Lo sapevate? Gli italiani parlano e pensano al cibo molte volte al giorno

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Questa è una buona notizia. Tra i tanti pensieri che possono distrarci ora, c’è il cibo. Non è vero che il cibo è la nostra ossessione, però è vero che ne parliamo spesso e spesso ci pensiamo (siamo i primi al mondo a farlo). Abbiamo nella testa piatti, manicaretti, odori di cucina, colori e consistenze del cibo (usiamo sovente metafore tipo “rosso come un peperone”, “giallo limone”, “morbido e cedevole come il burro”). 

Ci piace molto anche sperimentare in cucina. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli apprendisti maghi dei fornelli e fioccano in TV sfide, concorsi, intrattenimenti basati sulla maestria dell’arte culinaria. E non si tratta solo di moda. C’è qualcosa di atavico in questo comportamento, qualcosa che ci accomuna e ci radica alle nostre origini italiche. Nel nostro DNA è iscritta la “sapienza del buon mangiare”. Lo sanno tutti; e ce lo riconoscono. 

Questo è l’italiano medio di tutte le età che parla e pensa spesso al cibo. A noi piace confrontarci sui gusti e discutere su cosa è buono e cosa no, su quello che ci viene particolarmente bene e se non è così conosciamo un bel po’ di posticini giusti dove deliziare il palato.

Cosa c’è di male? É la nostra cultura, il nostro istinto e folclore, noto in tutto il mondo. E a dirla tutta, siamo bravi, a cucinare e ad apprezzare la buona tavola. É per noi importante come un bel quadro, una melodia, un affare andato a buon fine. Si, perché, dopo e spesso anche durante, si va tutti a cena a festeggiare o ci premiamo con quel piatto che ci piace tanto.

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Avete mai pensato perché ogni evento importante è, è stato e lo sarà, celebrato con il rito del cibo e del vino? O anche un semplice incontro, magari di quelli speciali, dove tutto deve essere perfetto soprattutto la preparazione del pasto e la scelta del vino?

Nessun italiano, nemmeno gli adolescenti, si sognerebbero di festeggiare con un cheeseburger o con il sushi (pure amati da alcuni più della pizza). No, le cose importanti meritano il meglio; in questo caso il cibo migliore.

Il cibo, quello buono che noi abbiamo nel nostro DNA, è la struttura portante della nostra esistenza fisica e mentale

Molto bene, questo è sano e giusto perché davvero il cibo che mangiamo ci caratterizza.

Lasciatemi però dire che nell’epoca “pre COVID-19” ci siamo un po’ persi, distratti, oserei dire snaturati. Soprattutto al nord, ma ho notato contaminazioni anche al centro e al sud, l’attenzione ai pasti, il rituale della tavola, la scelta degli alimenti hanno subito un appiattimento, una frettolosità e banalità mai vista in epoche passate. Colpa delle tante cose da fare e da pensare, dei ritmi che tolgono fiato e voglia, della stanchezza che ci porta a fare scelte obbligate. 

Ora, però, abbiamo tempo. Tanto tempo. Nessuno lo avrebbe immaginato di avere tutto questo capitale di vita a disposizione. Il tempo che abbiamo ora è quello che avevamo prima. Identico. Solo che prima non lo sentivamo nostro. Ora si. 

Ci è stata data l’occasione unica di vivere nel QUI E ORA. I maestri orientali sostengono che la serenità di spirito nasce dalla comprensione e consapevolezza del nostro esistere ORA, non nel passato e nel futuro. Esisti e sei ora in questo preciso momento. Il resto è illazione, illusione, immaginazione, proiezione, ricordo; spesso distorto. Vale, quindi, come ti senti adesso. E per sentirti bene, lo sai, devi essere in equilibrio, sano, forte e motivato. Ed io ti suggerisco che la via più naturale per essere tutto questo è il cibo che mangi e che diventa te, la tua carne, le tue energie, i tuoi pensieri.

Fatti guidare in questo e permettimi di farlo con le energie, la forza e l’amore che la Natura mi ha insegnato.

Negli articoli precedenti ho parlato dei cibi e delle combinazioni ideali che concorrono a renderci sani e in forma; vi ho raccontato cosa mettere nel carrello della spesa suggerendo una ipotetica lista di prodotti da acquistare.

