La relazione tra l’uovo di gallina e il pulcino mi ha sempre affascinato.
In un uovo la parte dura è all’esterno, il guscio, e quella morbida all’interno (l’albume e il tuorlo).
Grazie alla sua durezza, il guscio impedisce al liquido che contiene di versarsi prima che un pulcino abbia avuto il tempo di crescere al suo interno.
Covato come si deve, immerso nel calore, l’uovo permetterà al suo contenuto di svilupparsi a poco a poco.
Quando all’interno del guscio il pulcino è completamente sviluppato, si assiste a una inversione dello stato di partenza: la parte dura è ormai all’interno (lo scheletro del pulcino) e la parte morbida all’esterno (la carne e le piume).
E nel momento in cui acquisisce la sua forma e solidità interna, il pulcino non ha più bisogno di essere protetto: il guscio diventa per lui non solo inutile, ma soffocante.
Nel gesto di rompere il guscio il pulcino prova che il suo sviluppo è compiuto, che ha interiorizzato nel proprio scheletro la rigidità che all’inizio caratterizzava l’involucro esteriore dell’uovo che lo proteggeva.
Il passaggio da uovo a pulcino è una metafora interessante delle trasformazioni che riguardano tutti gli esseri umani.
Il guscio rappresenta le strutture che ci aiutano a svilupparci fin da bambini: dall’ambito scolastico a quello famigliare, da quello sociale a quello politico.
Nella prima parte della nostra vita questi contesti ci forniscono una struttura, dei limiti necessari per permettere di sviluppare il nostro potenziale.
Tuttavia a un certo punto dobbiamo noi tutti rompere il guscio.
Le persone che sviluppano una loro “colonna vertebrale psicologica” e imparano a stare in piedi da soli con i propri valori, infatti, non hanno più bisogno di appoggiarsi a strutture esterne: sono gli altri a utilizzarli come punto di riferimento e di appoggio.
L’evoluzione sociale è da sempre avvenuta grazie a individui che possedevano la forza interiore per rompere i gusci esterni della loro epoca, divenuti desueti, e di proporre nuovi modelli di organizzazione sociale, politica o professionale alle generazioni future. In attesa ovviamente che questi fossero poi a loro volta nuovamente infranti dalle nuove generazioni.
Il pulcino potrà diventare adulto e creare a sua volta gusci da fecondare solo rompendo quel guscio, e non restando imprigionato al suo interno.
E anche noi, come il pulcino, abbiamo la possibilità di crescere nella misura in cui ci prendiamo cura del guscio, ci adoperiamo per farlo maturare, ma a un certo punto troviamo il coraggio di romperlo.
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