Moda e fotografia: 20 libri da sfogliare in quarantena

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L’editoria cartacea è davvero in declino? Soprattutto in questi tempi incerti, non c’è niente di più rassicurante che sedersi sul proprio divano, con un calice in una mano, sfogliando un meraviglioso volume con l’altra. Se poi si tratta di un libro sulla fotografia di moda, il semplice gesto si trasforma in un’occasione per viaggiare con la mente e fare il pieno di bellezza, estraniandosi da tutto ciò che ci circonda.

Più bellezza, meno stress

Bombardati ogni giorno dalla sofferenza degli eroi contemporanei ingabbiati in camici e mascherine, riscoprire il piacere di ammirare un abito, una posa o una prospettiva, sfiorandolo con mano, è un toccasana per tutti gli appassionati di moda – o di chi è sulla buona strada per diventarlo. Stando a un recente studio condotto da Mindlab International insieme all’Università del Sussex, sfogliare un libro per soli sei minuti abbassa i livelli di stress del 68% (per intenderci, più del passeggiare, che si attesta al 42%).

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Investimenti di design

Non solo questione di relax. I libri sulla fotografia di moda rappresentano un vero e proprio investimento: volumi da collezione che fanno anche arredo. All’estero li chiamano coffee table books: basta dare un’occhiata agli interni delle case più glamour che popolano Instagram, in cui libri impilati faranno bella di mostra di sé su tavolini da soggiorno.

20 libri sulla fotografia di moda da avere

Su quali libri sulla fotografia di moda puntare? In primis, i volumi che raccontano per immagini la storia dei grandi protagonisti dietro e davanti l’obiettivo, come Peter Lindbergh e Kate Moss. E poi i libri sulla fotografia di moda che narrano attraverso scatti iconici i periodi più floridi delle Maison, degli stilisti e le loro sfilate più memorabili. O ancora, i volumi che immortalano un dato periodo storico del fashion o che raccontano le mostre cult. Perché di questi tempi, ricordare come eravamo potrebbe essere uno stimolo per un nuovo inizio. Meno frenetico?

La fotografia di moda è l’erede di uno dei più frivoli ma grandiosi progetti: la creazione di una testimonianza di quell’alone del desiderio che sostiene l’umano bisogno di felicità, di serenità e di spensieratezza su questa terra” (Alexander Liberman)

Pradasphere (2014)

Pubblicato in seguito a una delle mostre più complete sulla Maison tenutasi a Londra presso Harrods, le sue 330 pagine illustrate raccontano 25 anni del caleidoscopico universo Prada, secondo la visione di Michael Rocks.

Perché averlo sul tavolino: per prepararsi alla prossima retrospettiva Prada, Front and Backprevista proprio al Design Museum di Londra a settembre 2020.

Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001 (2018)

Italiana celebra la moda del nostro Paese nel periodo cruciale che va dal 1971 al 2001 e la racconta attraverso un importante apparato di immagini nate per le riviste, ma anche frutto della collaborazione con i designer. Il sunto di una mostra indimenticabile andata in scena a Palazzo Reale a Milano.

Perché averlo sul tavolino: per ricordare sempre – e soprattutto oggi – l’importanza cruciale del Made in Italy nel mondo.

Catwalking (2017)

Il re indiscusso delle foto di sfilata, Chris Moore, condivide le immagini che hanno fatto la storia delle passerelle nei suoi 60 anni di carriera. Dettagli, dietro le quinte, riflettori: qui c’è tutto il glamour del catwalk catturato dall’occhio di un grande fotografo.

Perché averlo sul tavolino: per riscoprire il volto mutevole e affascinante della passerella. E riflettere sul passato, il presente e il futuro delle sfilate, in questo momento così delicato.

Uno scatto tratto da “Catwalking”.

Sfilate. Tutte le collezioni (2019)

Ogni monografia della pregiata serie internazionale Catwalks (Sfilate) firmata dalla casa editrice Ippocampo è un evento editoriale. Le opere sono realizzate con fotografie originali delle sfilate fornite dalle singole Maison, che aprono i loro archivi per l’occasione. L’ultima, in ordine. di tempo, Prada.


Perché averlo sul tavolino: per impilarlo sopra i precedenti volumi dedicati a Chanel, Dior, Louis Vuitton e Yves Saint-Laurent. Rilegati in tela, in colori pastello.