Ora, adesso, vi racconto come suddividere i pasti nella giornata, cosa mangiare a colazione, pranzo, cena e, perché no? Anche a merenda. Si scherza molto nelle chat e negli scambi di messaggi che dopo, quando tutto questo sarà finito, ci ritroveremo tutti più grassi e con il guardaroba da rifare (alcuni ironizzano pure in un probabile aumento dei divorzi ma questo non è decisamente il mio settore; quindi lascio cadere l’argomento…).

Ecco non dobbiamo ingrassare sia chiaro, tutto deve essere misurato al nostro stato, all’attività fisica (anche a casa va benissimo!) che svolgiamo e al nostro quadro pregresso.

Però esistono regole valide per tutti.

 

La prima è : IL MOMENTO MIGLIORE PER MANGIARE (e ogni tanto sgarrare un po’) É IL MATTINO, QUANDO CI SVEGLIAMO

Parlo della colazione, il pasto più importante della giornata implicitamente spiegato dal vecchio adagio che recita: “Colazione da Re, pranzo da principe e cena da povero”. Beh, ha ragione (come spesso accade con i detti popolari).

Sono innumerevoli gli studi che, negli anni, hanno valutato gli effetti della presenza o assenza della prima colazione.

L’impatto della prima colazione è innanzitutto metabolico: coloro che saltano la prima colazione peggiorano tutti gli indici della sindrome metabolica (grasso viscerale, pressione arteriosa, colesterolo, resistenza insulinica) con il rischio di incorrere più facilmente in patologie cardiovascolari, autoimmuni e cancerogene. In più tendono ad essere più stanchi, meno performanti e “affamati” durante la giornata; soprattutto a cena. Questo porta inesorabilmente a mangiare di più e a ingrassare.

L’introduzione di cibo, bilanciato e comprensivo di tutti i nutrienti, al mattino è correlato con un miglioramento del tono dell’umore, della soglia di attenzione, della prestazione scolastica e lavorativa e della capacità dell’organismo di mantenersi snello.

Il dato interessante riguarda tutte le funzioni organiche: mangiando bene al mattino si attivano meccanismi che favoriscono il dimagrimento, aumentano le difese immunitarie e, in generale, si osserva un maggiore controllo dell’assunzione calorica durante tutta la giornata.

Una buona prima colazione in grado di muovere i meccanismi sopra descritti è ricca, completa come un vero pasto: il pasto più importante della giornata.

Questo comporta un reale cambiamento di stile e abitudine: la maggior parte degli italiani che fa  colazione predilige il sapore dolce (brioche, biscotti, cereali e simili) che stride con il concetto di alimentazione equilibrata. I dolci della colazione sono ricchi di zuccheri, farine raffinate, grassi saturi e trans, tutti nemici giurati della salute che danno dipendenza fisica e psichica e fanno ingrassare.

Si tratta quindi di rieducare progressivamente corpo e palato a sapori diversi, più affini alle nostre reali esigenze e sperimentare gli effetti sul nostro stesso corpo.

Il suggerimento è quello di iniziare piano piano ad alternare le abitudini alle nuove proposte affinché l’intero sistema corpo prenda coscienza e apprezzi la “novità sana”.

Torniamo alla difficoltà di cambiare: facciamo fatica è normale ma non dobbiamo passare da 0 a 100 in un giorno. Ricordate? Abbiamo tempo, è nostro il tempo, ci possiamo allenare con piccoli cambiamenti quotidiani fino ad arrivare a capire qual’è la nostra personale colazione ideale. Sarà così quando, mangiando al mattino, sentirai di essere sazio ed appagato, lo sarà se dopo 2 ore non senti lo stomaco brontolare e se manterrai lucidità e performance anche a fine mattinata. 

La colazione bilanciata e completa ha il potere di farti Re per quanto riguarda i tuoi affari, gli studi, l’attenzione vigile a mantenere umore e buona resa per tutta la mattina. 

In linea generale i dolci, quindi i carboidrati ad alto indice glicemico, tendono ad essere presto smaltiti (e stoccati in grasso corporeo). Quindi la colazione a base di soli dolci (biscotti, brioche ecc) appaga sì al momento inebriando il cervello bramoso di zucchero, ma dura poco. E fa ingrassare. E induce up and down glicemici che diventano su e giù di performance e umore.

Avete mai provato a fare una colazione salata? Molti inorridiscono però nei villaggi turistici davanti al buffet internazionale si lasciano affascinare. “Ma è diverso” mi dicono. Diverso perché sono in vacanza. E hanno tempo. Ok, capisco, ma anche ADESSO viviamo (almeno per le abitudini corporee) una sorta di vacanza. E abbiamo tempo.

