“Mamma, papà, come nascono i bambini?“: ecco una delle domande più temute da tutti i genitori! Arriva sempre quel momento, prima o poi, in cui una mamma e un papà si chiedono come spiegare ai propri figli come nascono i bambini. Come affrontare l’argomento e offrirgli la dovuta educazione sessuale?
Ci sono genitori che parlano di cicogne, di cavoli, di api e fiorellini: un approccio del genere, così fantasioso, è indicato o meno per rispondere alle giuste curiosità e domande del proprio bambino? O sarebbe meglio affrontare la questione in maniera più scientifica, per esempio mostrando ai propri figli dei libri illustrati?
Spiegare come nascono i bambini ai propri figli può diventare un vero incubo, ma è importantissimo ascoltare le domande che loro stessi ti pongono e dar loro delle risposte realistiche senza mostrargli un atteggiamento di vergogna o di imbarazzo: fagli capire che possono fidarsi di te e delle tue parole, e che si tratta di un argomento che non devono avere paura di affrontare!
Di seguito troverai 7 consigli su come affrontare la questione di come nascono i bambini con tuo figlio nel migliore dei modi. E visto che spesso questa curiosità nasce quando un bimbo vede la sua mamma in dolce attesa, ecco a te un video utilissimo per prepararlo all’arrivo del fratellino:
1. Tuo figlio vuole sapere come nascono i bambini? Ascolta bene le sue domande!
Quando il tuo bambino ti pone la fatidica domanda su come nascono i bambini, la prima cosa da fare è quella di mostrarti pronta all’ascolto. Il rischio è quello di provare un forte imbarazzo, ma ti toccherà superarlo e fare molta attenzione a quello che il tuo bambino ti sta chiedendo.
Le domande che può farti sono diverse ed è bene scoprire esattamente che cosa ti sta domandando, perché magari in quel momento la sua curiosità non riguarda l’atto sessuale in sé. Prova quindi a investigare facendogli delle domande a tua volta. Chiedigli secondo lui come nascono i bambini e, in base alla risposta che ti da, capirai se ha la maturità per un certo tipo di risposta o se è meglio non scendere ancora troppo nei dettagli anatomici.
Assicurati quindi sempre di aver compreso bene la sua domanda e di non lanciarti subito in un discorso che per lui potrebbe essere ancora troppo precoce.
2. Trova una risposta adatta alla sua età!
La domanda “come nascono i bambini” può essere posta in età diverse, ciascuna delle quali prevede un approccio e una risposta differente. Molto dipende anche dalla maturità del bambino, e chi meglio di una mamma può sapere se il proprio piccolo è pronto per affrontare il discorso in maniera più adulta o meno?
Se a chiedere come nascono i bambini è un bambino di tre anni, sarà bene dargli una risposta semplice, senza addentrarsi in dettagli che risulterebbero solo confusionari, ma – allo stesso tempo – senza inventarsi favolette come quelle della cicogna, che diventerebbero solo controproducenti. Si potrà rispondergli, ad esempio, che i bambini nascono dalla mamma e dal papà, che quando i semini che sono dentro il papà entrano nel corpo della mamma, che ha al suo interno degli ovetti, può succedere che un semino entri dentro un ovetto e da lì nasca il bambino. Semplice e realistico!
A mano a mano che il bambino cresce, poi, al semino e all’ovetto si potranno sostituire il pene e la vagina o altri termini preferiti per designare gli organi sessuali. In età scolare è necessario diventare più specifici, ma sempre senza perdere la chiarezza! A volte basta rispondere ai propri figli che i bambini nascono quando un uomo e una donna si accoppiano in un certo modo. Se il bambino fa altre domande, allora si possono spiegare i meccanismi, magari – invece – per quel momento a lui basterà quella sola informazione. Ricorda sempre, come da regola numero 1, di ascoltarlo, che la vostra diventi una vera conversazione e non un monologo!
3. Usa parole semplici e sii realistica!
Come abbiamo visto negli esempi precedenti, la chiarezza e la semplicità sono importantissime per affrontare questo argomento così spinoso, ma – allo stesso tempo – così bello e naturale! Il tuo bambino si sentirà paradossalmente più a suo agio se tu userai dei nomi scientifici per indicare i genitali senza creargli alcun tabù.
Se il bambino arriva a farti questa domanda significa che dentro di sé sta già immaginando una risposta e inventare delle favole lo porterà a non crederci e a preferire, magari, la versione che gli ha già dato un compagno di classe… Sii sempre realistica quindi, usa dal principio le parole giuste: “fare l’amore” è una cosa da grandi, ma si chiama proprio così!
4. Assicurati che il tuo bambino stia capendo!
Mentre una mamma o un papà spiegano ai propri figli come nasce un bambino, è sempre bene che si assicurino – di volta in volta – che i piccoli stiano capendo. Nessuno è infallibile, e magari abbiamo scelto un approccio che non era giusto per loro o abbiamo accelerato un po’ i tempi o ecceduto in dettagli che in quel momento non erano necessari…
Osserva sempre le sue reazioni a quello che dici: se cerca di divincolarsi, ride imbarazzato o fa le smorfie, è probabile che quella spiegazinoe non sia adatta alla sua età o alla sua maturità. Se invece annuisce, ti guarda negli occhi e segue il tuo discorso, significa che puoi continuare così!
5. Fatti aiutare!
Per affrontare questo spinoso argomento con tuo figlio, potresti servirti di qualche aiuto “esterno”, come una bambola, ad esempio, ma solo se fatta con una conformazione anatomica corretta.
Di grande aiuto possono risultare anche i tanti libri disponibili sull’argomento, pieni di storie e disegni utilissimi per soddisfare nel migliore dei modi le curiosità del tuo bambino. Sfogliarli e leggerli assieme, spiegandogli attraverso le immagini tutti i meccanismi riproduttivi, sarai agevolata nel tuo compito.
6. Fa in modo che la sua educazione sessuale sia anche affettiva
Non dimenticare, inoltre, di spiegare al tuo bambino che i bambini nascono prima di tutto da un atto d’amore, che la sessualità è l’espressione fisica di un sentimento. Si tratta di un concetto molto importante per la loro educazione sessuale: non bisogna assolutamente sottovalutare i dettagli fisici, che vanno comunque spiegati, ma è sempre bene far capire ai propri figli che il sesso non dev’essere slegato da una componente affettiva e di rispetto dell’altra persona.
7. Prenditi il tempo che ti serve!
Infine, non avere paura di prendere tempo: se la domanda di tuo figlio è arrivata in un momento o in un contesto tale da risultare inopportuna o in cui non avresti potuto dedicargli tutta l’attenzione e la calma che l’argomento merita, è sempre bene rimandare la conversazione a quando sarete a casa tranquilli insieme.
Non liquidarlo in poche parole, insomma, se non è il momento adatto per parlare di queste cose: rimanda piuttosto a quando potrete approfondire. E intanto anche tu avrai il tempo di riflettere sulla maniera migliore per affrontare “il discorsetto”, senza sentirti spiazzata o impreparata.