Il primo vaccino del neonato si effettua quando il bambino compie il secondo mese di vita. Anche se per alcuni genitori può sembrare troppo presto, a 2 mesi il sistema immunitario del bambino è in grado di rispondere bene alla vaccinazione e procrastinando questo momento, non si farebbe altro che esporre il neonato alle infezioni che il vaccino potrebbe prevenire. Prima di approfondire la questione, guarda in questo video come procede lo sviluppo del bambino.
In cosa consiste il primo vaccino del neonato?
Il vaccino esavalente è una iniezione intramuscolare, che viene praticata in genere sulla coscia, un unico vaccino che protegge contemporaneamente da sei malattie.
- vaccino anti difterite
- vaccino anti tetano
- vaccino anti pertosse
- vaccino anti poliomielite
- vaccino anti epatite B
- vaccino anti malattie invasive da Haemophilus influenzae di tipo B (HiB)
Si tratta di un‘unica puntura da ripetere tre volte nel corso del primo anno di vita, che protegge i bambini da ben sei malattie che, per quanto siano ormai rare, possono essere estremamente pericolose se dovessere essere contratte.
Per alcuni genitori pensare a sei malattie tutte insieme può spaventare, ma in realtà il “peso del vaccino” sul sistema immunitario è del tutto sostenibile anche da un corpicino come quello dei neonati. Il vaccino funziona perché contiene degli antigeni, delle particelle in grado di stimolare il sistema immunitario. Nello specifico, gli antigeni contenuti nel vaccino esavalente sono in tutto 23. Curiosità: basti pensare che nelle prime ore di vita un neonato viene in contatto con oltre un milione di antigeni differenti!
Primo vaccino del neonato: da quali malattie protegge?
Ecco un elenco delle sei malattie che è difficile contrarre una volta fatto il primo vaccino del neonato.
Tetano: si tratta di una malattia infettiva non contagiosa causata da un batterio. Comporta spasmi e rigidità muscolari che possono arrivare a interessare anche i polmoni e quindi la respirazione; è una malattia dolorosa, che in alcuni casi può portare alla morte.
Epatite B: è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce il fegato e causa perdita di appetito, nausea, ittero e dolori articolari. In alcune pazienti, la malattia può entrare in un secondo stadio più grave, con cirrosi cronica del fegato, fino ad arrivare alla morte.
Pertosse: si tratta di una malattia infettiva molto contagiosa che può aggravarsi e provocare danni invalidanti e permanenti soprattutto nei bambini con meno di un anno di età. Per proteggere i neonati che ancora non possono essere vaccinati è caldamente raccomandata la vaccinazione della mamma in gravidanza, intorno alla 28esima settimana.
Poliomielite: è una grave malattia causata da un virus che attacca il sistema nervoso. Può manifestarsi senza sintomi o con sintomi lievi simili all’influenza. In casi gravi può comportare infezioni cerebrali e paralisi che possono anche risultare permanenti. Nel caso in cui colpisca muscoli importanti per le funzioni vitali può anche essere mortale.
Difterite: anche questa malattia infettiva è provocata da una tossina batterica. Può manifestarsi in diversi modi, ma il sintomo più grave è il mal di gola, che può rapidamente progredire causando infezioni anche a livello respiratorio, cardiaco e renale e del sistema nervoso, con possibili complicanze letali.
Malattie causate da Haemophilus influenzae di tipo B (Hib): si tratta di un gruppo di malattie infettive causate da un batterio che può colpire diversi organi. Si manifesta di solito con sintomi lievi, tipo influenza, ma in alcuni casi l’infezione può evolvere in malattie come artrite, otite, polmonite, meningite infezione del sangue e altro, con rischio di gravi complicazioni e morte.
Quando si fa il primo vaccino del neonato?
Come già anticipato, il primo vaccino del neonato è il vaccino esavalente che può essere somministrato a partire dal secondo mese di vita.
Sono previste in totale tre dosi: la prima al secondo mese di vita, la seconda dose nel corso del quinto mese e l’ultima nel corso dell’undicesimo mese di vita del neonato. Solo con queste tre dosi si raggiunge una copertura completa utile contro le malattie prevenibili da questo vaccino.
