Ricotta in gravidanza: è tra i formaggi consentiti?

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La ricotta in gravidanza fa parte dei cibi consentiti o vietati? L’alimentazione durante la gestazione cambia e bisogna fare attenzione a ciò che mangiamo per evitare conseguenze su mamma e bambino. Avere il dubbio sulla ricotta non è banale perché rientra tra i latticini. Vi anticipiamo che la ricotta in gravidanza si può mangiare solo se è stata prodotta con latte pastorizzato.

Ricotta in gravidanza: valori nutrizionali

Quali sono le caratteristiche che devono avere la ricotta e gli altri formaggi in gravidanza per essere considerati sicuri? Per prima cosa dobbiamo considerare che la ricotta è un latticino leggero e digeribile, e per questo è consigliato da inserire nella dieta in gravidanza.

La ricotta di bufala in gravidanza, o ancora meglio quella di vacca, sono un’ottima scelta all’interno di una dieta varia ed equilibrata. Per prima cosa hanno un basso contenuto di calorie: la ricotta vaccina, ha circa 130-160 kcal ogni 100 g di prodotto, 160 kcal quella ovina e 210-240 kcal la quella di bufala.

La ricotta vaccina contiene circa l’8% di grassi, mentre la ricotta di capra in gravidanza andrebbe consumata con più moderazione, dal momento che contiene fino al 24% di grassi.

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Per la ricotta di vacca, i valori nutrizionali sono i seguenti:


  • Acqua 75,70 g;
  • Carboidrati disponibili 3,50 g;
  • Zuccheri solubili 3,50 g;
  • Proteine 8,80 g;
  • Grassi (Lipidi) 10,90 g;
  • Colesterolo 57 mg;
  • Sodio 78 mg;
  • Potassio 119 mg;
  • Calcio 295 mg;
  • Fosforo 237 mg;
  • Magnesio 17 mg.
ricotta in gravidanza: valori nutrizionali© Istock

La ricotta in gravidanza si può mangiare?

Dopo le premesse iniziali, ci teniamo a ribadire che la ricotta non è un formaggio, ma un latticino. Questo aspetto è proprio ciò che fa la differenza: Infatti, la ricotta è prodotta cuocendo il siero latteo che si stacca dalla cagliata durante la produzione del formaggio.

La ricotta è un prodotto tipico di varie regioni italiane e ne esistono diversi tipi: di bufala, vaccina (dal gusto più delicato), ovina, caprina (più saporita) o anche miste.
Le lavorazioni della ricotta possono variare in base alle tradizioni regionali e di solito generano tipi differenti di ricotta: fresca, stagionata, cotta al forno, affumicata o salata.

La ricotta in gravidanza si può mangiare, ma prima è necessario assicurarsi che sia stata prodotta con latte pastorizzato. Per questo motivo è consigliato optare per le ricotte industriali da supermercato, e rimandare l’acquisto di ricotta “artigianale” a dopo il parto. La ricotta artigianale infatti, può essere più pericolosa rispetto alle altre che devono sottostare ai rigidi protocolli di sicurezza delle catene di alimentari.

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Se sei incinta, la dose di ricotta da considerare è di 70gr al giorno. La ricotta in gravidanza, così come gli altri formaggi e latticini considerati sicuri, è essenziale per garantire il giusto apporto di calcio al feto. Valide alternative sono una tazza di latte oppure un vasetto di yogurt al giorno.

 

ricotta in gravidanza: rischi© istock

Ricotta in gravidanza e toxoplasmosi

La gravidanza è un periodo estremamente delicato e una delle tante cose a cui bisogna prestare attenzione è proprio l’alimentazione. Alcuni formaggi, tra cui la ricotta in gravidanza, sono consentiti, mentre tanti altri sconsigliati.
Il rischio principale legato ai formaggi è quello della toxoplasmosi e della listeria.
Questo tipo di infezioni, dovute ad alcuni batteri, sono particolarmente pericolose per le donne incinte poiché potrebbero causare un aborto involontario, la morte fetale oppure il parto prematuro.
I sintomi principali sono: mal di testa, confusione, perdita dell’equilibrio, rigidità del collo, febbre e convulsioni muscolari.
Se vogliamo mangiare ricotta in gravidanza dobbiamo essere certi che abbia la dicitura UHT e che quindi sia stata prodotta con latte pastorizzato. Per i motivi appena descritti, va assolutamente evitata la ricotta fatta in casa (anche per un eventuale rischio di contaminazione da salmonellosi).

