L’indagine di Öko–Test sulle passate di pomodoro che ha riscontrato la presenza di muffa soprattutto nelle marche biologiche, ha stupito e lasciato sconcertati tanti consumatori. A questo proposito, abbiamo chiesto spiegazioni a una delle aziende bio coinvolte nel test, Alce Nero, che oggi ci ha fornito alcune precisazioni.
Come mai proprio le passate biologiche sembrano essere le più contaminate da muffa? Öko–Test ha dato la sua versione, basandosi su quanto dichiarato da alcuni produttori che sostengono il problema derivi dal fatto che in agricoltura biologica non è consentito l’uso di fungicidi. (Leggi: Passate di pomodoro: perché Alce Nero e altre marche bio sono risultate quelle con più tossine della muffa)
Abbiamo contattato allora Alce Nero per avere una replica, dato che si è trattato di una delle marche segnalate dal test per la presenza di acido tenuazonico (TEA), appunto una tossina della muffa (e che ricordiamo in altri test risultava invece tra le migliori passate analizzate).
Ecco cosa ci ha spiegato l’ufficio di qualità Alce Nero:
La replica di Alce Nero
“In merito a quanto pubblicato sulla rivista tedesca Oko Test, è importante fare le dovute precisazioni, senza le quali i dati analitici possono essere soggetti ad errate interpretazioni.
L’approccio alle produzioni biologiche può essere particolarmente soggetto all’attacco di agenti fungini, come riscontrato analiticamente, rispetto alle coltivazioni convenzionali. Nella fattispecie l’acido tenuazonico e l’alternariolo sono rilasciati dalle specie fungine appartenenti al genere Alternaria. La rilevazione analitica è indice del mancato utilizzo di trattamenti fitosanitari non ammessi in agricoltura biologica ma non necessariamente dell’utilizzo di pomodori sovramaturi (o addirittura marci). L’alternaria, ad esempio, può attaccare le piante non trattate chimicamente sin dai primi stadi, prima della maturazione dei frutti; la presenza dei suoi metaboliti non è pertanto necessariamente un indicatore dell’utilizzo di pomodori in sovramaturazione.
Il biomarcatore ricercato come indicatore di spore fungine (come riportato anche dalla rivista), frequentemente rilevato nei pomodori in sovramaturazione, è l’ergosterolo, la cui concentrazione rilevata nella nostra passata è stata molto bassa, a dimostrazione che pomodori marci non sono stati utilizzati nelle nostre produzioni. Ritornando in argomento sull’Alternaria, le variabili che possono comportare la presenza dei metaboliti sono in parte sotto il controllo degli agricoltori, come l’uso delle corrette pratiche agricole, ma dipendono molto anche da fattori non controllabili come gli agenti atmosferici.
In caso di condizioni climatiche avverse si fa ricorso convenzionalmente a trattamenti fitosanitari che Alce Nero da sempre ha deciso di non utilizzare per le proprie produzioni, impegnandosi alla realizzazione di un biologico vero, come dimostra l’assenza dei pesticidi anche dalle analisi di Oko Test. Importante precisare infine che i valori rilevati di alternariolo e acido tenuazonico sono ben al di sotto delle soglie di sicurezza riportate dagli studi dell’EFSA (l’ente europeo per la sicurezza alimentare) e che il processo produttivo delle conserve Alce Nero assicura da sempre la sicurezza alimentare dei prodotti”.
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