L’esavalente fa parte dei vaccini obbligatori previsti dalla legge. Ad essere obbligatorie sono anche le vaccinazioni contro altre 4 malattie molto note: morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Rischi ed effetti collaterali legati al primo vaccino del neonato
Il vaccino esavalente è considerato un vaccino molto sicuro, ma questo non significa che non potrà portare qualche effetto indesiderato o collaterale. Come tutti i vaccini ed i farmaci, anche il primo vaccino del neonato può comportare alcuni rischi, anche se i casi sono davvero rari.
Secondo quanto riportato da documenti ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Agenzia italiana del farmaco, le reazioni avverse più comuni provocate dalla vaccinazione con esavalente sono: sonnolenza, inappetenza, vomito, arrossamento e indurimento della zona dell’iniezione con gonfiore, febbre, irritabilità. Se ti stai chiedendo quanto durano gli effetti collaterali dopo il primo vaccino, puoi stare tranquillo: nel giro di qualche ora o al massimo qualche giorno, tutto tornerà alla normalità.
Esistono poi delle reazioni più serie, ma possiamo dire che sono decisamente più rare. Tra queste episodi di convulsioni e reazioni allergiche gravi.
Domande frequenti a tema primo vaccino del neonato
Perchè è importante vaccinare il bambino nel 1° anno di vita?
Il vaccino esavalente, come abbiamo visto, si fa al 2° mese di vita del bambino, perché il suo sistema immunitario risponde già in maniera attiva alle vaccinazioni, evitandogli malattie gravissime come quelle viste nei paragrafi precedenti. Se è vero che il bambino riceve dalla madre degli anticorpi che lo proteggono nei primissimi mesi di vita, questi sono destinati a sparire ed ecco che per sopperire il vaccino gioca un ruolo fondamentale.
Fare più di un vaccino nella stessa seduta può essere pericoloso?
No, è stato scientificamente provato che somministrare più vaccini ne aumenta l’efficacia, in quanto viene potenziata la risposta protettiva del sistema immunitario. Senza contare che in questo modo si evita lo stress delle punture multiple per il piccolo.
Il bambino può risultare indebolito da tanti vaccini?
No, perché i vaccini rafforzano il sistema immunitario: l’organismo sarà in grado di difendersi autonomamente quando verrà in contatto con l’agente infettante, senza ammalarsi. Piuttosto, sono le malattie, e non i vaccini ad indebolire i bambini.
L’allattamento al seno può sostituire il vaccino?
Assolutamente no, soprattutto per quanto riguarda malattie gravi come la poliomielite, la pertosse, il tetano ecc…
Si può ritardare la somministrazione delle vaccinazioni?
Il calendario vaccinale è stato studiato dagli esperti per risultare quanto più efficace possibile. Meglio evitare qualsiasi tipo di ritardo, perché così facendo si espone il bambino al rischio di contrarre la malattia con gli effetti collaterali che ne derivano.
Se il bambino non frequenterà l’asilo nido, deve essere vaccinato ugualmente?
Il bambino che non frequenta l’asilo nido ha una probabilità inferiore di contrarre una malattia contagiosa, ma questo non è un motivo valido per evitare le vaccinazioni. Il calendario vaccinale, quindi, dovrà essere seguito in ogni caso.
Vaccinazioni e svezzamento: meglio evitare che coincidano?
Lo svezzamento non interferisce con l’efficacia del vaccino. L’unica cosa che da genitore potrai notare, è una certa inappetenza del neonato subito dopo essersi sottoposto alla vaccinazione, nel giro di poco tempo tutto rientra nella normalità.
Quali sono i motivi validi per ritardare una vaccinazione?
In questo caso sarà necessario affidarsi ai consigli del pediatra: in presenza di un semplice raffreddore, si potrà procedere senza timori al vaccino. Mentre se si manifestano patologie gravi come bronchite, tonsillite, gastroenterite, allora si potrebbe valutare di spostare di qualche giorno il momento del vaccino.
Se il bambino ha delle allergie, può fare comunque la vaccinazione?
Tutti i tipi di allergie non sono considerate una controindicazione per la somministrazione dei vaccini. In ogni caso dovrai farlo presente al medico e seguire le sue indicazioni.
Fonte articolo Alfemminile