La pansessualità di Cara: “Mi innamoro della persona, non del genere”

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“Credo che rimarrò per sempre pansessuale”, dichiara Cara Delevingne al magazine Variety. La modella britannica, icona gay per eccellenza, approfitta del mese del pride per parlare apertamente del proprio orientamento sessuale, da anni oggetto di speculazioni e pettegolezzi da parte dei tabloid. La ventisettenne fa coming out e rivela la propria pansessualità.

Cosa vuol dire essere pansessuale:

“In qualunque modo uno scelga di definirsi, che sia ‘lei’, ‘lui’ o ‘loro’, io mi innamoro della persona. A prescindere dalla sua identità di genere”.

Dunque, per l’attrice di Carnival Row il sesso biologico non ha alcuna rilevanza nella ricerca del partner. Ciò che conta è la personalità, insomma, che le due metà della mela siano in sintonia tra loro. Una concezione dell’amore che mette i sentimenti davanti a tutto il resto, pregiudizi e tabù in primis.

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Il percorso di accettazione è stato in salita

Ma non è stato facile arrivare a questa consapevolezza e parlarne così apertamente. Cara è nata e cresciuta in una famiglia dell’Inghilterra “bene” con una mentalità chiusa e rigidi schemi mentali a cui attenersi. Una realtà “all’antica” in cui era ammessa un’unica visione dell’amore, quello eterosessuale. È per questo che oggi la modella è una fervente sostenitrice del Pride, di cui celebra la potenza inclusiva.

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“Pride per me è senso di appartenenza, qualcosa che non ho mai sentito da piccola. […] Non volevo turbare i miei genitori, quindi ero depressa e infelice, mi sentivo persa”.

Per anni ha dovuto indossare una maschera

La situazione non migliora quando Cara è agli esordi della sua sfavillante carriera tra le passerelle di tutto il mondo. Lo stesso Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico condannato a 23 anni di carcere con l’accusa di stupro e violenza sessuale, le consiglia caldamente di tenere nascosta questa parte di sé, altrimenti la sua fortuna professionale ne avrebbe potuto risentire.

Così Cara è costretta a indossare una maschera fino a quando, nel 2018, stanca di fingere, si autodefinisce pubblicamente “gender fluid”, ovvero una persona che non si sente né uomo né donna, o almeno non in maniera esclusiva. E allora al bando le etichette, ciò che a Cara preme più di tutto è la libertà di essere sé stessa e andarne orgogliosa, senza prestare attenzione ai giudizi altrui, anche se i giudizi su di lei sono prevalentemente positivi. Basti leggere la lettera che l’amica di sempre Taylor Swift ha scritto in suo onore, definendola “vivace, estroversa, eccentrica, amorevole e sensibile”.

Oggi è finalmente libera di essere sé stessa

Oggi e a maggior ragione ora che è giugno, il “Pride Month”, Cara sfrutta il potere mediatico nelle sue mani e si erge a fonte di ispirazione per i suoi 45 milioni di followers, promuovendo campagne di sensibilizzazione e informazione su tematiche delicate quali il diritto all’uguaglianza delle minoranze, etniche e sessuali. Grandissima!


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