Le piante velenose vanno coltivate con un pizzico di attenzione in più: nessuno ti vieta di averle in casa perché sono belle e affascinanti ma a volte un po’ pericolose per i piccoli e per gli animali domestici che potrebbero leccare le foglie. Molte piante velenose sono del tutto insospettabili: meglio conoscerle tutte e magari scegliere qualche tipologia adatta a tutti e facile da gestire come quelle che purificano l’aria!
Le piante velenose in Italia
A volte raccogliere un fiore bianco e bellissimo può nascondere qualche insidia. Anche nelle nostre zone infatti esistono piante dall’aspetto meraviglioso che però lasciano al contatto sulle tue mani un veleno che in alcuni casi può essere molto velenoso. Nel dubbio, è sempre bene evitare di toccare la pianta, tanto i fiori quanto le sue foglie. Un’altra soluzione è continuare a leggere questo articolo e scoprire quali sono le piante fiorite e non italiane più velenose per sapere come comportarti quando le incontri. È fondamentale poi prestare attenzione anche se in casa ci sono bambini o animali domestici che toccando o mangiando le foglie velenose potrebbero addirittura restare avvelenati! Cerca di conoscere poi anche i sintomi dell’avvelamento per poter capire eventuali situazioni a rischio. In ogni caso, se entri in contatto con una delle piante tossiche e velenose, se hai un’irritazione della pelle o temi di aver ingerito una foglia o una bacca sospetta rivolgiti immediatamente al pronto soccorso. La velocità può salvarti la vita!
Tre piante velenose, tossiche e…insospettabili
Una delle piante più velenose che può capitare di incontrare un po’ ovunque in parchi e giardini del nostro Paese è l’oleandro. Ti meraviglierai di scoprire che l’oleandro è molto tossico per l’uomo e per gli animali: le sostanze che contengono i suoi fiori e le sue foglie causano tachicardia, distrubi cardiaci, vomito, distrubi gastrici e danni al sistema nervoso. Anche un po’ di questo veleno è dannoso ma grandi quantità possono essere letali per l’uomo come per un animale. Perfino il legno di oleandro bruciato coni suoi fumi velenosi può causare intossicazioni e mancamenti. Pensa che se un bambino ingerisse una foglia potrebbe morire: insomma massima attenzione di fronte all’oleandro! Un’altra pianta molto velenosa e molto bella è appunto la Belladonna, una pianta spontanea che cresce in montagna e spesso rallegra con i suoi fiori i boschi di faggi. Accanto ai fiori la Belladonna produce dei frutti, sono delle bacche molto velenose e potrebbero essere scambiati per comuni mirtilli. È bene prestare attenzione: in poco tempo ingerire 3 o 4 bacche causa tremori, vere e proprie allucinazioni e anche tremori, febbre, bocca secca e spasmi. L’unica cosa da fare è correre in ospedale, perché queste bacche agiscono in fretta e l’ingestione casua conseguenze molto gravi. Non si scherza con le piante velenose, potrebbero casuare perfino la morte! Il nome di questa piante risale al Rinascimento quando le donne la utilizzavano per estrarre dalle sue foglie un unguento in grado di dilatare le pupille e rendere pià affascianante lo sguardo delle donne. È facile confondere i frutti della belladonna con altri frutti del bosco per cui il consiglio è sempre quello di osservare con cura e nel dubbio non ingerire nulla!
Un’altra pianta insospettabile, e bellissima, è la Ginestra. Una pianta spontanea che si è molto diffusa nei giardini italiani. La pianta contiene alte dosi di un alcaloide, presente sia nei semi che nelle foglie. A piccole dosi può causare effetti diuretici e lassativi. Ma se assunta in grandi quantità i sintomi diventano molto più gravi, avremo infatti nausea, vomito, agitazione, ansia, perfino delirio e allucinazione. Esiste anche una particolare varietà di Ginestra, la cosidetta Ginestra dei Carbonai, che non è tossica e che viene usata in erboristeria per calmare la tachicardia. Puoi renderti conto che l’ingestione accidentale di queste piante è molto pericolosa. Gli animali sono sicuramente molto esposti ma di solito grazie al loro istinto riescono a stare lontano dalle specie vegetali più velenose. Può essere ancora più pericoloso per i bambini che durante i primi anni toccano e portano alla bocca tutto ciò con cui vengono in contatto.
