Lo scandalo della passata Petti, una delle più grandi frodi degli ultimi anni in Italia, ha scioccato un po’ tutti i consumatori ma, a voler vedere il buono della situazione, ha anche contribuito a riaccendere l’attenzione su un tema a noi caro: l’importanza di scegliere al meglio i prodotti che acquistiamo.
Quali sono allora le passate di pomodoro migliori? E come riconoscerle?
Scoprire che la passata Petti etichettata come “pomodoro 100% italiano” o come “pomodoro 100% toscano” era in realtà un prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-Ue) ha sconvolto i consumatori.
Leggi anche: #PassataPetti, la truffa più grande di Italia ci ricorda l’importanza di farci la salsa di pomodoro da soli
Molte persone, infatti, acquistavano regolarmente questa passata convinte che si trattasse di un marchio serio e affidabile. Lo scandalo che ha colpito Petti in questi giorni ha invece scoperchiato un po’ il vaso di Pandora ricordandoci di prestare sempre molta attenzione ai prodotti alimentari che portiamo in tavola ogni giorno.
Adesso sui social tanti consumatori delusi consigliano di acquistare la passata Mutti, un altro prodotto italiano, tanto che il marchio è diventato trend topic su Twitter.
Come possiamo scegliere una passata di qualità?
Il problema della provenienza dei pomodori è abbastanza insormontabile nel senso che, almeno nel caso dei grandi marchi, dobbiamo fidarci di quando indicato in etichetta, lasciando poi il compito alle forze dell’ordine di fare controlli per stanare eventuali frodi, proprio come è accaduto nel caso di Petti.
Purtroppo anche il biologico (comunque da prediligere), non ci garantisce comunque la provenienza del pomodoro.
Nonostante tutto ciò, leggere l’etichetta rimane fondamentale per capire meglio le caratteristiche del prodotto. Esistono però anche dei test che, sia pur condotti qualche tempo fa, ci forniscono alcune indicazioni utili per scegliere al meglio la nostra passata o polpa di pomodoro, indicando le marche migliori o peggiori, individuate in base ad alcuni parametri.
I test: troppa acqua e zuccheri
A maggio scorso la rivista Il Salvagente aveva messo a confronto le polpe di pomodoro più note e acquistate nel nostro paese. Si trattava di 15 differenti prodotti, valutati in quanto a qualità e analizzati alla ricerca di eventuali pesticidi al loro interno.
In questo caso, il test aveva evidenziato in alcune polpe una presenza eccessiva di acqua e tracce di pesticidi (fortunatamente poche e solo in alcuni prodotti).
Nel test tutte le polpe hanno ottenuto almeno la sufficienza anche se, come sempre, ci sono alcune differenze che alla fine danno vita ad una classifica di marche migliori e peggiori. Agli ultimi posti, tra l’altro si trovava proprio la Petti.
Anche nella classifica di Altroconsumo, stilata a gennaio 2020, e che riguardava proprio le passate, la Petti si trovava in posizione bassa, sia pure considerata di media qualità. Tra i parametri considerati nell’effettuare le prove di laboratorio sulle passate di pomodoro, non potevano certo mancare la qualità della materia prima, la quantità di sale e la ricerca delle muffe e di pesticidi. Ma naturalmente, non poteva neppure mancare la prova d’assaggio.
Polpe di pomodoro, le marche migliori e peggiori
Secondo il test de Il Salvagente le 3 migliori polpe di pomodoro sono risultate essere:
- Alce nero
- Coop origine
- Cuore mediterraneo (Todis)
In fondo alla classifica si trovavano invece:
- Delizie del sole (Eurospin)
- Campo Largo (Lidl)
- Petti
Passate di pomodoro, le marche migliori e peggiori
Ai primi posti nella classifica delle passate di pomodoro migliori secondo Altroconsumo ci sono:
- Le conserve della nonna – pomodoro dolce dell’Emilia Romagna
- Passata De Rica
- Pomì passata classica
- Star La Mia pummarò (miglior acquisto)
- Divella Delizie Campagnole
- Mutti Passata
Mentre agli ultimi posti ma comunque con una qualità definita media troviamo:
- Delizie dal Sole Eurospin
- Alce Nero
- Libera Terra
- Valfrutta bio
- Agromonte
- Petti
Come scegliere la passata di pomodoro
Come sempre, soprattutto se ci affidiamo a prodotti industriali, dobbiamo leggere bene l’etichetta della passata di pomodoro, valutando non solo l’origine della materia prima ma anche che vi siano indicati solo 2 ingredienti nell’elenco: pomodoro e sale.
Ultimamente è uscita sul mercato anche la passata de La marca del consumatore che punta a restituire centralità ai consumatori, portandoli a riacquistare un ruolo attivo all’interno della filiera agroalimentare. Un pomodoro di origine italiana, coltivato con metodi di agricoltura sostenibile e per il quale è stato garantito il giusto salario ai lavoratori.
Un’alternativa migliore per scegliere la nostra passata di pomodoro è quella di affidarsi a contadini locali che spesso le preparano artigianalmente o, meglio ancora se possibile, preparare in casa la nostra passata secondo tradizione utilizzando pomodori a km0 biologici.
Il top sarebbe ovviamente anche coltivare da soli i propri pomodori ma per questo dovremmo avere disposizione un giardino o un ampio terrazzo dove posizionare i vasi.
Leggi anche: Come coltivare i pomodori: la mini-guida
Se vi siete convinti dell’importanza di preparare in casa la passata di pomodori, facendo anche scorta per l’inverno, potete seguire la nostra ricetta: