««Così il leone s’innamorò»: per una generazione intera questa frase racchiude un romanticismo più esasperato delle dichiarazioni di Romeo a Giulietta. Perché è contenuta nella saga di Twilight, mix di romance e fantasy che ha incassati a livello globale 3,3 miliardi. E da domani venerdì 10 aprile in tv su Italia 1 con una maratona di un film a settimana (seguono New Moon, Eclipse e Breaking Dawn parte 1 e 2). Tratti dai libri di Stephenie Meyer, questi adattamenti sono una delle coming of age story più insolite e più famose del cinema contemporaneo.
Alternativamente osannati e denigrati come i loro protagonisti, Robert Pattinson e Kristen Stewart (all’epoca coppia fissa anche fuori dal set), trasformati da sconosciuti in star, e in eterni Edward e Bella. Franchise dei record, Twilight lo è anche per quanto riguarda le proiezione di mezzanotte. Caratterizzate sempre da code lunghissime. Come quella del 2008 a New York per il primo capitolo, e nonostante petizioni online contro il protagonista, ritenuto non abbastanza sexy per incarnare il vampiro descritto nei romanzi.
Dubbi fugati rapidamente perché il pubblico – per la maggior parte femminile – si è presto convertito a una devozione incondizionata per Robert.
Andiamo con ordine
La storia, per chi non la conoscesse, è raccontata come una sorta di diario, dal punto di vista di Bella Swan. Un’adolescente introversa e pasticciona che non ama truccarsi né uscire, e viene spedita a vivere in un paesino sperduto e umido, Forks, con il padre burbero sceriffo. Insomma, non è la tipica teenager con la smania per lo shopping, tantomeno una cheerleader che sogna di fare la reginetta del ballo.
E proprio per questo cattura l’attenzione del più giovane membro dei Cullen. Un’insolita famiglia che ha adottato quattro adolescenti tra cui lui, Edward, compagno di banco di Bella. Non riesce a starle lontano per il richiamo del sangue, direte voi, e in parte è vero. Perché sotto le spoglie di un minorenne cinico si cela un vampiro centenario, solo che lui segue una rigida regola vegetariana.
Unica soluzione?
Ma l’amore scatta comunque. E tra tira e molla porta ai fiori d’arancio (con abito Carolina Herrera per lei). E ad altri problemi: consumare il primo rapporto quando potrebbe equivalere a uccidere Bella, perché come vampiro lui è superforte. Ma qualcosa di ancora più inaspettato accade. Quell’unica notte di passione porta ad una insolita gravidanza, con la ragazza in pericolo di vita: la creatura mezza-vampira che le cresce dentro alla velocità della luce potrebbe dilaniarla. Unica soluzione? Diventare un vampiro.
Follie da casting
Migliaia di pagine, cinque film e questo è l’esito? Sì. Raggiunto portando avanti la storia per sommi capi. Giocando sugli sguardi, sulle titubanze e sulla procrastinazione. Ma comunque colpendo al cuore una massa sconfinata di fan, rapita da una love story travagliata e impossibile tra un’umana fragile e un immortale succhiasangue. In molti dopo Stephenie Meyer hanno provato a ricreare la stessa scintilla. A riuscirci, forse, solo la saga di Hunger Games, che ha lanciato un’altra superdiva, Jennifer Lawrence, che peraltro aveva fatto il provino per Twilight.
Per trovare l’attore giusto sono stati fatti invece oltre 5 mila provini: la scrittrice voleva Henry “Superman” Cavill ma era troppo vecchio, mentre uno degli altri contendenti, Jamie Campbell Bower (giovane Grindelwald nella saga di Harry Potter e Animali fantastici) è stato scelto come uno dei capi dei vampiri, i Volturi. Pattinson, prima di presentarsi alle audizioni, si era intanto preso mezza compressa di Valium. E all’ultimo step della selezione, per convincere del suo valore, ha recitato una scena del bacio con la collega nel letto della casa della regista, Catherine Hardwicke.
Muscoli o te ne vai
Mentre Taylor Lautner – il licantropo Jacob che nel secondo capitolo ha rischiato di essere sostituito perché troppo mingherlino – si è buttato di corsa in palestra. Dove con 14 chili in più di muscoli raggiunti con pesi e 4000 calorie al giorno è arrivato a insidiare il primato di sex symbol di Pattinson.
Non resta allora che mettersi comodi e approfittare della quarantena per riscoprire questo – lungo – cult adolescenziale.
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