Il vaccino al virus: come proteggere la nostra salute

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Il vaccino al virus è dentro di noi.

Anzi, è tra di noi.

Il vaccino al virus è… l’amore.

Ovvio, anche le sperimentazioni mediche, le misure di prevenzione e i dispositivi personali di sicurezza sono fondamentali per sconfiggere l’emergenza sanitaria. 

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Ma quando dico che il vaccino al virus è l’amore mi riferisco al fatto che ci rialzeremo efficacemente da questa “sberla” del Covid-19 se ci rialzeremo assieme. 

Amore significa altruismo, attenzione, cura, solidarietà: questi sono gli ingredienti per riprenderci dal virus. Oggi che siamo in quella che ho chiamato “L’era del cuore” è di questo che c’è bisogno: valori, cuore, rispetto, amore.

Il vaccino è l’amore perché se nutri amore per te stesso, allora segui le norme sanitarie con scrupolo. 

Il vaccino è l’amore perché se aiuti il prossimo, si sentirà meno solo e ripartirà con meno difficoltà quando l’emergenza sanitaria sarà terminata.

Il vaccino è l’amore perché se provi amore per il mondo, lo tratti con maggior attenzione e ne preservi la sostenibilità.

Eppure in molti agiscono nella direzione opposta: si cerca il colpevole, si agisce rabbia, ci si lamenta. Da questa situazione, però, non ne usciremo con questi ingredienti. Non è con la paura che prenderemo le giuste decisioni e non è con il rancore che affronteremo al meglio la quotidianità. Non ci salveremo da tutto questo grazie ai nomi dei colpevoli, ma ne usciremo con l’amore.


Infatti, il virus non è l’unica cosa contagiosa di questo mondo che si diffonde attraverso reti di persone. Anche gli atteggiamenti e i comportamenti agiscono allo stesso modo. Il professore di Yale Nicholas Christakis ha studiato come una rete di persone che si conoscono è capace di diffondere rapidamente al suo interno mode, tendenze, ma anche felicità, infelicità, gentilezza, crudeltà, allo stesso modo di una malattia.

Le reti esaltano qualsiasi cosa si insinui al loro interno: dall’altruismo alla cattiveria, dall’ebola al fascismo, dall’infelicità alla violenza, ma anche l’altruismo, l’informazione, la felicità e… l’amore.

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Ad esempio, se hai un amico felice, la probabilità che tu sia felice aumenta del 9%. Invece, se hai un amico infelice, questo può comportare una riduzione del 7% del tuo buonumore. Già, la felicità è più contagiosa dell’infelicità: una specie di versione scientifica del karma, che comunque ci motiva ad amare i nostri amici e renderli così più felici, dato che la loro felicità avrà un “effetto specchio” su di noi.

Ora, lascia che ti racconti una breve storia. 

Julius Wagner-Jauregg ha vinto un premio Nobel nel 1927 per la “piroterapia”, una cura che avrebbe salvato decine di migliaia di vite. 

La situazione nel 1927 era la seguente: la sifilide era una malattia terribile per il quale non vi era cura. Tuttavia c’era una cura per la malaria.

Cosa c’entra la malaria se il problema era la sifilide?

Il batterio che causa la sifilide non ama il calore e la malaria provoca febbre alta. Wagner-Jauregg ebbe quindi un’illuminazione: infettò i pazienti affetti da sifilide con la malaria. La febbre alta della malaria uccise in questo modo la sifilide e a quel punto il paziente non aveva più la sifilide, ma solo la malaria, che si può curare.

Questa storia ci insegna che possiamo combattere un’infezione con un’altra. Possiamo combattere un contagio con un altro contagio.

Diamo allora via al contagio della connessione, dell’aiuto, della gratitudine, dell’ottimismo: dell’amore.

Ovviamente l’amore non ucciderà il virus, ma proteggerà la nostra anima, la nostra speranza, la nostra salute mentale e non solo.

Amore amici. Diffondiamo amore. Qualsiasi cosa accadrà, avremo fatto la cosa giusta.

 

Il mio ultimo libro “L’era del cuore: come trovare il coraggio per essere felice” uscirà presto e sarà acquistabile online e nelle librerie.

 

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