La tocofobia (dal greco “tocos”, parto, e “fobia”, paura) è la paura del parto. Non si tratta della semplice ansia che accomuna molte donne durante la gravidanza, ma di un vero e proprio disturbo che è stato individuato e definito solo nel 2000 dai ricercatori Kristina Hofberg e Ian Brockington. Se la paura del parto è qualcosa di normale e fisiologico per quasi ogni donna, la tocofobia accentua questa paura fino a farla diventare una vera e propria ossessione con sintomi quali palpitazioni, tachicardia, senso di angoscia, sudorazione e attacchi di panico.
Secondo lo studio condotto in Gran Bretagna, ben il 35% delle 900 donne esaminate è risultata sofferente di tocofobia, con una paura eccessiva del parto, quasi incontrollabile e molto difficile da gestire: un vero e proprio disturbo psicologico, insomma. Ma cosa spaventa così tanto una donna che soffre di tocofobia?
La paura che maggiormente può assillare una tocofobica è quella del dolore associato al travaglio: l’idea di soffrire o riportare delle lesioni le genera un’ansia incontrollata, così come quella di ferire il bambino durante il parto. In casi estremi, si può arrivare a temere la propria morte e/o quella del piccolo. Alcune donne, invece, hanno paura della nascita in sé, ossia dell’idea di mettere al mondo un bambino e di non essere in grado di fargli da madre. Non mancano poi casi di tocofobia legati a una generale sfiducia nei confronti dello staff medico, soprattutto se si sono già avute in passato delle esperienze traumatiche che hanno lasciato il segno.
Lo studio di Hofberg e Brockington ha evidenziato che la tocofobia non si presenta in assenza di desiderio di maternità, anzi! Si tratta di un disturbo più frequente nelle donne che desiderano diventare madri, ma che – nonostante il forte desiderio – sono terrorizzate dall’idea di partorire. Sempre lo stesso studio rivela che molte delle donne che soffrono di questa paura, soffrono anche di stress post-traumatico per via di abusi subiti durante l’infanzia. Parrebbe, infine, che la tocofobia sia una delle cause d’aborto da non sottovalutare: alcune donne, per paura del parto, scelgono di interrompere la gravidanza o di evitarla del tutto.
Prima di approfondire ulteriormente l’argomento analizzando la differenza tra tocofobia primaria e secondaria, sintomi e trattamento del disturbo, alleggeriamo un attimo le nostre paure con questo video divertente… cosa accadrebbe se un uomo dovesse partorire al posto di una donna?
Tocofobia primaria e secondaria
La tocofobia può essere di due diverse tipologie: primaria o secondaria. Parliamo di tocofobia primaria quando la paura del parto è presente da sempre nella donna, prima ancora del concepimento. In questi casi può diventare un deterrente nella scelta di essere madre: molte donne che ne soffrono scelgono di non provarci nemmeno tanto è forte e paralizzante la paura del parto.
Di solito la tocofobia primaria si sviluppa sin dall’adolescenza e può essere causata da diversi fattori psicologici: se nostra madre ha avuto a sua volta un parto traumatico, se si assiste a un parto da piccole senza una spiegazione adeguata, se si sono subiti abusi sessuali durante l’infanzia o – in certi casi – anche in età più adulta. Può essere, infine, il sintomo di una depressione in corso.
La tocofobia secondaria, invece, colpisce principalmente le donne che hanno già avuto un’esperienza negativa di parto e soffrono ancora adesso di stress post traumatico. Si tratta di una reazione psicologica frequente se durante la gravidanza si sono subite manovre ostetriche invasive, un travaglio particolarmente difficile o un parto cesareo di emergenza che non era stato pianificato.
Si può soffrire di tocofobia secondaria anche se il primo parto si è svolto in maniera regolare, ma è stato vissuto dalla donna come una violenza sul proprio corpo. Anche in questo caso si potrà parlare di disturbo da stress post-traumatico nel quadro di una depressione post partum.
Con quali sintomi si presenta?
Come si fa a riconoscere la tocofobia da una normale ansia del parto, che accomuna la maggior parte delle donne, specie durante gli ultimi mesi di gravidanza? I sintomi della tocofobia sono decisamente più potenti di quelli di una comune paura del travaglio. Si tratta infatti di una vera e propria fobia che può portare a pensieri ossessivi, come il terrore di morire o di non essere in grado di sostenere un dolore tanto grande.
Questa paura, così come molte altre fobie, è accompagnata di una sintomatologia fisica che può prevedere perdita di concentrazione, attacchi di panico, ansia paralizzante, angoscia e nervosismo, crisi di pianto, irritazione e perdita di autostima, tachicardia, respiro affannoso, svenimenti o vertigini, nausea, bocca secca, sudorazione eccessiva, tremori, insonnia.
Si tratta, dunque, non di una semplice ansia, ma di un disturbo che può diventare invalidante, soprattutto se si prolunga per tutti i mesi della gravidanza o anche in seguito, sotto forma di depressione post partum. Questa paura, inoltre, può portare delle complicazioni anche nel momento stesso del travaglio. Se il problema viene sottovalutato e non trattato con un’adeguata terapia, può portare conseguenze anche molto pesanti per la donna e la sua famiglia.
Trattamento e prevenzione
La tocofobia può essere curata solo con un adeguato sostegno psicologico. La psicoterapia è fondamentale, soprattutto nella fase iniziale della gravidanza, per poter comprendere il trauma all’origine del disturbo e aiutare la donna a prenderne consapevolezza e a superare la propria paura o, quanto meno, conviverci nel migliore dei modi. Se ci si rende conto del problema nel primo trimestre di gravidanza, la terapia potrà essere d’aiuto a “sciogliere i nodi” psicologici che ci tengono legate alle nostre paure e al nostro passato.
I medici e tutto lo staff che sarà presente nel momento del parto devono conoscere il problema della futura mamma per poterla accompagnare nel migliore dei modi durante la gestazione e, prima ancora, coinvolgendola nella programmazione di un piano terapeutico adeguato, che possa farle portare a compimento il parto nel migliore dei modi per la sua salute e quella del suo bambino.
Accanto alla psicoterapia, potrà risultare utilissimo affiancare altre attività quali lo yoga, il training autogeno, esercizi di respirazione o rilassamento. Frequentare il corpo pre-parto, infine, è importantissimo per allentare la tensione e sentirsi più preparate all’evento che tanto ci spaventa.
Fonte articolo Alfemminile