Magari sono passati anni. In questo lasso di tempo, hai avuto diverse storie, alcune più positive o più importanti di altre, ma di certo di una relazione non potrai mai dimenticarti: quella del tuo primo amore. Non c’è un’età fissa per cui viverlo: ci sono persone che lo sperimentano ancor prima dell’adolescenza e chi, invece, lo incontra in una fase più adulta della vita. Quello che è certo è che il primo amore non si scorda mai.
Innanzitutto, è la prima volta che ci fa capire quando siamo innamorate. L’amore, infatti, scatena sul nostro corpo e sulla nostra mente una serie di segnali che non passano inosservati e che ti spieghiamo in questo breve video:
Esiste una lunga serie di libri e film del mondo del cinema che raccontano del primo amore. Ne sentiamo così tanto partare che è diventato quasi un mito dell’immaginario collettivo, un archetipo romantico che risveglia in noi emozioni contrastanti, un misto tra romanticismo e nostalgia. Oggi scopriremo perché il primo amore è davvero importante, quale ruolo svolge nell’esistenza di ognuno di noi e vedremo anche la spiegazione scientifica del motivo per cui non potremo mai dimenticarlo.
Il primo amore ci forma
«Come si potrà mai spiegare in termini di chimica e di fisica un fenomeno biologico così importante come il primo amore?»
Albert Einstein
Ognuno ha i suoi tempi, ma normalmente si vive il primo amore nella fase della pre-adolescenza o proprio nei fatidici anni da teenager, dove tutto sembra nuovo e si comincia a scoprire chi siamo veramente. Così, la prima relazione con un ragazzo o una ragazza che non siano solo amici ci aiuta a entrare nel mondo degli adulti. Quella persona ti dedica attenzioni al di fuori del tuo nucleo familiare e della tua cerchia di amicizie ed è, quindi, fondamentale, per compiere un primo passo verso l’indipendenza e allontanarsi anche solo di poco dalle “radici” a cui fino a quel momento sei stata legata.
Il primo amore ci aiuta a scoprire noi stessi
«Il primo amore è solo un po’ di follia e molta curiosità.»
George Bernard Shaw
Sperimentando quella fase embrionale della vita di coppia, il primo amore è anche complice di farci scoprire meglio chi siamo. Può sembrare assurdo, ma essere per la prima volta un “noi” è fondamentale per capire più a fondo il nostro “io”. Con accanto la persona amata, vedi e vivi situazioni inedite: scopri che cosa ti piace e cosa cerchi in un partner e quali aspetti, invece, ti danno fastidio. Alcune persone capiscono proprio in questa occasione di preferire accanto a sé un compagno che lasci loro i giusti spazi, mentre altre notano di propendere verso un rapporto più simbiotico, con frequenti dimostrazioni d’affetto.
Insomma, il primo amore è la cartina tornasole di come siamo in fatto di relazioni e costituisce l’esperienza propedeutica alle storie future.
Il primo amore è l’insieme di tutte le prime volte
«Il primo bacio non è dato con la bocca, ma con gli occhi.»
Tristan Bernard
Il tuo primo rapporto con la persona amata è sicuramente motivo di nuove esperienze e fonte di ispirazione per l’avvenire. Infatti, quando ci si innamora per la prima volta, si raggiungono tappe fondamentali del nostro percorso di crescita personale. Il partner che si ha accanto in quel periodo diventa testimone di questo sviluppo, nonché il sostegno principale di cui abbiamo bisogno. Ovviamente, in questa lunga lista di prime volte, il primo amore porta con sé anche quelle di natura più fisica e passionale. Il primo bacio e il primo incontro sessuale restano nella memoria di ognuno a discapito del tempo e dei brutti ricordi che, magari, possono essere seguiti a causa delle fine di quella storia.
Il primo amore resta l’emblema della giovinezza
«Ogni giovane ha memoria del suo primo amore e tenta di ricatturare quello strano momento, il cui ricordo muta i suoi sentimenti più profondi e lo rende tanto felice, malgrado tutta l’amarezza del suo mistero.»
Kahlil Gibran
È vero che il primo amore non si scorda mai, ma tutto ciò non si limita solo alla persona di cui ti eri innamorata. Infatti, quando si ripensa alla prima storia vissuta, tornano alla memoria ricordi ed emozioni che vanno al di là del partner. Il momento della giovinezza, quando tutto sembra possibile e dove tutto è più semplice, è normalmente il primo che fa capolino nella nostra testa. Le serate in riva al mare, le uscite al cinema con i tuoi amici di un tempo e quel senso di imprevedibilità rispetto al futuro creano un potente mix di sensazioni dolceamare che non può essere slegato al ricordo del primo grande amore.
Il primo amore ci insegna ad andare avanti
«La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.»
Benjamin Disraeli
Tranne in rarissimi casi in cui dura per tutta la vita, il primo amore giunge al termine e porta con sé una sofferenza che sembra insuperabile. Con la sua fine, crolla nell’immaginario di chi lo prova l’idea del sogno romantico, della favola spesso raccontata dai film e dai protagonisti dei libri. Di certo da adolescenti le emozioni vengono vissute in modo quasi amplificato e in questo contesto la rottura con il proprio partner pare il dolore più forte che si possa provare.
Tuttavia, nel tempo le ferite si rimarginano, lasciando una cicatrice poco visibile ma che ci accompagna per sempre, un po’ come il ricordo della sofferenza che ce l’ha procurata. Lo stesso vale per la tristezza dovuta alla chiusura con il primo partner: per superare quel dolore servono pazienza e calma. Solo quando ci si sentirà pronti a lasciarlo andare, si potrà voltare pagina e aprirsi nuovamente ad altre esperienze sentimentali senza mai dimenticare il bello di ciò che si è vissuto.
Compiere questo iter senza fretta è fondamentale affinché non si accumuli sulle spalle un bagaglio dei tuoi trascorsi negativi del passato che possono compromettere il tuo futuro. Questo processo di elaborazione è formativo: ci insegna ad andare avanti senza rinnegare nulla, facendo tesoro di tutti i momenti positivi che viviamo.
Il primo amore è un trauma: questo dice la scienza
Finora abbiamo visto diverse spiegazioni sul perché il primo amore sia così importante tanto da non poter essere dimenticato. Sono ragioni legate prettamente al percorso di crescita di ognuno di noi, ma che cosa dice a tal proposito la scienza? Alla frase “il primo amore non si scorda mai”, gli esperti del settore hanno fornito una risposta che di romantico ha proprio poco, anzi nulla. Eliminiamo qualsiasi stereotipo tipico dei libri o del mondo del cinema, perché esso sarebbe assimilabile dal punto di vista neurologico a un trauma.
Secondo uno studio della Stony Brook University di New York, la prima storia sentimentale fa attivare le aree del cervello legate all’ansia e alla paura. Ne consegue che per la nostra mente essa rappresenta una specie di trauma. L’obiettivo della ricerca condotta da Xiaomeng Xu era quello di dimostrare che le reazioni cerebrali al ricordo del primo amore fossero diverse rispetto a quelle provocate dalle relazioni successive. La sua tesi non è stata smentita: ripensare alla prima persona amata riattiva sensazioni di stress e paura perché, anche se a livello inconscio, quel rapporto amoroso è sempre visto come passionale, poco maturo e, soprattutto, non destinato a durare del tempo.
Fonte articolo: Alfemminile