Emergono nuovi dettagli sull’inseguimento da parte dei paparazzi che ha coinvolto il principe Harry e la moglie Meghan Markle a New York. Mercoledì un portavoce del Duca e della Duchessa di Sussex aveva dichiarato a PEOPLE che la coppia e la madre di Meghan, Doria Ragland, sono stati coinvolti in un “inseguimento quasi catastrofico” mentre erano inseguiti da “un gruppo di paparazzi molto aggressivi”. Il trio era di ritorno dagli Ms. Foundation’s Women of Vision Awards alla Ziegfeld Ballroom di Manhattan, dove Meghan è stata premiata. “L’incessante inseguimento, durato oltre due ore, ha provocato molteplici quasi collisioni che hanno coinvolto altri automobilisti sulla strada, pedoni e due agenti della polizia di New York”, aveva dichiarato il portavoce in un comunicato. Ma oggi il racconto dei fatti sembra abbia bisogno di essere ridimensionato…
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Harry e Meghan incidente tassista racconta l’accaduto
Mercoledì la polizia di New York ha rilasciato una dichiarazione a PEOPLE confermando che le autorità hanno assistito la squadra di sicurezza del principe Harry e Meghan, affermando che il loro viaggio è stato reso “difficile” dai paparazzi. “Il Duca e la Duchessa di Sussex sono arrivati a destinazione e non sono stati segnalati scontri, denunce, feriti o arresti” si legge. Una dichiarazione che sembra sottolineare con il tutto sia stato effettivamente ingigantito. Inoltre in un’intervista rilasciata mercoledì al Washington Post, il tassista Sukhcharn Singh ha fatto luce sui 10 minuti circa trascorsi con Harry, Meghan e Doria nel suo veicolo. Il tassista ha raccontato di aver prelevato il Duca e la Duchessa di Sussex con “una donna di colore più anziana e una guardia di sicurezza” intorno alle 23.00 di martedì davanti al 19° distretto della polizia di New York sulla 67a Strada Est, a poco più di un miglio dalla Ziegfeld Ballroom.
Harry e Meghan incidente dichiarazione tassista: “Non lo definirei un inseguimento”
“Continuavano a seguirci e si avvicinavano all’auto”, ha raccontato il tassista al Washington Post. “Hanno scattato foto mentre ci fermavamo e ci stavano filmando”. Il tassista ha raccontato che dopo qualche minuto la guardia di sicurezza gli ha chiesto di tornare alla stazione di polizia, preoccupata che fossero troppo esposti ai fotografi. Singh ha detto di essersi poi diretto a nord, su Madison Avenue, per riportare il gruppo al punto in cui li aveva raccolti. “Non credo che lo definirei un inseguimento. Non mi sono mai sentito in pericolo. Non è stato come un inseguimento in un film. Erano tranquilli e sembravano spaventati, ma è New York, è sicura”, ha poi concluso.