San Valentino: leggenda e miti sul protettore degli innamorati

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Quasi nessuno conosce la leggenda di San Valentino, vescovo e martire conosciuto come patrono degli innamorati. Nato e cresciuto a Terni, città nella quale divenne Vescovo, Valentino morì proprio il 14 Febbraio e da quel momento il suo teschio viene esposto ogni anno come reliquia nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, ornato di rose rosse. A Terni, dove Valentino è patrono, ancora oggi viene celebrata la Festa della Promessa: giovani in procinto di sposarsi e coppie sposate da anni si scambiano un voto d’amore.

 

Storia e leggenda di San Valentino

Cosa lega San Valentino alla festa degli innamorati? Secondo alcune leggende fu la Chiesa a sceglierlo per rimpiazzare il Dio Lupercus, venerato nell’antica Roma proprio in questo periodo dell’anno.
La data del 14 Febbraio è riconducibile al giorno in cui Valentino venne martirizzato, ma secondo alcuni miti scegliere questo giorno per celebrare le coppie, è dipeso anche dai Lupercalia, antichi rituali di fertilità caratterizzati da processioni e amore libero.
I Lupercalia però, erano festeggiamenti non accettati dalla Chiesa Cattolica, in quanto i sacerdoti dovevano entrare nella grotta dove si riteneva che la Lupa avesse allattato Romolo e Remo, per effettuare sacrifici propiziatori. Nel frattempo in città si versava il sangue di vari animali, e il Dio Lupercus inseriva in un’urna i nomi di uomini e donne i quali venivano successivamente estratti a sorte da un Cupido con le sembianze di un bambino, e queste coppie avrebbero dovuto vivere insieme per un intero anno, per portare a termine il rito di fertilità.
La leggenda narra che in tutto questo San Valentino era uno dei pochi vescovi della sua epoca a ufficializzare le unioni fra fidanzati cristiani ed in generale dedicò tutta la sua vita alla comunità cristiana come vero esempio di fede. La festa di San Valentino del 14 Febbraio però, si può far corrispondere anche al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia, raccontata da Geoffrey Chaucer nel suo poema “Parlamento degli uccelli“.

san valentino: leggenda dell’amore© GettyImages

Le leggende legate a San Valentino e all’amore

Come anticipato, esistono numerose leggende legate a San Valentino. Tra le tante te ne riportiamo due qui di seguito, che probabilmente sono tra le più conosciute: ce n’è una che racconta dell’amore fra un giovane centurione di nome Sabino ed una nobile ragazza di Terni di nome Serapia; ed un’altra che narra della riconciliazione tra due fidanzati messa in atto proprio da Valentino. Infine, una terza leggenda vede il vescovo di Terni in missione di guaritore.

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  • Leggenda dell’Amore Sublime

Sabino e Serapia erano innamorati l’uno dell’altra, ma separati dalla religione: lui era pagano, lei cristiana. La ragazza, disperata, chiese al vescovo Valentino di convincere Sabino ad avvicinarsi alla religione cristiana. Valentino riuscì a convincerlo e così i due si prepararono per le nozze.
A pochi giorni dal matrimonio Serapia si ammalò di tisi e, prima di morire, chiese a Valentino di celebrare le nozze anticipatamente. Mentre i due giovani si promettevano amore eterno, Serapia morì e subito dopo, anche Sabino: era il 14 Febbraio.

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  • La rosa del perdono

Un’altra leggenda intitolata “La rosa del perdono” narra che mentre Valentino passeggiava nel suo giardino, sentì due fidanzati litigare. Colse una rosa e si avvicinò ai due giovani chiedendogli di fare pace stringendo il gambo, ma facendo attenzione a non pungersi. Poi disse loro di chiedere perdono a Dio per la lite. I due fidanzati, rimasti colpiti dal gesto di Valentino, gli chiesero di celebrare il loro matrimonio, che si svolse il 14 Febbraio e da allora questo giorno divenne dedicato alla festa degli innamorati. Anche la rosa è rimasto ancora oggi un tipico dono legato a questa ricorrenza.


  • Dal tuo Valentino

C’è poi un’altra leggenda secondo la quale il vescovo Valentino riuscì a ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere e che, in quell’occasione, scrisse a quest’ultimo un bigliettino che recitava “Dal tuo Valentino“. Ecco perché, ancora oggi, gli innamorati il 14 febbraio usano scambiarsi bigliettini con dolci dediche d’amore.

 

san valentino protettore dei bambini© GettyImages

San Valentino: le leggende legate al protettore dei bambini

San Valentino è conosciuto come il protettore degli innamorati, ma non tutti sanno che il vescovo di Terni è anche il Santo dei bambini. Vediamo quali sono le leggende a cui attribuire questa funzione.

  • Secondo una prima leggenda, Valentino era solito accogliere numerosi bambini nel suo bellissimo giardino, lasciandoli giocare in libertà. Quando venne imprigionato i bambini non poterono più frequentare il giardino e questo li rattristò particolarmente. Così due piccioni viaggiatori lo raggiunsero in carcere posandosi sulla finestra della sua cella. Valentino legò al collo del primo piccione un biglietto in cui diceva ai bambini di volergli molto bene, mentre al collo del secondo legò la chiave del cancello del suo giardino: in questo modo i piccoli poterono tornare a giocare nel meraviglioso spazio verde. La chiave di Valentino divenne simbolo della sua benevolenza verso i bambini.
  • Un’altra leggenda racconta invece, che Valentino donasse una rosa o un generico fiore ad ogni bambino in modo che potesse portarlo a casa come regalo per i genitori in segno di affetto e riconoscenza. Ecco perché a San Valentino si è soliti fare dei piccoli doni anche e soprattutto floreali alle persone a cui vogliamo bene.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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