Tom Ford (2017)

Un catalogo completo che rispolvera il lavoro di Tom Ford da Gucci e Yves Saint Laurent, nell’arco di tempo che va dal 1994 al 2004, grazie a oltre 200 fotografie d’autore firmate, tra gli altri, da Richard Avedon, Mario Testino, Steven Meisel.

Perché averlo sul tavolino: pubblicato contemporaneamente alla dipartita dello stilista da Gucci, ogni pagina riflette il gusto eccezionale dell’eccentrico stilista. A partire dalla rilegatura, nera con titolo bianco a chiare lettere.

Tim Walker – Pictures (2015)

Un’edizione alternativa del classico del 2008, ora fuori stampa. Il volume offre una panoramica completa delle immagini inedite realizzate dal celebre fotografo di moda, celebre per la sua visione eterea e ultraterrena del panorama fashion.

Perché averlo sul tavolino: la richiesta di ristampa è già di per sé una garanzia. Ma la copertina, che ritrae Lily Cole in un abito drappeggiato su una scala a chiocciola, giustifica l’investimento di per sé.

La copertina di Tim Walker – Pictures.

Fluence: The Continuance of Yohji Yamamoto (2020)

Nel suo ultimo libro, Takay presenta le fotografie in bianco e nero realizzate a Tokyo negli anni Ottanta che rendono omaggio al potere creativo e allo stile del grande designer giapponese Yohji Yamamoto. Scatti inediti, raccolti sin dall’inizio della sua carriera, che mescolano l’inconfondibile paesaggio con i materiali d’archivio dello stilista.

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Perché averlo sul tavolino: per viaggiare, restando comodamente seduti sul divano. E credere di nuovo nel forte legame tra Oriente e Occidente.

Peter Lindbergh. A different vision of fashion photography (2016)

Pubblicato in occasione della grande retrospettiva alla Kunsthal di Rotterdam, questo volume a cura di Thierry-Maxime Loriot raccoglie oltre 400 fotografie in bianco e nero che ripercorrono 40 anni della carriera di Lindbergh, scomparso nel 2109.

Perché averlo sul tavolino: Peter Lindbergh diceva che “la bellezza è una questione di identità“. E le sue immagini infatti privilegiano la bellezza autentica e naturale delle donne, senza ritocchi e orpelli.

Uno scatto tratto da “Peter Lindbergh. A different vision of fashion Photography”. 

Fashion: Photography of the Nineties (1996)

La fotografia di moda degli anni Novanta è raccolta in oltre 200 immagini, selezionate da Camilla Nickerson. Un concentrato di eleganza e volgarità, femminilità e mascolinità, arte e moda che riflette lo spaccato di un’epoca.

Perché averlo sul tavolino: queste fotografie cult riportano le caratteristiche distintive di un decennio. Per tutti i nostalgici.

Antiglossy. Fashion Photography Now (2019)

Questo volume è una raccolta essenziale delle più importanti tendenze fotografiche dell’era dei social media e della pubblicazione digitale. L’autore, Patrick Remy, ha selezionato 20 artisti all’avanguardia e i loro scatti, da Juergen Teller a Glen Luchford, fino alle fotografe Annemarieke Van Drimmelen e Charlotte Wales.

Perché averlo sul tavolino: per conoscere le prospettive future della fotografia di moda, che influenzeranno lo stile di domani.

Chanel – Le campagne di Karl Lagerfeld (2018)

Concepito da Karl Lagerfeld e Chanel, questo libro offre una panoramica ineguagliabile della Maison vista attraverso gli occhi – e le lenti – del Kaiser. Una selezione di 600 fotografie, tutte scattate dallo stilista, in particolare quelle delle campagne, a partire dal 1987.

Perché averlo sul tavolino: per ricordare il geniale stilista scomparso nel 2019.

Kate (2018)

Il libro regala un riitratto intimo e inedito della top model Kate Moss: gli scatti risalgono ai primi anni ’90 e sono stati realizzati dal suo fidanzato di allora, il celebre fotografo italiano Mario Sorrenti.

Perché averlo sul tavolino: il volume, quadrato, in girigio perla, è minimal e sontuoso insieme. Lo scrigno ideale per celebrare gli albori di due carriere leggendarie.

