Fase 2: pizza, vacanze e case con piscina. Cosa cercano ora gli italiani

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Quanto ci ha cambiati la quarantena?

  L’improvviso lockdown che ci ha chiusi in casa a causa del coronavirus, ha determinato inevitabilmente un cambio repentino di molte delle nostre abitudini. 

Dal lavoro a casa, alla riorganizzazione dello spazio da condividere, dalla spesa ai gusti in cucina, abbiamo dovuto modificare molto di quello che facevamo. 

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Siamo pronti a tornare al ristorante? 

Desiderio sì, ma con la preoccupazioni del contagio. In un’indagine svolta da TheFork, sistema di prenotazione di ristoranti online, sul tornare al ristorante le persone sono divise a metà. E chi prevede di recarsi al ristorante tanto quanto nell’era pre-COVID19 è in percentuale minoritaria rispetto a chi pensa di ridurre o annullare del tutto le occasioni.

I motivi sono diversi, primo fra tutti la paura del contagio, ma segue l’idea che le disposizioni di sicurezza rendano meno godibile l’esperienza, pur essendo indispensabili comunque per tornarci.

Quello che  le persone richiedono ai servizi digitali come TheFork, per rendere più “rassicurante” andare a mangiare fuori, è nell’ordine della semplificazione: quindi comunicazione online delle misure di prevenzione messe in campo dal ristorante; la possibilità di prenotare tavoli all’aperto; eventuali recensioni dedicate alle norme anti-COVID (33,6%) e in ultimo la digitalizzazione di alcune operazioni per minimizzare i contatti umani, ad esempio ordinare e pagare direttamente da app. 

Contemporaneamente si prevede che continui la consegna a domicilio e dell’asporto. Nel primo caso, il numero è salito moltissimo rispetto al pre-Covid e il 58% pensa di continuare con lo stesso ritmo nel prossimo futuro. Quanto all’asporto, possibile dal 4 maggio, il 33% prevede di sfruttarlo una volta ogni sette giorni, mentre prima dell’isolamento sociale ad adoperarlo con questa frequenza era solo il 27%. 

Delivery sì, uscite forse

Sempre secondo l’indagine, se mentre prima dell’emergenza sanitaria Covid-19 gli utenti sul fronte cibo, cercavano pizzerie e ristoranti di pesce dove andare a mangiare, da metà marzo ovviamente la ricerca ha riguardato, invece, i ristoranti capaci di fornire il servizio di delivery (88%), seguiti dai dining bonds e dal takeaway.

Ci manca il sushi

Per quanto riguarda le tipologie di menu, diciamo che la pizza si conferma regina tra le cose più ricercate in quarantena. Segue la cucina giapponese, asiatica e di pesce. Secondo poi un sondaggio su cosa si è cucinato di più durante il lockdown la maggioranza ha risposto soprattutto la pasta, mentre un 13% si è lanciato sui dolci

Il ristorante comunque manca molto e i piatti che si avrebbe più  voglia di mangiare sono: il sushi (32%), la pizza (25%) e i piatti gourmet (25%).

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Estate post Covid-19

L’estate post lockdown si prevede complicata, anche se cercheremo comunque di trascorrerla al meglio. Ciò che preoccupa di più rimane il distanziamento sociale che porta un’alta percentuale di persone a immaginare le proprie vacanze nella natura.

Tutti in campeggio

Secondo il Centro Studi del Touring Club Italiano, è molto probabile che almeno per tutto il 2020 il nostro turismo ricorderà quello del secondo Dopoguerra, ovvero un fenomeno prevalentemente domestico. Dunque addio viaggi all’estero e viva il turismo di prossimità: almeno sul breve periodo, gli italiani privilegeranno strutture dove sia possibile rilassarsi senza venire in contatto con troppe persone. 