Altre piante velenose e tossiche da cui stare lontano!
Saper riconoscere le piante velenose è il primo modo per poterci difendere da questi pericoli ed evitare spiacevoli situazioni. Una pianta ad esempio da non toccare è lo Stramonio, non a caso conosciuta anche come erba del diavolo. I semi dello stramonio contengono tantissimi alcaloidi: questo fa sì che la pianta sia molto velenosa. Spesso in Italia cresce intorno alle strade e ai marciapiedi urbani. Se ingerita ha proprietà allucinogene. Causa forti crampi addominali, nausee, dolore e in alcuni casi la sua ingestione può avere conseguenze anche letali. Una pianta che spesso portiamo nelle nostre case, senza sapere che è velenosa, è la Stella di Natale. Sì la pianta dai fiori rossi che regaliamo durante le feste natalizie! Massima allerta in casa se ci sono cani, gatti o bambini che potrebbero entrare in contatto con questa pianta. La stella di Natale è una bellissima pianta ornamentale che emette un liquido bianco pericoloso. Questo liquido è bianco e assomiglia al lattice: se lo tocchi sentirai prurito e bruciore. La Stella di Natale causa al contatto una sorta di eritema. Se poi viene inavvertitamente ingerita una foglia o un rametto, causa irritazione, vomito e diarrea. C’è poi un’altra pianta velenosa e molto famosa: è la Cicuta! Di sicuro ne avrai sentito parlare, perché con il veleno estratto dalla Cicuta fu avvelenato anche Socrate. Magari avrai sentito parlare della Cicuta ma probabilmente non sai che forma ha e non sapresti riconoscere questa pianta che causa la morte! La Cicuta è una pianta erbacea che fa dei bei fiori bianchi! Puoi riconoscerla perché ha un odore sgradevole, soprattutto se spezzi un ramo o una foglia. Il veleno nella cicuta è nei rami, nei fiori, nelle foglie e soprattutto nei frutti verdi che caratterizzano questa pericolosissima pianta!
Una pianta che può essere utile ma anche velenosa: il ricino
Il Ricinus communis detto anche ricino, viene largamente utilizzato. Il suo olio infatti viene usato fin dai tempi antichi in campo medico come potente lassativo (dal terribile sapore). L’olio però non ha alcuna tossicità perchè quello che contiene veleno sono i semi. I semi di ricino contengono ricina, una sostanza tossica. Per cui è bene prestare attenzione ed evitare di toccare i semi di questa pianta. Basta ingerire meno di otto semi per restare avvelenato dalla ricina! Pensa che il ricino puòprovocare la morte in pochissimo tempo dell’ingestione, e questo lo ha fatto addirittura entrare nel Guinness dei primati come una delle piante più velenose al mondo. Di colore rosso come il ricino, altrettanto tossica e velenosa è anche la Taxus Baccata. Una pianta ornamentale della famiglia delle conifere, detta anche tasso. La puoi riconsocere dalle sue bacche rosse, con un aspetto molto invitante: non mangiarle! Sono piene di alcaloidi tossici (soprattutto di tassina). Se ingerisci anche poche bacche del tasso avrai tremori, problemi respiratori, cardiaci e anche la morte per crisi caridache e respiratorie. Il tasso ha un vero e proprio effetto narcotizzante sull’uomo ma anche su cani, gatti e altri animali domestici. Se gli antichi lo chiamavano albero della morte insomma…un motivo c’è!
Fonte articolo: Alfemminile