Il figlio di Boris Johnson è il quinto bambino nato a Downing Street negli ultimi 150 anni

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Prima di lui, solo altri tre premier sono diventati papà a Downing Street. Il primo, John Russell, visse nella ben più rigida era vittoriana, ma Boris Johnson, 55 anni e padre di altri quattro figli (oltre che di due illeggittimi), e Carrie, 32 e al suo primo figlio, potranno certamente beneficiare dell’esperienza di altri due predecessori più recenti.


Boris Johnson e la compagna Carrie Symonds, dicembre 2019 (AP Photo)

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Un club esclusivo

Nel maggio 2000, tre anni dopo l’ingresso di Tony Blair a Downing Street, la moglie Cherie diede alla luce Leo, concepito a Balmoral durante una visita alla regina nella sua residenza scozzese. E nell’agosto 2010, appena tre mesi dopo le elezioni che lo videro vincitore, David Cameron e la moglie Samantha accolsero Florence, quarta figlia, mentre erano in vacanza in Cornovaglia.



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Non si bada a spese

Il primo a volersi insidiare nel più spazioso numero 11 fu proprio Tony Blair, che si era reso subito conto di aver bisogno di un alloggio più adatto a una famiglia. Ma se Cherie si era accontentata di una cucina datata e poco funzionale, quando fu il suo turno Samantha Cameron agì immediatamente, spendendo oltre 700mila euro per la ristrutturazione degli interni, oggi in stile minimalistico e Scandi-chic. E al loro tavolo si sedettero anche gli Obama.

David e Samantha Cameron con la neonata Florence, 2010 (AP Photo)

Le fughe in campagna

I Blair e i Cameron avevano una nanny e anche Boris e Carrie non potranno farne a meno. Ma vivere sopra gli uffici di Downing Street non è facile e sia Cherie che Samantha si distinsero per le loro “fughe” improvvise, rifugiandosi con i bambini a casa dei nonni o nella residenza di campagna, completa di piscina, a Chequers, nella vicina contea del Buckinghamshire.

Tony e Cherie Blair con il piccolo Leo a Downing Street (AP Photo)

L’ironia di Cameron

Comunque sia, il piccolo Johnson sarà super coccolato dallo staff, proprio come lo furono Leo e Florence. E mentre si scommette sul nome – da Wilfred, nome del nonno di Boris, a Winston, in omaggio a Churchill, il celebre statista a cui il premier ha persino dedicato un’importante biografia, “The Churchill Factor” – sono arrivate tramite un tweet le congratulazioni di David Cameron, accompagnate però da scuse: “Mi dispiace di non avervi lasciato la culla. Ma l’arrampicata dovrebbe essere ancora in giardino!

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