Nel 1982 usciva il primo film di fantascienza focalizzato sulla realtà virtuale: Tron.
Diretto da Steven Lisberger e prodotto dalla Disney, Tron venne realizzato con uno stile visivo unico e assolutamente all’avanguardia per l’epoca, e ancora oggi, a distanza di circa 38 anni, è considerato un cult, soprattutto dai purtisti nerd amanti della fantascienza e dell’informatica che magari ci sono cresciuti da piccoli.
Il film, che ha come protagonisti Bruce Boxleitner, Jeff Bridges, David Warner e Cindy Morgan, ebbe due candidature ai Premi Oscar 1983, per il miglior design di costumi e il miglior montaggio sonoro, ma non per quella di Migliori effetti speciali, in quanto all’epoca l’Academy non vedeva di buon occhio l’uso dei computer.
La produzione travagliata
Lo sviluppo di Tron iniziò nel 1976, quando Lisberger si appassionò ad uno dei primi videogiochi, Pong e vide un promo della MAGI, società che nei primi anni settanta stava sviluppando un programma per produrre animazione al computer. Insieme al produttore Donald Kushner decise di creare uno studio di animazione per sviluppare Tron con l’intenzione di farne un film d’animazione. Per promuovere tale studio, Lisberger e il suo team hanno creato un video di 30 secondi in cui un rudimentale Tron lancia due dischi esplosivi.
Lisberger cominciò a cercare finanziamenti tra i produttori di computer, ma non ebbe fortuna. Anche l’approccio con gli Studios non fu altrettanto fortunato: Warner Bros, MGM e Columbia Pictures si rifiutarono di produrre il film. La svolta avvenne nel 1980 quando Lisberger convinse la Disney a finanziare e distribuire il film, dopo aver mostrato loro un nuovo filmato con un combattimento di Tron.
I rapporti con la casa di Topolino però non furono proprio idilliaci: gli animatori si rifiutarono di lavorare al film perché temevano che l’utilizzo di computer nel cinema avrebbe presto tolto loro il lavoro, facendoli fuori. In effetti una ventina di anni dopo la Disney avrebbe chiuso gli studi di animazione fatta a mano per favorire quella in CGI.
La realizzazione
Tron è stato il primo film ad usare in maniera consistente la CGI, ma la grandissima parte degli effetti speciali venne in realtà usata in maniera tradizionale, usando e mischiando tecniche standard come il matte painting, rotoscoping e backlit. Pensate che i minuti realizzati con la computer grafica sono solo una ventina.
Gli attori recitavano all’interno di studi con pareti nere, di modo tale che le tute bianche indossate fornissero un contrasto efficace. Per realizzare gli effetti sulle persone e cose, sulla pellicola retroilluminata vennero applicate fino a 20 lastre, ognuna delle quali colorata a mano. A questo estenuante lavoro di post-produzione parteciparono 85 artisti di uno studio di Taiwan, tutti presenti nei titoli di cosa con il loro nome scritto in ideogrammi.
L’articolo Tron, dalla produzione travagliata alla realizzazione del primo film sulla realtà virtuale proviene da Noi degli 80-90.