Mauro Pagani & Fabrizio De André.

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Un incontro, un’amicizia, una pagina unica di storia della musica

Incontrarsi, parlarsi, cercare di entrare in sintonia l’uno con l’altro, trovare punti di contatto ed individuare quelli in cui vi può essere dissonanza è qualcosa che non avviene soltanto nelle storie d’amore o di amicizia. La storia della musica è un archivio infinito di incontri, da cui sono nate collaborazioni che ne hanno poi scritto le pagine più belle. Pensate, soltanto per un momento, all’incontro tra Paul McCartney e John Lennon. Ora pensate, sempre soltanto per un fatidico momento, se quell’incontro non fosse mai avvenuto. Quanta storia della musica non sarebbe stata scritta, quanti capitoli dedicati ai Beatles, ed all’impronta musicale innovativa e rivoluzionaria che il formidabile quartetto di Liverpool ha rappresentato, oggi sarebbero soltanto delle pagine completamente bianche.

Mauro Pagani

L‘assist per questo post me lo ha fornito un bellissimo articolo pubblicato su Il Corriere della Sera a firma di Paolo Baldini. Il soggetto dell’articolo è un personaggio del mondo della musica che non tutti conoscono o, forse, meglio ancora, non ne conoscono esattamente la grandezza. Da oltre cinquant’anni le sue straordinarie qualità musicali lo hanno portato a toccare diversi ambiti artistici, riuscendo sempre a creare delle atmosfere uniche. Mauro Pagani è nato nel 1946, a Chiari, in provincia di Brescia. Polistrumentista e compositore dotato di raro talento e sensibilità, negli anni ’70 è stato considerato uno dei migliori 10 musicisti al mondo. Nel suo articolo Paolo Baldini ripercorre le tappe di una carriera ricca di incontri, ad iniziare da quello con Flavio Premoli e Franco Mussida, assieme ai quali darà vita al più grande gruppo progressive italiano, la Premiata Forneria Marconi.

La PFM e la svolta “etnica”

Quella splendida avventura con la PFM è durata otto anni, dal 1970 al 1977. Va dagli esordi fino a Chocolate Kings e la sua presenza marchia profondamente la storia del gruppo. È grazie a lui che strumenti quali il violino ed il flauto trovano il loro spazio in un ambito fin lì quasi proibito, quello del pop – rock. È un periodo davvero magico, che Mauro Pagani ha impresso a lettere di fuoco nella sua memoria, con quel ricordo incancellabile: “quando accompagnammo l’esplosione del 33 giri e del progressive vivendo in auto, da un concerto all’altro”. Al termine di quell’esperienza è iniziata la sua carriera da solista. Da quel momento è nata in lui la spinta verso un nuovo filone musicale, quello della musica etnica, con un interesse particolare per quella proveniente dall’area mediorientale.

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Mauro Pagani & Fabrizio De André

Nel 1981 avviene “l’incontro” con Fabrizio De André. Un sodalizio che nasce da un’amicizia e da un’intesa empatica a livello musicale e poetico che ha condotto i due artisti alla creazione di due capolavori musicali: Creuza de mä e Le Nuvole, dove il musicista lombardo ha curato le musiche e gli arrangiamenti. Soprattutto Creuza de mä, che è datato 1984, è un capolavoro assoluto e giudicato uno dei 10 migliori dischi pubblicati in tutto il mondo negli anni ’90. L’idea iniziale era quella di creare un grammelot, ovvero una lingua inventata dei marinai, dove italiano, spagnolo, portoghese ed arabo potessero fondersi armonicamente. Ma quell’idea, racconta Mauro Pagani, è durata meno di due giorni, poiché Fabrizio De André ha pensato bene ad una nuova soluzione. Non occorreva una nuova lingua, la lingua perfetta per i marinai esisteva già ed era il dialetto genovese. Genova è il mare e la sua lingua quel mare lo porta in seno, dentro di sé. Mai scelta si è rivelata più azzeccata.

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La collaborazione con Gabriele Salvatores

La sua storia artistica è poi proseguita attraverso altre importanti collaborazioni come quella con il regista premio Oscar, Gabriele Salvatores. Per lui Mauro Pagani ha scritto le colonne sonore di ben cinque film, tra cui Puerto Escondido e Nirvana. Per raccontare la storia artistica di Mauro Pagani non basterebbero dieci articoli, tanto vasta e variegata è stata la sua capacità di addentrarsi nei meandri più diversi dell’universo musicale. Il nostro obiettivo era, in partenza, quello di far conoscere un po’ meglio, un artista poliedrico ed originale, che ha in parte scritto, e riscritto, la storia della nostra musica. Da compositore solitario, all’interno di un gruppo o collaborando con altri artisti. Ovunque, e comunque, ha creato MUSICA, quella scritta tutta con lettere maiuscole.

Articolo scritto da Stefano Vori


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