La cistite nei bambini può avere tante cause. In ogni caso ai primi sintomi è sempre bene avvisare il pediatra che saprà consigliare la terapia più appropriata. Non occorre preoccuparsi: la cistite è molto frequente nei bambini ma non per questo va sottovalutata. Anzi, per tenerla lontano dal tuo bambino insegnagli tutte le regole dell’igiene corretta. Non è mai troppo presto per imparare le buone abitudini dell’igiene, guarda il video!
I fattori scatenanti della cistite nei bambini
La cistite delle bambine può essere alimentata da vulvovaginiti, dal momento che l’area urinaria è molto vicina a quella genitale. La maggior parte delle infezioni del tratto urinario è causata comunque dai batteri intestinali (soprattutto dall’Escherichia Coli) che possono raggiungere facilmente la zona delle vie urinarie attraverso le feci. L’Escherichia coli è il batterio che causa la cistite nei bambini nel 75% dei casi. Non è il solo microrganismo a scatenare infezioni urinarie; anche altri batteri Gram-negativi come la Klebsiella pneumonia o positivi come alcuni streptococchi e stafilococchi sono responsabili delle cistiti. Quindi, per prima cosa bisogna insegnare ai bambini l’importanza di un’adeguata igiene intima. Tutte le infezioni della vescica, compresa la cistite, possono essere contratte da bambini di tutte le età, soprattutto da quelli di sesso femminile (come accade anche per gli adulti) e in età scolare. Quest’infezione batterica ha varie cause, a volte concomitanti. Le infezioni delle vie urinarie possono risalire ad anomalie e alterazioni dell’apparato urinario, reni e vescica; alla presenza di diabete; a un’ostruzione delle vie urinarie; a un reflusso vescico-uretrale; a un calo del sistema immunitario; a una scarsa igiene intima.
Prevenire è sempre la migliore cura possibile
La prevenzione può essere molto utile, se non del tutto sufficiente, ad evitare la manifestazione della cistite nei bambini. Bisogna seguire attentamente delle semplici regole, per evitare la proliferazione di batteri che possano essere la causa di un’infezioni delle vie urinarie, un disturbo che crea disagio e che comunque non va sottovalutato. É necessario cambiare molto frequentemente il pannolino del bambino, per evitare l’insorgenza di una cistite batterica. Bisogna educare i bambini a una quotidiana e corretta igiene intima almeno due volte al giorno e soprattutto dopo la defecazione; a non usare mai bagnoschiuma per le zone genitali, ma solo detergenti intimi che hanno un pH non aggressivo; a bere molto durante il giorno anche se non hanno sete (almeno mezzo litro durante la mattinata); a non trattenere mai l’urina e a svuotare sempre la vescica, se ne sentono la necessità, in quanto per il mancato svuotamento può infettarsi. Anche i bambini obesi o in sovrappeso devono bere molto e urinare spesso. Per quelli che non portano più il pannolino è consigliabile utilizzare biancheria di cotone e non quella sintetica. La stitichezza è uno dei fattori che maggiormente predispone a questo tipo di infezioni. Pertanto, bisogna far consumare ai bambini alimenti che regolarizzino l’intestino, come mele, pere, frutta cotta, kiwi e passati di verdura. Se si ripresenta spesso, la cistite femminile può essere favorita da vulvovaginiti, essendo l’area genitale vicina a quella urinaria.
Infezioni delle vie urinarie : analisi delle urine ed esami strumentali
Queste infezioni sono causate dalla presenza dei batteri, Il rischio è maggiore nelle femmine rispetto ai maschi per la vicinanza del retto all’uretra. Si dividono in: Batteriuria asintomatica, con batteri a bassa virulenza, senza sintomi; si diagnostica in modo occasionale durante analisi delle urine periodiche. Richiede terapia soltanto se il malato ha patologie renali pregresse o è diabetico. Infezioni delle basse vie urinarie come cistite acuta e cistite ricorrente. La cistite acuta può essere provocata da infezioni degli organi genitali. La febbre non è molto alta, ma porta disturbi nell’urinare, a volte con presenza di sangue anche coagulato, terminata la minzione. VES e TAS sono poco alterati. L’esame ecografico può rilevare ispessimento della vescica. La seconda, quella ricorrente, è frequente nelle bambine più grandi, si associa spesso a un lieve reflusso vescicoureterale, a vaginiti, sinechie delle piccole labbra e stipsi. Oltre agli antibiotici può essere necessario un trattamento a base di farmaci che regolano i muscoli della vescica. L’Infezione delle alte vie urinarie o pielonefrite acuta (PNA) desta maggiore preoccupazione, porta febbre alta, con brividi e dolori all’addome e ai lombi. Il rischio di contrarre IVU, infezioni delle vie urinarie, è più alto nei neonati di sesso maschile, per possibili e più frequenti malformazioni dell’apparato urinario. Invece, nei bambini in età scolare il rischio è maggiore nelle femmine, dato che l’uretra è più vicina al retto.
Solitamente queste infezioni hanno origine batterica. Più rare sono quelle di origine virale, come la cistite micotica e quella emorragica da adenovirus. La diagnosi certa si basa sull’urinocoltura positiva e sull’esame completo delle urine, che va eseguito prima di iniziare la terapia con gli antibiotici, altrimenti l’esame risulta falsato. Per ottenere risultati certi, la raccolta delle urine va fatta tramite sacchetto e il prelievo tramite “mitto intermedio”. Da questi esami, urinocoltura e analisi completa delle urine non si deduce se si tratta di infezioni forti o meno forti. Gli indici di flogosi dati dalla VES e dal PCR possono invece darci indicazioni sul livello di infezione. Tra gli esami strumentali abbiamo l’ecografia renale. Questo esame dovrebbe essere sempre effettuato su un bambino che ha sofferto di infezioni delle vie urinarie. La cistografia minzionale classica è un esame che esclude il reflusso vescico-ureterale. La scintigrafia renale può essere effettuata se il medico la ritiene necessaria in determinate circostanze, per evidenziare con un metodo specifico un reflusso momentaneo che con la cistografia minzionale non viene evidenziato. Le infezioni delle vie urinarie basse si curano di norma con antibiotici per via orale, da somministrare sempre dopo aver effettuato le analisi necessarie, in quanto la terapia antibatterica impedisce di solito di identificare l’agente patogeno dell’infezione. La terapia per un’infezione delle alte vie urinarie (pielonefrite acuta), anche in questo caso va somministrata dopo le analisi delle urine e dopo un’emocultura, per circa dieci giorni per via orale, ma anche per via endovenosa e intramuscolare.
Mai affidarsi al caso e a ciò che leggi però: ai primi sintomi, sia per te che per il tuo bambinio, consulta il medico!
Fonte articolo: Alfemminile