Dunque trattiamoci da vacanzieri che hanno tempo e mettiamo in tavola, a colazione, qualcosa di diverso dai soliti biscotti. Questa volta possiamo noi guardare oltreconfine e prendere spunto dagli altri.

coronavirus colazione

Un’ottima scelta a colazione sono le uova. 

Non fritte certo, senza bacon ovviamente, ma le uova strapazzate, in frittata, in camicia sono una delizia per stomaco, cervello, muscoli e, sì, umore. Le uova, tanto bistrattate ma poi ampiamente perdonate dal mondo medico, sono un concentrato di proteine ad alto valore biologico, vitamine liposolubili, sali minerali e grassi buoni ossia quelli che non intasano le arterie ma, anzi, concorrono a formare membrane cellulari e tessuti nobili, lo sapevate? Il cervello ha moltissimo materia lipidica. Siete giovani attivi e fate movimento fisico? Associate una fetta di pane (non raffinato) tostato.

Altre scelte a colazione.

Ricordate? É bene cambiare spesso (il corpo traduce la banalità alimentare in carenza ai tempi dell’abbondanza e il risultato è che ingrassiamo ma siamo carenti di qualche nutriente, un paradosso esclusivo del nostro tempo).

Una buona alternativa è il toast o un panino. Senza ripetermi, ma è meglio ricordare, è preferibile il pane di farine non raffinate (vanno bene le farine integrale, di tipo 1, di grano saraceno, di quinoa, di riso integrale, di legumi). Fare il pane a casa sta diventando di moda, un’ottima e sana moda! Si può arricchire il pane con frutta secca (pane alle noci per esempio), olive, cipolle, zucchine e altro che vi stuzzica e piace.

Abbiamo già escluso gli affettati e i formaggi vaccini. Possiamo quindi farcire con altre alternative dolci o salate.

Per quanto riguarda la versione dolce vanno bene le composte di frutta (magari casalinghe) o le creme di frutta secca: ottima la crema di mandorle o di nocciole o di noci o di pistacchi o di sesamo (tahina). Scegliete sempre di acquistare il meglio che non è la marca famosa. Il meglio lo leggete sull’etichetta (poco zucchero tanta materia prima).

Fare a casa le creme di frutta secca (che piacciono davvero a tutti) è facile, sano ed economico.

Ecco un suggerimento:

CREMA DI FRUTTA SECCA

100 g di nocciole (o mandorle o noci) già sgusciate ma non pelate né tostate

200 g di cioccolato fondente (circa 70% di cacao)

100 g di latte vegetale  senza zucchero (di mandorle, di soia, di riso, di avena)

40/50 g circa di zucchero di canna grezzo oppure poco miele o sciroppo d’agave biologico

Tostare leggermente la frutta secca scelta in una padella e, successivamente, tritarle con il mixer fino a formare una pasta. Aggiungere il cioccolato, il latte e lo zucchero formando un composto omogeneo. Trasferire la crema in un vasetto di vetro.

Suggerisco anche la tahina (crema di sesamo) ricchissima di calcio e vitamine

É possibile creare creme salate e deliziose da abbinare al pane tostato come l’hummus fatto con legumi o la crema di avocado sono delle idee.

Ecco come farle:

HUMMUS

200 g di ceci o di lenticchie o di fagioli cotti

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1 spicchio di aglio

1 spruzzata di limone


50 g di tahina (crema di sesamo)

1 filo di olio extra-vergine d’oliva 

Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e frullare alla massima potenza

CREMA DI AVOCADO

1 avocado maturo, succo di limone

olio extra-vergine d’oliva, 1 pizzico di sale e pepe 

Dividete a metà l’avocado, eliminate il nocciolo, ricavate la polpa scavandola con un cucchiaino e mettetela in una ciotola. Irroratela con il succo di limone per non farla annerire, schiacciatela con la forchetta, unite un filo di olio e regolate di sale e pepe. 

Ancora, facili e buonissime sono le crepes che potrete farcire con creme dolci o salate o anche formaggio di capra o pecora con verdure o, per chi vuole e gradisce, carne o pesce con verdure.

Fare le crepe è veloce e, come nella preparazione del pane, la casa si riempie di un profumo così buono da commuovere; il profumo del pane è, nella graduatoria delle preferenze, in testa!

