Crisi di pianto: quali sono le cause e come si possono risolvere

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Il pianto può essere provocato da diverse emozioni. Si può piangere per un dolore fisico, per una brutta notizia ricevuta, per lo stress, per un malessere mentale, ma anche di gioia, felicità e commozione. A volte, però, succede che ci si senta sull’orlo delle lacrime senza un apparente motivo. Si parla allora di crisi di pianto, che non hanno nessuna funzione “catartica”, ma che ci fanno sentire come se avessimo un “peso” sulle spalle e non riuscissimo a togliercelo.

Che cosa sono le crisi di pianto?

Non tutti vivono allo stesso modo il pianto. La concezione attorno a esso deve molto al rapporto che si è avuto con questa azione sin dall’infanzia. Infatti, si possono riconoscere ancora oggi famiglie dove il pianto viene considerato con un certo “imbarazzo” e come una dimostrazione emotiva da non condividere con gli altri. In altre situazioni, invece, l’atto del piangere è ben accetto perché rappresenta uno sfogo delle proprie emozioni e/o preoccupazioni. Soprattutto in queste realtà, passa sempre più spesso il messaggio che piangere non rende deboli, anzi ci rafforza.

Tuttavia, esistono dei casi in cui si nota che si piange troppo di frequente e senza che se ne capisca subito il motivo. Così, può capitare di essere da soli o circondati da altre persone e di sentire all’improvviso di non potere più trattenere le lacrime. Quello che si libera è un pianto incontrollato che porta solo a un sollievo temporaneo quando finalmente si conclude. Questo perché le crisi di pianto tendono a ripetersi nel tempo a distanza abbastanza ravvicinata.

Crisi di pianto© iStock

Le cause

Non bisogna dimenticare che le crisi di pianto non sono un “disturbo”, bensì dei sintomi. Infatti, anche se sul momento si può non risconoscerle, dietro a ogni crisi si nasconde una causa ben precisa. Questa dipende da diversi fattori, in primis dallo stato emotivo della persona che la sperimenta. Così, si è notato come un periodo particolarmente turbolento possa portare a sbalzi d’umore e a un’impellente necessità di piangere ripetuta per diverso tempo. Abbiamo riassunto i motivi principali da cui possono derivare le crisi di pianto.

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1. Stress e ansia

Come già accennato, una delle cause principali delle crisi di pianto è un alto accumulo di tensione, ansia e stress. Tutto ciò trova conferma negli studi della Università di Pittsburgh, dove si mette in evidenza che le situazioni di conflitto tendono a essere uno dei fattori cardine dello scatenarsi delle lacrime. A volte, proprio il pianto può diventare il mezzo con cui si trova un riavvicinamento dopo il contrasto, soprattutto nelle relazioni interpersonali.

Tuttavia, sempre i ricercatori statunitensi hanno dimostrato come molto spesso le crisi di pianto dovute all’ansia, vissute in modo “autonomo”, non portano nessuna di sensazione di sollievo, anzi, andrebbero ad aumentare il senso di malessere. Parrebbe, infatti, che piangere per una situazione di tensione e stressante porterebbe l’organismo a discernere ulteriori ormoni dello stress.

 

Crisi di pianto© iStock

2. Stanchezza

Questa motivazione la si riscontra soprattutto con i bambini. A chi non è capitato di vedere un bambino di 4 o 5 anni a cena, magari al mare, lamentarsi senza una plausibile spiegazione e iniziare a piangere? Questo tipo di crisi di pianto sono legate, appunto, alla stanchezza. Nel caso preso in esame, può essere successo che il bambino non ha riposato in modo adeguato nel pomeriggio e/o che si è stancato eccessivamente durante tutta la giornata. Arrivato alla sera, sente di non avere più forze e questa sensazione provoca lo scatenarsi delle lacrime.

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Tutto ciò, però, non vale solo per i bambini. Anche gli adulti, quando hanno sonno, possono essere preda di un pianto inaspettato e indesiderato. Alcuni studi hanno dimostrato che, quando non si dorme abbastanza durante la notte, si è facilmente soggetti a sbalzi d’umore, tristezza, irritabilità e, appunto, allo sfogo delle lacrime. A lungo andare, il non dormire a sufficienza può avere delle conseguenze anche sulla salute.

 

Crisi di pianto© iStock

3. Depressione

Rispetto alle altre due cause, quest’ultima è da trattare con ancora più delicatezza. In generale, non si può parlare semplicemente di depressione perché esistono diversi disturbi depressivi, ognuno dei quali ha un’origine e dei sintomi differenti. Per esempio, si può andare dalla depressione post partum e dal disturbo depressivo con ansia con frequenti attacchi di panico alla depressione agitata. Senza addentrarci nei vari tipi di questo malessere della salute mentale, è bene sapere che molti di essi presentano delle crisi di pianto, più o meno frequenti.

Quando le crisi di pianto sono legate alla depressione

Quando si soffre di uno dei disturbi depressivi, ce ne si può accorgere perché le crisi di pianto non sono l’unico segnale di questo malessere. Normalmente, chi è depresso vive in un costante stato di tristezza o percepisce come un senso di vuoto, un qualcosa che non si sa “riempire”. In generale, agli sbalzi d’umore si sostituisce una mancanza e un assopimento a livello emotivo. Inoltre, ci possono essere problemi con il cibo, con la cura di sé e persino con il sonno.

 

Crisi di pianto© iStock

Che cosa si può fare in caso di crisi di pianto?

I rimedi per le crisi di pianto dipendono da che cosa le ha scatenate. Per esempio, nel caso di quelle dovute alla stanchezza, il nostro consiglio è di cercare di dormire abbastanza ogni notte. Il numero di ore di sonno necessarie varia da persona a persona, ma di norma si raccomandano dalle 7 alle 9 ore agli adulti e almeno 10 ai bambini, con delle modifiche in base agli anni.

Per quanto riguarda quelle legate all’ansia e allo stress, si dovrebbe cercare una vera valvola di sfogo perché, come abbiamo visto, piangere rischia solo di peggiorare la situazione. Prova qualche sport per scaricare la tensione, come la boxe o la corsa, o alcune discipline di meditazione come lo yoga per esternare le energie negative e introiettare quelle positive. Allo stesso modo, trova o dedicati a un tuo hobby che ti faccia staccare “la mente”, per esempio la pittura o suonare uno strumento. D’altra parte, se queste strategie da sole non funzionano, allora è meglio rivolgersi a uno psicologo, onde evitare che si arrivi a un estremo carico d’ansia che potrebbe portare ad attacchi di panico o all’esaurimento nervoso.

Infine per le crisi di pianto legate alla depressione, che sia post partum o di altro genere, l’unico rimedio è quello di intraprendere un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta che sia in grado di offrirti tutto l’aiuto di cui hai bisogno.


 

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Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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