Prolattina alta: cause e sintomi dell’iperprolattinemia in gravidanza e non

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La prolattina alta è una condizione fisiologica nelle donne in gravidanza, ma può avere anche cause differenti e diventare un vero e proprio disturbo, detto iperprolattinemia. La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi, una ghiandola che si trova alla base del cranio, la cui funzione principale è quella di consentire la produzione di latte materno dopo il parto.

La prolattina alta è legata a una condizione di infertilità: i suoi sintomi principali sono proprio l’amenorrea (ossia l’assenza di ciclo mestruale per un periodo di almeno 6 mesi) e la galattorrea, cioè la fuoriuscita di latte materno dai capezzoli, anche quando non si è in gravidanza o non si sta allattando. Con livelli elevati di prolattina, l’ovulazione viene sospesa e se questo è normale in gravidanza o dopo il parto, può rappresentare invece un sintomo preoccupante se non si aspetta un bambino: tra le cause diverse che provocano l’iperprolattinemia c’è infatti la presenza di adenoma o tumore benigno dell’ipofisi.

La prolattina, secondo i valori normali, è contenuta nel sangue solo in piccoli quantitativi e la sua concentrazione è regolata dalla dopamina, un altro ormone che funge da inibitore nei suoi confronti. Durante la gravidanza, il corpo delle donne si prepara all’allattamento dopo il parto e i livelli di prolattina si fanno elevati. In questi casi, dunque, la prolattina alta non rappresenta una forma di disturbo: diventa tale (e si parla quindi di iperprolattinemia) quando i livelli elevati sono riscontrati nelle donne che non aspettano bambini o, addirittura negli uomini.

Scopriamo assieme più da vicino quali possono essere le diverse cause della prolattina alta nel sangue, quali i sintomi con cui si presenta, i valori normali e le terapie necessarie a guarire dall’iperprolattinemia.

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Quali sono le cause di livelli elevati di prolattina?

La prolattina alta nel sangue può essere dovuta a cause molto diverse. Se nelle analisi del sangue i livelli di prolattina risultano elevati, la spiegazione più comune potrebbe essere – come dicevamo – una gravidanza in corso: il nostro ormone è prodotto in un quantitativo maggiore per preparare le ghiandole mammarie alla produzione di latte materno.

Livelli elevati di prolattina possono essere anche causati da uno stress eccessivo o di natura psicologica o di natura fisica: l’iperprolattinemia è stata riscontrata, ad esempio, in seguito a lutti, infarti, ustioni o anoressia nervosa. Anche un’attività sportiva intensa può causare questo incremento di produzione della prolattina, così come lesioni toraciche.

Tra le altre cause della prolattina alta troviamo la sindrome dell’ovaio policistico, che può portare ad alterazioni del ciclo mestruale fino all’infertilità; ipotiroidismo; disturbi dell’ipofisi (da cui deriva la produzione dell’ormone); adenomi ipofisari, ossia tumori benigni dell’ipofisi. Quest’ultima è una delle cause più diffuse di iperprolattinemia: gli adenomi si riscontrano nel 30% delle donne con prolattina alta non in gravidanza.

Ulteriori motivazioni sono l’assunzione di farmaci antipertensivi o che agiscono sul sistema nervoso (da antidepressivi ad antipsicotici), o ancora legati all’ormonoterapia con estrogeni o utilizzati per i disturbi gastro-intestinali; insufficienza renale; cirrosi epatica, morbo di Addison (che può comportare un’alterazione dell’ormone della prolattina); stimolazione eccessiva o suzione dei capezzoli; disturbi legati al sonno che modificano significativamente il ritmo sonno-veglia.

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Quali sono i sintomi della prolattina alta?

I sintomi dell’iperprolattinemia sono facili da identificare, soprattutto i principali che abbiamo già citato nella nostra introduzione: l’amenorrea (la mancanza di ciclo mestruale) e la galattorrea (fuoriuscita di siero dal capezzolo, anche se non si è in gravidanza).

Altri sintomi della prolattina alta possono essere la presenza di cisti ovariche multiple, l’ipogonadismo (secrezione di ormoni sessuali non adeguata da parte delle gonadi), seno turgido, infertilità e calo della libido, dolori cronici durante i rapporti sessuali, aborto spontaneo, mal di testa ricorrenti, disturbi della vista ingiustificati, osteoporosi.

Quando i livelli di prolattina risultano elevati negli uomini i sintomi sono simili: galattorrea e ginecomastia (ossia sviluppo eccessivo della mammella), diminuzione della libido, disfunzione erettile e impotenza, riduzione dei peli e della massa muscolare, infertilità. Se credi che il tuo uomo possa soffrirne, ecco a te un video utile su come funziona la visita andrologica per l’infertilità maschile:

Quali sono i valori normali di prolattina?

I valori normali di prolattina sono sempre indicati come valori di riferimento nel referto delle analisi del sangue ottenuto dopo il prelievo dal laboratorio di analisi. Ad ogni modo, in maniera indicativa, i valori normali di prolattina in una donna adulta vanno da 2 a 29 ng/ml. In una donna in gravidanza, invece, i valori possono arrivare anche oltre i 200 ng/ml.

Dopo il parto, i valori tendono a scendere: se la donna non allatta lo fanno del giro di due settimane, altrimenti di tre mesi. L’iperprolattinomia è generalmente diagnosticata nelle donne non incinte con valori superiori ai 250 ng/ml.

Come si cura l’iperprolattinemia?

Le terapie indicate per curare l’iperprolattinemia variano a seconda della causa che l’ha provocata. Se si è in presenza di adenoma o tumore benigno dell’ipofisi, bisognerà intraprendere una specifica terapia farmacologica. L’intervento chirurgico, in questi casi, è molto raro.

Se la causa dell’iperprolattinemia era una cura farmacologica in atto, bisognerà cercare un’alternativa ai farmaci somministrati, ma senza sospendere alcuna terapia in corso senza consenso del medico curante.

Per ulteriori informazioni scientifiche sulla prolattina alta, puoi visitare il sito di Humanitas.


 

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Fonte articolo alfemminile

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Redazione MusaNews
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