Per paralisi del sonno si intende quel fenomeno che ti coglie al risveglio: la mente è sveglia ma il corpo andora dorme e questo vuol dire che non riesci a fare nessun movimento. Può essere naturalmente molto angosciante! A volte la paralisi deriva da motivi di stress. Il lockdown ad esempio spesso causa ansia e depressione: scopri i consigli per dormire sonno tranquilli anche in momenti come questi guardando questo video!
Cosa si intende con il termine paralisi del sonno
La paralisi del sonno, detta anche paralisi ipnagogica, rientra tra la schiera dei disturbi del sonno, al pari dell’insonnia ad esempio. Cosa succede? Chi ne soffre appena sta per svegliarsi (o appena sta per addormentarsi) si rende conto che non puòò muovere un muscolo del suo corpo né parlare. È in un vero e proprio stato di paralisi: è come se la fase REM non finisse al momento opportuno (o iniziasse qualche istante prima del dovuto). Molto spesso questo distrubo del sonno è associato alla narcolessia: si può però provare anche solo una volta nella vita o in determinati momenti della vita, soprattutto se si dorme poco e male. Se si tratta di episodi isolati spesso non c’è una terapia: ma se la paralisi del sonno affligge frequentemente è fondamentale sentire uno specialista per valutare insieme la terapia più efficace e migliorare così la qualità e la durata del riposo. Chi soffre di paralisi del sonno è sveglio ma non può muoversi: l’episodio può durare pochi secondi, nei casi più gravi può arrivare a qualche minuto. Trascorso questo tempo, l’individuo si sveglia normalmente e non ha fastidi tranne, ovviamente ansia e paura di quello che ha vissuto in maniera cosciente pochi attimi prima. La paralisi del sonno nella maggior parte degli individui è un fenomeno raro che non verifica di frequente. Se diventa ricorrente è indispensabile fare qualcosa per risolvere il problema: trascurare un simile disturbo del sonno potrebbe causare stress e portare all’insonnia.
Come funziona il sonno
Per capire a fondo questo fenomeno della paralisi ipnagogica, è bene comprendere come agisce il sonno e quali sono le sue fasi. Quando ti addormenti, nel tuo organismo avviene una perdita di coscienza: molte funzioni biologiche si riducono. Le fasi principali che caratterizzano il sonno sono due, la fase REM e la fase NON-REM. Queste fasi si susseguono l’un l’altra per diverse volte. L’alternanza tra le due fasi NON-REM e REM (anche dette sonno ortodosso e sonno paradosso) è fondamentale per dormire al meglio.
Durante la fase Non-Rem possiamo identidicare 4 stadi, durante i quali il sonno diventa in maniera graduale più profondo. Gli stadi che la compongono sono: addormentamento, poi sonno leggero. poi subentra la fase di sonno profondo che ci conduce allo stadio quarto, quello in cui il nostro corpo si rigenera profondamente.
ciclo dopo ciclo, la durata della fase NON-REM si riduce per lasciare più spazio alla fase REM.
La fase REM è caratterizzata da bruschi movimenti degli occhi. REM infatti vuol dire Rapid Eye Movement, che in italiano corrisponde a “rapido movimento oculare”. È quindi una fase di sonno agitato in cui aumenta il battito cardiaco e la frequenza del respiro. Durante la fase REM si sogna! E questa fase è caratterizzata anche da un rilassamento dei muscoli indotto dalla presenza di alcuni ormoni. I muscoli non si muovono e questo serve probabilmente al nostro corpo ad evitare che vengano compiuti da chi dormi bruschi movimenti provocati dai diversi sogni che si può fare.
Quali sono le cause della paralisi del sonno?
Di solito i più colpiti da paralisi del sonno sono gli adolescenti e i giovani. Da alcuni studi risulta che l’età più a rischio per questa tipologia di fenomeno sia tra i 25 e i 44 anni. La paralisi del sonno può capitre alle donne come gli uomini. Non è facile capire quante persone ne soffrano, perché per molti si tratta di episodi a sé stanti, può succedere anche una volta o un paio di volte in tutta la vita. In generale possiamo affermare che le statistiche indicano che circa il 6% della popolazione ne soffre con una certa frequenza. La paralisi del sonno per molti aspetti è ancora avvolta nel mistero: secondo alcuni studi è legata alla narcolessia. Circa la metà dei narcolettici soffre anche di episodi di paralisi del sonno. A proposito delle cause che danno origine alla paralisi del sonno e che quindi possono causare questa sorta di immobilità al risveglio si può dire che succede quando vengono rilasciati in maniera anomala gli ormoni della fase REM, quelli che fanno rilassare i nostri muscoli durante il sonno. Il rilascio di questi ormoni non si interrompe al risveglio ma prosegue per alcuni minuti: ecco allora la paralisi del sonno! Possiamo aprire gli occhi, siamo sicuramente svegli ma immolizzati almeno fino a che gli ormoni non si blocchino. A quel punto i nostri muscoli escono dalla fase di rilassamento e noi possiamo muoverci normalmente. Ma si può fare qualcosa per evitare che accada una simile cosa? Si può in qualche modo “prevenire” la paralisi del sonno?
Possiamo affermare che esistono delle situazioni “a rischio” in cui la possibilità che si verifichi una paralisi del sonno sono maggiori, soprattutto per soggetti dai 18 ai 40 anni. È più probabile che possano verificarsi episodi di paralisi del sonno a chi dorme poco in generale, e meno di quanto il suo corpo richiede. Lo stesso vale per chi ha un sonno irregolare e poche abitudini, a chi cambia spesso orario del risveglio (ad esempio a chi fa turni di lavoro molto vari). Ci sono poi altri due fattori che possono aumentare il rischio di paralisi del sonno. Uno, come abbiamo detto prima è la narcolessia. Non si sa ancora perché ma spesso i narcolettici raccontano di provare simili sensazioni. Poi non va trascurata la storia familiare di un individuo, è possibile che ci siano fattori genetici dietro questo squilibrio ormonale della fase REM.
Fonte articolo: Alfemminile