Uno scatto tratto da “Kate”.

Avedon Fashion (2009)

Avedon Fashion 1944-2000, curato dall’International Center of Photography con la collaborazione di The Avedon Foundation, è la raccolta completa delle immagini di moda realizzate dal fotografo americano Richard Avedon.

Perché averlo sul tavolino: questi scatti “fotografano” davvero l’evolversi dello stile, del gusto, del pensiero. E la copertina è ancora tra le più Instragrammabili.

This Is Not Fashion. Streetwear: Past, Present and Future (2018)

Un libro sulla fotografia di moda che ritrae uno stile ben preciso, quello street, la cui storia inizia nel 1972 a Jersey City, città natale di Trash e Vaudeville, il primo negozio di streetwear in assoluto. E poi i paninari, il punk, le subculture, raccontate con oltre 500 fotografie e illustrazioni a cura del mitico regista King Adz.

Perché averlo sul tavolino: cosa può insegnarci, oggi, lo streetwear? Un forte senso di identità e appartenenza.

Helmut Newton. Work (2018)

Una panoramica completa dell’opera di Newton, fotografo di moda dalla carriera eccezionale. Scomparso nel 2004, il volume a cura di Françoise Marquet offre una serie dei celebri ritratti in bianco e nero, provocatori e a tratti scioccanti: uno spaccato del XX secolo.

Perché averlo sul tavolino: per aprire occhi e mente, esplorando tematiche attualissime sul ruolo della donna, del potere, del genere.

Uno scatto tratto da “Helmut Newton. Work”.

Yves Saint Laurent: Icons of Fashion Design & Photography (2010)

A cura di Marguerite Duras, questo libro fotografico a distanza di anni resta uno degli omaggi più affascinanti al re dell’alta moda. Con fotografie dei principali protagonisti del XX secolo, oltre che una serie di scatti indimenticabili dei suoi abiti.

Perché averlo sul tavolino: il celebre vestito con il fiocco rosa sul retro, “Paris rose” (autunno inverno 1983) che si staglia in copertina.

Rankin. More (2013)

Uno dei più interessanti fotografi viventi, Rankin apporta una carica vitale a tutti i soggetti che interpreta. Irriverente e glamour: il volume offra una panoramica completa del suo lavoro nel mondo della moda – ed è anche tra i più consigliati (da lui stesso) per approcciarsi alla sua opera.

Perché averlo sul tavolino: per ricordare la sua ultima mostra a Milano, conclusasi a febbraio 2020.

The Impossible Collection of Fashion (2011)

La casa editrice Assouline è famosa per i suoi libri sulla fotografia di moda da collezione. La serie The Impossible Collection riassume in scatti iconici le collezioni degli stilisti maggiori. L’ultima pubblicazione è dedicata a Yves Saint Laurent. Quella must? The impossible Collection of Fashion, che racchiude i vestiti icona del XX secolo.

Perché averlo sul tavolino: quelli di Assouline sono i coffee table books per eccellenza. Belli da vedere, favolosi da sfogliare.

La copertina di “The Impossible Collection of Fashion”.

Dior Images: Paolo Roversi (2018)

Prendi un fotografo celebre e una delle Maison più amate. Ne esce un libro che narra un sodalizio per immagini: nell’obiettivo di Roversi, le creazioni di tutti i direttori artistici di Dior, da Gianfranco Ferré a John Galliano, da Raf Simons a Maria Grazia Chiuri.

Perché averlo sul tavolino: contiene immagini esclusive di un servizio fotografico supervisionato da Grace Coddington, con disegni dello stesso Christian Dior.

Guy Bourdin. A message for you (2013)

Famoso per la sua fotografia di moda popolare negli anni ’70, Guy Bourdin si racconta in A Message For You, un libro diviso in due parti che cattura tutta la sua versatilità. La prima è a base di scatti fashion interpretati dalla sua musa, la modella Nicolle Meyer, mentre la seconda è un collage di Polaroid, testi e sketch che raccontano il suo modo di lavorare.

Perché averlo sul tavolino: Bourdin era un surrealista, umorista, provocatore. Caratteristiche di cui oggi abbiamo sempre più bisogno.

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