Riconquista il tuo tempo, un bel libro di Andrea Giuliodori che ci insegna a gestire il tempo non affidandoci tanto ai sistemi per l’organizzazione dell’agenda – che pure tornano utili ma sono solo una parte della questione – ma concentrandosi sul modificare il modo in cui viviamo e valorizziamo il tempo a nostra disposizione.
Quasi 200 pagine ricche di stratagemmi pratici e riflessioni interessanti, vediamo 3 delle cose che mi porto dietro dalla loro lettura.
1. Riconquista il tuo tempo: l’ora sacra
Una delle prime indicazioni utili del testo è quello di dedicare un’ora (meglio se la mattina quando siamo più freschi) a noi stessi e alla nostra crescita personale. Non c’è un modo universalmente giusto per decidere come occupare questi 60 minuti, è una decisione che devi prendere tu in base a ciò che ti piace fare e che vuoi diventare. Puoi meditare, andare a correre, leggere, scrivere… l’importante è dedicare 1 ora al giorno su 24 a fare le cose per te importanti, prima di gettarti tra le mille urgenze della quotidianità.
Una cosa che ho capito in questi ultimi anni è che questo tempo non puoi aspettare che si liberi magicamente, ma te lo devi prendere tu e quindi difenderlo con le unghie e con i denti. Una volta credevo di non trovare 60 minuti al giorno per fare le attività per me sacre, perché non avevo persone cui delegare le varie attività da svolgere.
Oggi che ho 4 persone che mi aiutano a tempo pieno nei miei vari progetti, noto che più delego agli altri le mie vecchie incombenze, più ne arrivano di nuove da risolvere per portare i miei progetti al gradino di sviluppo successivo.
Tutto questo per dire: ritagliati i tuoi 60 minuti senza aspettare che questo arco di tempo si manifesti come per magia davanti ai tuoi occhi. Se 60 all’inizio ti sembrano impensabili, parti anche solo da 15 e poi gradualmente aumenta.
2. La scala senza un gradino
Una parte del libro è dedicata al tema delle priorità, e sono diversi gli spunti che potrete cogliere e adattare alla vostra vita. Uno proprio non lo conoscevo e ha catturato la mia attenzione: quello della scala senza un gradino.
In buona sostanza, Andrea invita a dare un voto ai tuoi progetti, impegni e attività su una scala da 0 a 10. Però questa scala è un po’ sgangherata, nel senso che lo scalino relativo al voto 7 si è rotto. Quindi i progetti cui tenderesti a dare voto 7 sei obbligato a posizionarli o sul 6 o sull’8.
Questo mi è parso molto utile perché in effetti tendiamo a intasare la nostra vita di impegni che non si meritano sicuramente un 10, ma che preferiamo tenere stretti per non perdere un treno potenzialmente importante. Invece, dobbiamo focalizzarci sulle attività capaci di farci vivere una vita piena, diciamo dall’8 in su, e questo modo di pensare ci viene in aiuto proprio in questo senso.
3. Fermati quando tutto va bene
Un terzo insegnamento che mi porto a casa è quello tratto dalla storia di Hemingway. Questo grande scrittore, la sera, appoggiava la penna nel momento in cui sapeva esattamente quale sarebbe stato il passo successivo da scrivere. E proprio grazie all’interruzione in quel momento, il giorno successivo era facilitato a riprendere in mano la penna: doveva mettere su carta delle cose che già aveva bene in mente.
Interromperci a metà dell’opera quando sapremmo in realtà molto bene come portarla a termine, è un qualcosa di controintuitivo. Però ci rende più semplice il dovere riprendere in mano quel compito in un momento successivo.
A inizio giornata siamo spesso poco produttivi, procrastiniamo l’inizio dei lavori perché non sappiamo da dove partire, quindi ci distraiamo, cazzeggiamo, controlliamo le mail etc.
Ma se il giorno precedente abbiamo avuto la lungimiranza di lasciare il lavoro a metà, allora sapremo esattamente da dove ricominciare e la cosa non ci costerà fatica.
Ok, ma se fossi obbligato a finire quel compito entro la sera? In questi casi, l’ideale sarebbe terminarlo e poi iniziare un pezzetto del successivo. In questo modo, il giorno dopo ti troverai nella condizione di riprendere il filo di un discorso da te già impostato.
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