Ecco come fare le crepes:

CREPES CON FARINA DI LEGUMI

2 uova

150 g di farina di ceci o di altri legumi graditi

Latte vegetale a scelta 

In una ciotola rompere le uova e con la frusta iniziare a lavorarlo con un po’ di farina scelta sino ad avere una sorta di impasto non troppo solido, poi iniziare ad aggiungere, sempre mescolando con la frusta, il latte fino ad ottenere una pastella semiliquida.

Scaldare una padella antiaderente, versare un mestolino di pastella e, ruotando la pentola, cercare di farla aderire bene al fondo. Appena inizia a solidificare, staccarla delicatamente con una paletta e girarla fino a cottura completa dell’altro lato. Scodellare e farcire.

Ancora, va bene pasteggiare a colazione con una fetta di torta salata o, ancora, con la farinata, buonissima specialità ligure.

Ecco esempi di preparazione; eventualmente preparare il giorno prima e scaldare al momento:

TORTA SALATA

2 patate rosse o viola o dolci 

2 zucchine o carciofi o altra verdura a seconda del gusto della stagione

1 bicchiere di latte vegetale senza zucchero

2 manciate di pecorino

1 uovo

Tagliare le patate pelate sottili e disporle sul fondo di una pirofila da forno coprendole con le verdure scelte di stagione tagliate sottili.

Sbattere l’uovo con il formaggio e diluire con il latte.

Versare il composto sulla verdura e infornare a 180° C per 45 minuti circa.

FARINATA MARGHERITA (6-8 persone)

150 g di farina di ceci

200 g di passata di pomodoro, 100 g di formaggio di capra o pecora

1 ciuffo di basilico, origano secco

1 pizzico di sale e pepe, olio extra-vergine d’oliva

Versate la farina di ceci in una ciotola e aggiungete a filo 5 dl di acqua fredda poca alla volta mescolando con una frusta per non far formare i grumi. Unite 1,5 cucchiai di olio, regolate di sale, mescolate e fate riposare il composto per almeno 2 ore.

Eliminate la schiuma dalla superficie della pastella, mescolatela e versatela  in una teglia bassa di 26 cm circa di diametro unta con pochissimo olio.

Cuocete in forno già caldo a 230°C per 15-20 minuti, finché la superficie sarà dorata. Intanto condite la passata di pomodoro con 1 pizzico di sale, pepe e olio. Sfornate la farinata, distribuite la salsa sulla superficie, aggiungete il formaggio di capra o pecora a fettine, quindi rimettete in forno e proseguite la cottura per 3-4 minuti. Servite decorando con ciuffetti di basilico e origano sbriciolato 

Vi ho raccontato molto ma anche questa volta vorrei dirvi tanto altro. Mancano molte altre idee e ricette (anche dolci). Mancano le indicazioni sul pranzo, la cena, le merende e gli orari che la cronobiologia (scienza che studia quando mangiare cosa) insegna.

Ma io non mancherò di stare con voi. Andremo avanti nel prossimo articolo su tutti quei temi.

Ora, adesso, vi chiedo di provare ad iniziare così la vostra giornata a casa. Sarà una scoperta che, se vorrete, potrete condividere con me, chiedendomi ciò che vi viene in mente leggendomi.

Chi ben comincia… Abbiate cura di voi stessi, siate grati e riconoscenti al cibo. Cucinatelo con il cuore che vi rende umani e interconnessi con il Tutto. 

Prepararlo, manipolarlo essendo presenti a voi stessi, trasmette la forza, l’aiuto, l’amore che sentite di donare a chi sta lottando e si sente solo. 

É una verità: siamo fatti di materia, energia sottile che passa attraverso i muri e influenza gli altri.

Onorare la Vita a questo siamo chiamati. 

Farlo con il cibo è un’arte antica dal valore inestimabile.

TUTTO, ANDRÁ BENE!

Vi aspetto qui. La prossima settimana. Io ci sarò.

Grazie

Valentina Cutri

 

Articolo di Valentina Cutri  (http://www.valentinacutri.it)
  • dietista e naturalista. Diploma di economo-dietista e laurea in scienza naturali presso l’università statale di Milano
  • ha uno studio privato come dietista naturalista in Bovisio Masciago (Monza Brianza). Collabora in qualità di dietista naturalista presso centri benessere, farmacie e palestre.
  • organizza corsi di educazione alimentare presso gli stessi centri e aziende private
  • insegna presso Università di tutte le età Milano Loreto e Varedo la “psico-alimentazione.

L’articolo Lo sapevate? Gli italiani parlano e pensano al cibo molte volte al giorno sembra essere il primo su Psicologo Milano.

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