Come cucinare gli asparagi? Trucchi ed errori da non fare per valorizzare gusto e benefici di questo ortaggio primaverile
Tenero e dal sapore inconfondibile, l’asparago è un dono prezioso della nostra terra. L’Italia è, infatti, uno dei maggiori produttori europei di questo pregiato ortaggio: portarlo a tavola significa scegliere un alimento locale e di stagione, oltre che ricchissimo di proprietà benefiche.
Gli asparagi sono un’importante fonte di vitamine (A,C,B), acido folico e sali minerali (calcio, fosforo e potassio). Antiossidanti e protettivi, sono tra i vegetali più efficaci per contrastare l’invecchiamento biologico.
Inoltre, contengono la cosiddetta asparagina, un diuretico naturale che permette al nostro organismo di eliminare il sodio in eccesso. Il cromo, invece, migliora l’attività dell’insulina che trasporta il glucosio dal sangue alle cellule. Ecco perché gli asparagi sono adatti anche a prevenire il diabete di tipo 2. Ma quante varietà ne esistono in
commercio?
Innanzitutto distinguiamo tra asparago coltivato (Asparagus officinalis) e asparago selvatico (Asparagus acutifolius), dal sapore più intenso e amarognolo. Il suo gusto deciso mobilita ogni anno migliaia di appassionati, pronti a scovarlo in aperta campagna o nei boschi più impervi. Gli imperatori romani inviavano spedizioni di navi alla sua ricerca e perfino gli antichi Egizi ne andavano a caccia per usarlo come pianta curativa.
In Italia troviamo anche altre sfumature di asparago, dal sapore più delicato, ma ugualmente gustoso. L’asparago bianco di Bassano, Cimadolmo, Padova o ancora l’asparago rosa di Mezzago, in Lombardia, la cui coltivazione è stata ripresa nell’ultimo ventennio. Ora che ne abbiamo viste di tutti i colori, scopriamo insieme 5 trucchi e 5 errori da evitare per cucinare questo buonissimo ortaggio!
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5 trucchi per cucinare al meglio gli asparagi
Scegliere gli asparagi giusti
Per le preparazioni più impegnative, vi serviranno asparagi di buona qualità. Scegliete ortaggi che siano ben sodi, dal colore verde brillante. Ricordate che più il fusto è grande, migliore sarà il rendimento in cottura.
Il segreto per pulirli correttamente
Il successo della ricetta dipende anche da una buona preparazione iniziale. È essenziale, quindi, lavare e pulire gli asparagi in modo corretto. Dovete recidere la base per 5/6 centimetri e spellare l’ortaggio. È preferibile tenere
l’asparago a testa in giù e con la lama del coltello spellarlo nella parte inferiore.
Legare gli asparagi con uno spago e lasciare le punte fuori dall’acqua
Il modo migliore per bollire gli asparagi è legarli insieme con uno spago e lessarli in acqua salata, mettendoli in verticale in una pentola alta. Abbiate cura di lasciare le punte fuori dall’acqua (i gambi hanno bisogno di una cottura più lunga). A cottura ultimata, tagliateli in piccoli pezzi, tenendo da parte le punte che potrete sbollentare alla fine insieme ad altri ingredienti.
Asparagi crudi perfetti per le insalate
Provateli crudi! Puliteli e teneteli in ammollo con acqua e bicarbonato, fate dei ricciolini con il pelapatate e uniteli a insalate fredde. Un filo di olio, un goccio di limone e il piatto è pronto!
Cottura a vapore per preservare tutte le proprietà
Cuocerli a vapore è un ottimo modo per conservare le proprietà benefiche dell’asparago e tutto il suo sapore. Se pensate di continuare la cottura in padella, toglieteli qualche minuto prima che siano completamente cotti.
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5 errori da evitare per cucinare gli asparagi
Cucinateli ancora freschi
Se avete acquistato degli asparagi freschi, non aspettate troppo per cucinarli: rischierebbero di diventare davvero molto duri. In alternativa: lavate, asciugate e congelate!
Non usate troppa acqua per la cottura
Se si usa troppa acqua durante la cottura, gli asparagi rischiano di di perdere consistenza e principi nutritivi.
Non cuoceteli insieme al risotto
Se avete intenzione di preparare un risotto ali asparagi, ricordatevi di non metterli subito nella pentola o in padella insieme al riso. Infatti, si cuocerebbero poco e in modo non uniforme. Meglio bollirli da parte e aggiungerli al riso a metà cottura.
Non conservateli senza condimento
Se non li consumate subito dopo la cottura, metteteli in frigo con un filo d’olio per evitare che si inumidiscano e prendano un cattivo sapore
Non buttate gli scarti
Anche la parte più dura è commestibile. Basterà cuocerla bene, frullarla e usarla come vellutata per arricchire risotti o crostini.
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