Le abitudini di Mark Zuckerberg

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Il giovane CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, ha accumulato in pochi anni un patrimonio aziendale di 547 miliardi di dollari, frutto di capacità, creatività, carisma e impegno in altissimo grado.

Eppure, pur dedicando la maggior parte del suo tempo alla grande azienda hi-tech della quale è leader, Zuckerberg riesce ad organizzarsi per stare con la sua famiglia, per allenarsi e viaggiare. Come è stato possibile? A partire da alcune fonti sicure, si è riusciti a descrivere una sua giornata-tipo, scoprendo che una serie di abitudini ben ponderate hanno sostituito l’impegno dedicato a questioni non essenziali per riconvertirlo in tempo speso per rinforzare i suoi obiettivi strategici.

Questa profonda ristrutturazione dello stile di vita introduce il tema – magistralmente sviscerato dal Dottor Luca Mazzucchelli nel volume “Fattore 1%, piccole abitudini per grandi risultati” – di come si creano e si rinforzano le abitudini, per diventare nuove modalità di azione.

In linea di massima, affinché un comportamento venga assunto e ripetuto nel tempo, è necessario che contempli tre fondamentali caratteristiche:

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  • deve essere adottabile con poco sforzo, con relativa semplicità;
  • deve essere raggiungibile, in quanto adeguato alle possibilità dell’individuo;
  • deve essere coinvolgente e come tale deve rientrare fra gli interessi o le curiosità perché deve mostrare il valore aggiunto che la nuova abitudine sarà in grado di apportare allo stile di vita. 

Affinché un comportamento si trasformi in abitudine è fondamentale che contenga tutte e tre queste peculiarità, nell’ordine indicato. Se il processo si dimostra accidentato, è necessario lavorare sulla motivazione, che forse è troppo debole e scarsamente collegata agli obiettivi.


Un ruolo fondamentale è poi ricoperto dai segnali e dall’ambiente: questi sono fondamentali per creare o irrobustire una abitudine non ancora solidificata. 

Ma, tornando a Zuckerberg, andiamo a scoprire i segreti della sua gestione del tempo per prenderne ispirazione.

 

Un giorno nella vita di Mark Zuckerberg

A casa, alle 8 – neanche troppo presto – il giovane CEO si sveglia e controlla subito i siti on-line per aggiornarsi sulle novità in ambito tecnologico e finanziario; quindi, tre volte alla settimana, va a correre accompagnato dal proprio cane perché è buffo e “gli dona allegria”. La compagnia dell’amico fidato rende l’attività fisica piacevole e questo è sicuramente un elemento che aiuta quest’abitudine salutare a consolidarsi. 

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Rientra quindi a casa e fa colazione, senza spendere tempo né sulla scelta dei cibi né sull’abbigliamento da indossare, per sgombrare la vita da questioni inutili. Dopodiché, Zuckerberg gestisce il suo tempo dedicandolo a quattro aree per lui fondamentali…

  • Lavoro. Il giovane CEO lavora 50/60 ore la settimana pensando prevalentemente a come migliorare la gestione della piattaforma Facebook e delegando ai più stretti e fidati collaboratori le questioni tecniche e amministrative. Un’attenzione particolare, quasi ossessiva, viene riservata alla conoscenza (anche a seguito di sondaggi continui) del grado di fiducia che gli utenti riservano alla sua persona, negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
  • Tempo libero. Malgrado la sua brillante intelligenza, Zuckerberg sfrutta il suo poco tempo libero per espandere ulteriormente la sua mente cercando di imparare abilità nuove e di arricchire il proprio patrimonio culturale. Legge molti libri, uno ogni due settimane circa, e attualmente, avendo sposato una dottoressa cinese, si dedica al difficile studio del mandarino.
  • Viaggi. Non viaggia solo per necessità di tipo professionale ma per allargare la sua visione del mondo; è stato in tutti i 50 stati americani e ogni anno visita Paesi nuovi cercando di incontrare le personalità più interessanti e profonde. In Italia, fra gli altri, ha incontrato il Papa e 16 fra le startup più innovative.
  • La famiglia. Malgrado i numerosissimi impegni, Zuckerberg cerca sempre di trascorrere tempo con la sua famiglia, le due bimbe e la moglie con la quale condivide, fra l’altro, i valori della solidarietà nei confronti dei più deboli. Come membro della Giving Pledge e cofondatore della Chan Zuckerberg Initiative, che ha fondato con la moglie, compagna di studi d’Havard, ha dedicato gran parte delle sue immense fortune a cause benefiche, sia locali che globali. Il suo stile di vita è modesto ed è famoso per guidare automobili relativamente poco costose,

 

La mappa mentale di Mark Zuckerberg

Zuckerberg mappa mentale

Mind map di Ph. D. Dott. Elisabetta Galli 

Questa mappa mentale illustra in modo efficace le abitudini di Mark Zuckerberg. Le mappe mentali si basano sulle ricerche scientifiche effettuate nel campo dell’apprendimento e della memoria. 

 

I principi delle mappe mentali

  • Apprendimento attivo e capacità di sintesi. Ogni concetto appreso viene condensato in poche parole (ognuna su un ramo), dovendosi così in fase di apprendimento necessariamente sviluppare capacità di rielaborazione dei concetti (infatti dovrò distinguere tra i concetti posti sui rami principali e quelli sui sottorami);
  • Struttura radiale della mappa che riprende, appunto, la struttura radiale del nostro pensiero e si discosta da quella lineare tipica degli appunti tradizionali;
  • Utilizzo spiccato dei colori: ogni ramo può avere colori diversi che richiamano, possibilmente, il concetto stesso. Ad esempio: se parlo di ambiente o di sostenibilità userò il verde;
  • Utilizzo delle immagini che si collocano sui rami: questa è la parte più “potente”. Le immagini aiutano a ricordare.

 

I punti di forza delle mappe mentali

Le mappe mentali rinforzano l’apprendimento e la successiva memorizzazione perché donano:

  • chiarezza;
  • visione d’insieme;
  • e aumentano la capacità di ricordare (combinando colori, immagini e parole). 

 

Come si legge una mappa mentale

  • i rami principali (o genitori) si leggono in senso orario;
  • i rami secondari (o figli) si leggono dall’alto al basso. 

 

Se lo desideri, puoi scaricare la mappa mentale di Mark Zuckerberg in formato PDF cliccando QUI!

 

Articolo di Ph. D. Dott. Elisabetta Galli – Consulenza aziendale e formazione strategica:EBL https://www.eblconsulenza.it

L’articolo Le abitudini di Mark Zuckerberg sembra essere il primo su Psicologo Milano.

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