben nascosti, perché il problema di una dark lady è sempre lo stesso, essere criticata alle spalle e ammirata da lontano. Nella consapevolezza che sotti i vestiti che indossa non c’è solo un corpo, a fare volume ci sono soprattutto segreti, idee di conquista, vendette, spiagge del sud, lusso, uomini, l’odio per l’opacità degli altri, le frustrazioni, il desiderio per qualcosa di meglio ma va a sapere cosa.

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Sherilyn Fenn nei panni di Audrey Horne. (Ipa).

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Audrey la gatta

Sebbene ancora studentessa Audrey Horne non fa eccezione. È giovane ma possiede tutte le insoddisfazioni della donna navigata, danneggiata, alla terza, forse quarta possibilità. Lei che a scuola dà lezioni di vita: «Sai, nel mondo reale non c’è l’algebra». Che spegne la sigaretta nell’armadietto della scuola e prima delle lezioni si cambia le scarpe: da piane a stiletto, rosso fuoco. Nel mondo reale non c’è l’algebra ma fin che tocca stare chiuse in un istituto scolastico meglio starci come una potenziale criminale. Perversamente vintage come la comparsa di un b-movie anni Cinquanta: golfini a manica corta, con scolli profondi decorati da volant, arricciati sulle spalle, comunque aderenti; le gonne scozzesi a pieghe, oppure strette; le camicette stampate.

Ancora oggi popolarissima, con guide agli essenziali del suo look e selfie di rigore con sguardo in tralice, Audrey tra gli “oggetto cult” della serie tv come la torta di ciliegia e il caffè dell’agente Cooper. Eppure i motivi del suo fascino restano elusivi, solidi ed evanescenti allo stesso tempo. Come tutte le volte che si perde ballando in solitaria al centro di un diner. Mollando tutto il resto. Abiti, trucco e capelli sono dati oggettivi ma la sua emanazione filmica resta inafferrabile. Anche se Audrey è la risultante di sovrapposizioni precise. Innanzitutto di Sherilyn Fenn, l’attrice che l’interpreta, David Lynch e una buon parte delle dark lady del cinema. 

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Fenn per attitudine e fisico, dalle sopracciglia a gabbiano naturali all’aria da monella da Liz Taylor, a cui assomiglia in modo prodigioso. Lynch perché dopo un’audizione su quel corpo ci ha costruito il personaggio della studentessa cuorsincero (in parte). Infine il cinema per come la condensazione dei tratti pericolosi di Audrey sfrutti le eroine di cui ci si deve fidare poco, o nulla. Lana Turner, Barbara Steinwick, ancora Liz (che Sherilyn interpreterà in una miniserie del 1995), le pin-up. Gente piena di talenti poco edificanti: sparare meglio degli uomini; fare il nodo a un picciolo di ciliegia con la lingua. 

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