 

ricotta in gravidanza: come mangiarla© istock

Ricette per consumare la ricotta in gravidanza

Il nome ricotta deriva dal latino recocta, per via della sua particolare lavorazione che prevede una doppia cottura. Ricavata dal siero latteo che si stacca dalla cagliata durante la coagulazione delle proteine del latte, il processo di produzione della ricotta avviene a circa 80-90 °C. Il composto viene sistemato nei tipici cestini forati per favorire l’eliminazione del liquido in eccesso. In passato, per la conservazione di questo latticino venivano usati cesti di vimini o di canne intrecciate, per far fuoriuscire il liquido in eccesso.

La ricotta in gravidanza è molto consigliata soprattutto perché magra e poco calorica. Possiamo consumarla da da sola, spalmata su una fetta di pane, o accompagnata da miele o salumi. Per scoprire quali tipi di salumi sono consentiti durante la gravidanza, leggi i nostri articoli per saperne di più -> mortadella in gravidanzaprosciutto crudo in gravidanzaprosciutto cotto in gravidanza.

La ricotta ha anche il pregio di avere un gusto estremamente delicato che si presta benissimo sia per ricette dolci che per preprazioni salate. Qualche esempio? I cannoli siciliani e la pastiera napoletana.

In gravidanza puoi sfruttare i valori nutrizionali della ricotta a partire dalla colazione: una fetta di pane tostata con ricotta e pomodorini può essere una valida idea per spezzare la monotonia delle colazioni dolci. Usare la ricotta per ammorbidire gli impasti di torte e crostate, oppure usarla per preparazioni come i cannelloni o i ravioli. Si sposa benissimo anche con la pasta: cosa ne dici di un bel piatto di penne ricotta, zucchine e zafferano? Insomma, come avrai capito la ricotta fa parte degli alimenti versatili di cui non devi assolutamente privarti durante i mesi di gestazione.

 

ricotta in gravidanza: toxoplasmosi© istock

Formaggi e lattici: quali mangiare ed evitare in gravidanza?

Facciamo un rapido excursus per capire quali sono i formaggi ed i lattici sicuri in gravidanza. Non ci sono pericoli legati ai formaggi a pasta dura (come il parmigiano), ma i freschi e gli erborinati sono da evitare perchè spesso prodotti con latte non pastorizzato.
Quindi quali formaggi si possono mangiare in gravidanza senza correre rischi per la salute di mamma e bambino? Ecco un elenco dei formaggi più diffusi.

  • La Fontina in gravidanza è tra i formaggi sconsigliati, in quanto spesso prodotta con latte non pastorizzato.
  • La Burrata in gravidanza non comporta rischi per la salute, ma è un alimento abbastanza calorico, quindi da consumare con moderazione. La stessa cosa vale per il Galbanino che risulta un formaggio sicuro in gravidanza, ma ricco di calorie.
  • Per produrre la Feta alcune aziende utilizzano latte pastorizzato, altre invece no. Se è un formaggio che ci piace deve essere controllata con attenzione la dicitura UHT sulla confezione prima del consumo in gravidanza.
  • Asiago in gravidanza: si può consumare solo quello stagionato mentre è da evitare quello pressato per il rischio listeriosi.
  • La crescenza in gravidanza, come per la feta e lo stracchino in gravidanza, si può consumare senza problemi solo se prodotta con latte pastorizzato UHT;
  • Il brie è un formaggio erborinato che andrebbe evitato in gravidanza insieme a Camembert, Gorgonzola e Roquefort.
  • Scamorza affumicata in gravidanza: da consumare solo se prodotta con latte pastorizzato.
  • Lo squacquerone è un formaggio pastorizzato, quindi sicuro in gravidanza.
  • Parmigiano in gravidanza: è un formaggio estremamente stagionato quindi anche se prodotto con latte non pastorizzato, i rischi sono azzerati proprio grazie alla lunga maturazione.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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