Ed  è proprio in questo contesto, che  si assiste ad un sempre maggiore interesse verso il campeggio. Lo confermano i dati di Pitchup – principale portale in Europa per la prenotazione di vacanze outdoor – che vedono, tra l’altro, una crescita del 138% di richiesta di nuove adesioni al network da parte di strutture italiane.

È più che probabile che l’estate del 2020 segnerà il loro momento d’oro, anche per un altro motivo importante: quello economico, cosa non trascurabile in questi difficili tempi post pandemia.

Mare, montagna o lago? Al primo posto delle ricerche ci sono i camping collocati sul mare o a poca distanza (45,1%), seguiti dal lago (31,7%), dalla montagna (13,3%) e infine dalle città d’arte come Firenze, Pisa e Roma (9,9%).

Al primo posto assoluto, però, vi sono le pagine viste delle strutture più economiche e in offerta e naturalmente quelle delle FAQ dove ovviamente dominano le domande e i dubbi legati al Covid-19. 

Anche la casa con piscina però…

Insomma, la voglia di stare all’aperto è chiara: desiderio confermato dai dati di Casa.it. che evidenziano come le richieste di case in affitto con piscina  per l’estate siano addirittura quadruplicate. In cima  alla lista delle località: Palermo, Santa Margherita Ligure e Forte dei Marmi in Toscana.

Anche le case con giardino piacciono molto nei criteri di ricerca degli utenti di Casa.it, e le ricerche raddoppiano in Veneto, Campania, nel Lazio. La speranza è che però non raddoppino o triplichino anche i prezzi. Anche se sarà difficile da quello che si sta già osservando.

Voglia di comprare casa

In questo periodo di vita tra le mura domestiche, le persone si siano riappropriate della loro casa e ne hanno riscoperto il valore. Vivere la casa tutti i giorni ha fatto emergere nuove esigenze rivelate chiaramente dalla ricerca condotta da Casa.it, sul mercato immobiliare di chi cerca casa.

Il Coronavirus, seppur preoccupate per l’impatto economico del Coronavirus, non ha cambiato l’intenzione della maggior parte delle persone di cercare casa. Anzi, dopo questo periodo di lockdown, ben il 17% è ancor più convinto di comprarne una nuova.

C’è ovviamente anche chi invece preferisce rimandare: i più adulti perché sono convinti che i prezzi scenderanno e preferiscono aspettare; i più giovani, lo fanno, invece, per paura di impegnarsi con un mutuo in questo momento, temendo di perdere il lavoro e l’aumento della tassazione sugli immobili. 

Il mercato riprenderà

Il Coronavirus ha portato ad un naturale calo di interesse verso la ricerca della casa, dovuto alla sospensione delle attività delle agenzie immobiliari coinvolte dal lockdown da un lato e al clima di grande incertezza sul futuro dall’altro. Ma ora, dopo lo shock iniziale, l’interesse delle persone per la ricerca della casa pare tornare alla normalità.

Sempre più visite online

Interessante il dato che riguarda quello che sarà l’approccio nuovo alle visite delle case: perché le persone chiederanno sempre di più farlo online. Questo significherà che il mercato immobiliare post Covid-19 non potrà fare più fare a meno delle nuove tecnologie e di strumenti digitali con cui gli agenti immobiliari possano far visitare le case a distanza. 

Nuove esigenze e più spazio

Cambiano anche le caratteristiche della casa che si vorrebbe acquistare: vivere così tanto in casa e per qualcuno anche così in tanti, ha fatto capire i difetti della propria abitazione e l’importanza di aspetti, prima trascurati, che diventano fondamentali nella futura casa. 

Lo spazio esterno è il più sentito: giardino, terrazzo e luminosità vincono sull’esigenza di avere una casa più grande e di avere un balcone. Inoltre, in questo periodo le persone hanno scoperto anche l’importanza di avere 2 o più bagni, una cucina abitabile, la vicinanza al supermercato, la presenza di spazi per lo smartworking, uno studio fino ad arrivare all’isolamento acustico.

 

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