Mina, nel giorno del compleanno ecco le parole delle star che l’hanno amata

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«La più grande cantante bianca del mondo»

. Basterebbero forse queste poche parole del leggendario Louis Armstrong per chiudere la “questione” Mina. Oggi che proprio la Tigre di Cremona compie 80 anni e l’Italia intera celebra la sua vita e gli oltre 60 anni di una carriera irripetibile. Lontana dai riflettori da oltre quarant’anni, la cantante non smette di scalare le classifiche – con una media di due dischi all’anno– e di affascinare un pubblico sempre affamato di canzoni.

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Un mito intramontabile, complice un’estetica dell’assenza che Mina, con intelligenza e ironia, ha alimentato nel corso del tempo, scegliendo di reinventare e stravolgere perennemente la sua immagine. Dissacrando il suo status di icona assoluta, non solo della musica. Ma se la forma della diva è sempre più rarefatta e sfuggente, e dunque difficile da catturare, forse si può tentare qualcos’altro. Ovvero analizzare e comprendere – attraverso un puzzle di parole di illustri colleghi e ammiratori – il perché Mina ancora oggi è l’artista più grande della musica italiana.

Liza Minnelli

«Un giorno Kay Thompson mi disse: “Ora ti faccio ascoltare la più grande cantante che abbia mai sentito”. Ha messo un disco di Mina e sono rimasta senza fiato. Se facesse un concerto andrei nel backstage a chiederle l’autografo. Penso che Mina sia la più grande cantante che io abbia mai sentito. Lei canta le canzoni proprio come devono essere cantate, così come sono state scritte. Canta con il cuore, ma la voce, il timbro inconfondibile, l’ espressività che sa dare alle sue interpretazioni sono sublimi! È divina. Io sono una delle sue più grandi ammiratrici. Lei è per la canzone quello che De Niro è per la recitazione: c’è solo lei, è unica»

Franca Valeri

«Da quando ha abbandonato le scene, Mina rappresenta il nostro tempo da un lato come icona, dall’altro attraverso le sue canzoni, sempre all’avanguardia, spregiudicate e innovative. Un’artista che è una grande donna, una donna che è una grande artista. Questa è Mina, l’idea della donna italiana».

Lina Wertmüller

«Per Mina ho scritto il testo di Mi sei scoppiato dentro al cuore, ma come regista, ovviamente, ho pensato più di una volta a lei. Mi piace moltissimo, soprattutto per la sua particolare caratteristica di mettere insieme il freddo e il caldo, di unire una notevole sensibilità e una bella voce con questa bella faccia da medaglia, con questo aspetto statuario da “bella Italia”»

Mina

Mina in un live dei primi anni 70. (Girella/La Presse)

Barbara Alberti

«Mina icona gay? Assolutamente sì. La sua è una sfida continua all’identità. Lei non si traveste ma ci dà conto della sua metamorfosi. Oggi sono tutti sono ossessionati, vogliono ribadire la propria identità; secondo me più liberi siamo, più siamo fluidi, meglio è. Liberi come lei»

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Barbra Streisand

«Continuo a ricevere sul mio sito ufficiale richieste dai fan di un duetto con Mina. Dalla Spagna, dall’Italia, dagli Stati Uniti. Rispondo sempre che lei non è la Barbra Streisand europea, ma semplicemente Mina perché la colonna sonora della sua vita, la sua arte e la sua personalità sono uniche. Abbiamo in comune tanti ammiratori, apparteniamo alla stessa generazione, privilegiamo entrambe la privacy e per entrambe l’ambizione non ha nulla a che fare con la musica»

Céline Dion

«Luciano Pavarotti mi parlava sempre di Mina e non certo solo quando eseguimmo in duetto la versione inglese di Grande grande grande. Anch’io sono nata nel mese di marzo, come Mina e anch’io penso alla sua voce come a un grandissimo, inimitabile dono della natura, il riflesso di un’anima»

Federico Fellini

«Io vorrei provarla come attrice. Mina ha la faccia della luna. Gli occhi sono dolci e crudeli. La bocca chiama dal cielo le comete: basta un fischio. Poi è tanta. Il mio amico Alberto Sordi dice che è “‘na fagottata de roba”. È un tipo che entra nelle mie storie. Avrebbe fatto bene anche la Gradisca»

Mina


Mina negli anni 70. (Girella/La Presse)

Luchino Visconti

«Ho trascorso serate intere ad ascoltarla quando non era conosciuta. Quando sentii per la prima volta la Callas cantare Norma dissi: “Questa diventerà la più grande del mondo”. Quando sentii per la prima volta Mina pensai: “Si accorgeranno di lei e figuriamoci come le monteranno la testa”»

Totò

«Quell’anima lunga che sembra un contrabbasso con tutte le corde a posto, quelle carni bianche da gelato alla crema, quella creatura che recita poco e male, ride al momento sbagliato, coprendosi la bocca con la mano. Ma se si spengono le luci e lei comincia a cantare, da quella voce escono grandi palcoscenici, pianto e risate»

Ferzan Ozpetek

«Conosco Mina e siamo amici, parlerei di lei 24 ore su 24. Negli ultimi due anni è stata una delle persone più importanti della mia vita. Lei ha letto la sceneggiatura de La dea fortuna e mi ha aiutato tanto. Quando cercavo un’attrice per il ruolo della nonna è stata lei aconsigliarmi Barbera Alberti» 

Fabrizio De Andrè

«Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per fare l’avvocato. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti»

Andy Warhol

«Mina? Un’attrice nata, simbolo della civiltà tecnologica, fantasma lunare, aggressiva e un po’ pop»

Riccardo Cocciante

«Ci sono poche persone della sua epoca che sono rimaste così importanti. È qualcosa che non ha eguali nello star system internazionale. Mi vi rendete conto che cosa vuol dire scegliere di sparire ed esserci contemporaneamente come fa lei? Si rischia di essere dimenticati. Ma lei ha questa ammirevole prerogativa: sparire e cantare lo stesso, con relativi guadagni e notorietà. Mina non passerà mai di moda»

Mick Jagger

«Persone come me, Tina Turner, Paul McCartney e, in Italia, gente dalla voce d’angelo come Mina, abbiamo mantenuto la nostra vitalità adolescenziale perché non abbiamo ceduto a compromessi di alcun genere»

Mina

Mina in una foto posata negli anni 60. (La Presse)

Ornella Vanoni

«Mina è la più grande cantante italiana, anche se da alcuni anni non le importa niente di cantare, e si sente. Io la invidiavo moltissimo per quel suo successo così gioioso. L’Italia impazziva per lei. Esplodeva buonumore da questa ragazza che si muoveva contro le lagne di quel tempo. E siccome è dotata da Dio, ha questa facilità sorprendente: canta con la stessa faciloneria di chi sta facendo una cosa qualsiasi. È ancora capace di dare grandi emozioni. Mi fa rabbia perché lei fa dei dischi perché le conviene e io non sono d’accordo. Questo mestiere lo si fa bene o non lo si fa. Mi dico: hai i soldi, ma per la miseria fai un disco con Gil Evans, con una grande orchestra. Godi»

Renzo Arbore

«Mina ha più anima della Streisand, più fantasia di Bette Midler, più gusto e preparazione della Minnelli»

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