Cinque minuti non sono molti
. E infatti nei commenti gli utenti chiedono di allungare il videotour, «per favore». Allungarlo cioè anche al resto delle sale di Fellini 100. Genio immortale. Ma quantomeno danno l’impressione dell’apertura straordinaria – in barba ai divieti da decreto – di una delle mostre dell’anno. Appuntamento organizzato per i festeggiamenti del centenario di Federico Fellini, nato a Rimini il 20 gennaio 1920.
Il tour virtuale negli spazi di Castel Sismondo a Rimini è raccontato da Marco Bertozzi, storico del cinema e uno dei due curatori, assieme ad Anna Villari, dell’esposizione ideata da Studio Azzurro. Si comincia d’impatto con una delle scene mitiche del cinema di Federico, quella della Dolce vita: Marcello Mastroianni e Anita Ekberg alla Fontana di Trevi. Proiettati su uno schermo da attraversare idealmente vero tutto l’universo del regista.
Cinema Fulgor
Superata Anitona, ecco allora una sequenza di Cinema Fulgor (il luogo in cui Fellini vide il suo primo film, Maciste all’inferno), «anzi, di cinemini Fulgor», dice Marco. Allestiti per illustrare la vastità iconografica dell’impresa felliniana. La dimostrazione di come i suoi film si sono nutriti di molti linguaggi, dalla pubblicità ai cinegiornali, ai documentari, ai servizi televisivi, alla pubblicità. Un’acquisizione che alla fine ha finito per influenzare quegli stessi materiali di partenza in un percorso al contrario, che nel tempo hanno risentito fortemente della “masticazione” visiva del regista.
Poi la “passeggiata” per Fellini 100 prosegue nella Fortezza delle emozioni. Con i volti, i primi piani di molti dei suoi attori. Un lavoro di allestimento per sottolineare la forza dei suoi personaggi: Anita Ekberg, Claudia Cardinale, Donald Sutherland, Paolo Villaggio, Leopoldo Trieste, Roberto Benigni. Niente Giulietta Masina? Sì, anche lei. Con le immagini macro del finale di Giulietta Masina al termine delle Notti di Cabiria (1958). Quando Masina guarda in macchina sembrando preannunciare il cambiamento nel cinema di Fellini, che dal film successivo (La dolce vita) vira decisamente verso l’autoriflessività.
Successivamente ecco un focus sui materiali costituiti dagli appunti di Nino Rota, il compositore di molte delle colonne sonore di Fellini. Pagine di idee e annotazioni fatte osservando i premontati dei film. Poi i costumi, con enfasi sulla collaborazione con quel genio di Danilo Donati, soprattutto per il guardaroba caleidoscopico e irriverente della sfilata di moda ecclesiastica di Roma. E quelli per Il Casanova di Federico Fellini, premio Oscar 1977. Film di cui si possono vedere anche alcuni oggetti di scena.
Il Libro dei sogni
Infine, una sbirciatina a uno dei libri d’artista più importanti del Novecento, Il Libro dei sogni di FF. Allestito a grandezza d’uomo: un tocco della mano sulle sua superficie e questa si anima andando avanti e indietro tra le pagine. Riempite delle trascrizioni di Federico dopo la frequentazione con lo psicanalista junghiano Ernst Bernhard, a inizio anni Sessanta. Fine. Appuntamento però al Museo Internazionale di Federico Fellini, che nascerà a dicembre 2020 all’interno della Rocca Malatestiana, del Cinema Fulgor e del percorso che collegherà i due edifici.
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