New York, 8 dicembre 1980. Erano quasi le 23 e John Lennon si accingeva a rincasare con la moglie Yoko Ono, dopo un pomeriggio passato in sala d’incisione, quando un suo squilibrato fan, Mark David Chapman, che allora aveva 25 anni, gli esplose contro cinque colpi di pistola. Quattro proiettili colpirono il cantante, un quinto andò a vuoto. Trasportato in ospedale, John Lennon morì poco dopo.
Mark David Chapman si era appostato, fin dalla mattina, davanti l’abitazione di John Lennon. Vedendolo uscire, lo fermò e gli chiese un autografo. Lennon lo accontentò.
Quei momenti, apparentemente sereni, di un famoso cantante con un suo fan, assumono una veste tragica se si pensa a ciò che sarebbe accaduto di lì a poche ore. Vi sono anche alcune foto che ritraggono quei momenti, con Lennon insieme a colui che qualche ora più tardi avrebbe messo fine alla sua vita.
Da allora, nei 40 anni fin qui passati in carcere, l’omicida di John Lennon ha chiesto più volte la libertà condizionata, che, però, è sempre stata respinta. La posizione di Yoko Ono, a riguardo, è sempre stata molto chiara: Mark David Chapman non dovrà mai uscire dal carcere.
New York, quella notte, ci ha donato un mondo più buio. Si era spenta una luce piena di spiritualità, di pace e di fratellanza.
Si era spenta la voce e la creatività di uno dei più grandi artisti del XX secolo. Un poeta, un musicista, un pacifista.
Per le autorità degli Stati Uniti John Lennon era un pericoloso sovversivo, per il suo impegno nel movimento pacifista. I servizi Segreti (FBI) lo tenevano costantemente sotto controllo e, con lui, monitoravano gli spostamenti anche di sua moglie, Yoko Ono. Lo ritenevano pericoloso a tal punto di rifiutargli più volte la Permanent Resident Card, ovvero la Carta di Residenza Permanente. Era, a tutti gli effetti, un’autorizzazione ufficiale che permetteva, ad uno straniero, di risiedere per un tempo illimitato sul suolo degli Stati Uniti e veniva rilasciata direttamente dalle autorità statunitensi.
The Beatles
1960 – 1970 I Beatles ed un decennio probabilmente irripetibile nella storia della musica.
Nel 1960, a Liverpool, John Lennon, insieme a Paul Mc McCartney, George Harrison e Ringo Star, diedero alla luce il più grande ed innovativo sodalizio artistico del XX secolo.
Nacquero i Beatles (Scarafaggi). Un decennio irripetibile per innovazione e creatività in ambito musicale e non solo.
Gli Scarafaggi di Liverpool divennero un fenomeno di costume e della moda.
Il loro abbigliamento, il loro taglio dei capelli, divennero le linee guida di intere generazioni, da seguire pedissequamente.
Lennon e McCartney misero la loro firma in calce alle canzoni che hanno rivoluzionato la storia della musica moderna.
John e Paul, due menti geniali con caratteri opposti, che li portarono a vivere profondi dissidi che terminavano sempre con grandi riappacificazioni. Un’amicizia complessa, ma indissolubile.
La carriera da solista di John Lennon
L’ultimo decennio artistico e, purtroppo, della vita stessa di John Lennon, è stato caratterizzato da produzioni importanti, che hanno trovato la loro massima espressione nell’album “Imagine “.
La canzone che dà il titolo all’album, è diventata iconica nell’intero panorama della produzione artistica di Lennon.
“Imagine” è uno straordinario messaggio di pace e di fratellanza. Un capolavoro della musica. Di tutti i tempi.
Imagine
Dall’album: Imagine – EMI, 1971
Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today…
Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…
Brano tratto da Imagine Di John Lennon
Traduzione a cura di Ermanno Tassi
Immaginate
Immaginate che non ci sia alcun paradiso
Se ci provate è facile
Nessun inferno sotto di noi
Sopra di noi solo il cielo
Immaginate tutta le gente
Che vive solo per l’oggi
Immaginate che non ci siano patrie
Non è difficile farlo
Nulla per cui uccidere o morire
Ed anche alcuna religione
Immaginate tutta la gente
Che vive la vita in pace
Imagine – John Lennon – Testo canzone con traduzione in italiano (riflessioni.it)
New York, quella notte, ci ha donato un mondo più buio. Si era spenta una luce piena di speranza, per un futuro migliore, senza disuguaglianze.
8 dicembre 1980. Imagine un mondo senza John Lennon.
«Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un’auto per salire su un’altra.»
(John Lennon)