Covid-19 free, perché alcuni Paesi non sono stati colpiti dal Coronavirus?

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“Meitaki”, “andrà tutto bene”, dicono alle Isole Cook,

arcipelago meraviglioso, situato nel cuore della Polinesia Neozelandese, che lo scorso 16 aprile, il primo Ministro Henry Puna ha dichiarato “zona libera da Covid-19”.

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Gli stati “immuni”

Sulla mappa del contagio, aggiornata ora per ora dall’Organizzazione mondiale della Sanità, sono colorati di bianco, senza nessun puntino azzurro.

Si tratta degli Stati “immuni”, i paesi in cui il coronavirus sembra non essere ancora passato o registrato, visto che, per essere precisi, l’assenza potrebbe dipendere anche da mancati test o contagi solo asintomatici.  

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Tante isole lontane

Insieme alle Isole Cook, ce ne sono altre:le isole Comore, le Kiribati, piccolo stato insulare dell’Oceania, uno dei meno popolati e più vasti del mondo, il Lesotho, all’interno del Sudafrica, a circa 150 Km ad ovest di Durban, e ancora le Isole Marshall, Nauru, Palau, Samoa, Isole Salomone, Corea del Nord, Tagikistan, Tonga, Turkmenistan, Tuvalu, Vanuatu e Yemen.

Cosa hanno in comune?

C’è da dire che i paesi Covid-19 free hanno alcune caratteristiche molto simili che vanno dall’essere isolati da tutto e da tutti, all’essere isolati politicamente ed economicamente. 

Lontani da tutti

Per esempio gli arcipelaghi della Micronesia (Isole Marshall, Kiribati, Nauru e Palau), della Melanesia (Isole Salomone e Vanuatu) e della Polinesia (Tuvalu, Tonga e Samoa), tutti Stati dell’Oceania, hanno una popolazione molto ridotta, ma soprattutto è la loro distanza dalla terraferma più abitata che riduce le possibilità di contagio. Come dire che l’isolamento naturale, quello che da noi è stata la quarantena in casa, ha evitato la diffusione del virus. 

Di nessun rilievo politico

Per gli altri paesi Covid free, l’isolamento è più che altro di natura politico-economica. Diciamo che sui casi zero della Corea del Nord, i dubbi sono comprensibili, viste le maglie della censura della dittatura di Kim Jong-un. È pur vero che l’impossibilità di entrare e uscire dal Paese verso le confinanti Cina e Corea del Sud, potrebbe essere una buona motivazione sul contenimento del contagio.

Lo stesso vale, per Turkmenistan, Tagiskistan e Yemen, fra i venti Paesi più poveri dell’Asia, con limitati scambi commerciali con l’estero e un altrettanto ridotto afflusso turistico.

Ovviamente si tratta solamente di ipotesi, ma l’idea che esistano dei luoghi dove questo virus non esiste, fa stare subito meglio. Detto questo, si tratta anche di un’analisi della diffusione del contagio nel tempo e nello spazio, fondamentale per comprendere questa e le future pandemie.

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