Fase 2 e ristoranti, come si stanno organizzando in Italia e nel mondo

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A pochi giorni dall’inizio ufficiale della Fase 2, il Governo sembrerebbe già essere disposto a cedere sulle riapertura anticipata il 18 maggio anziché il primo giugno, di alcune attività, tra cui figurano anche ristoranti, bar e luoghi di ristoro in generale.

Regole per bar e ristoranti

Ovvio che le norme dovranno essere ferree: prima fra tutte il distanziamento sociale tra un tavolo e l’altro. Anche se ancora non è stata decisa la distanza di sicurezza minima che bisognerà mantenere.

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All’ingresso di ogni locale, inoltre, dovranno essere affisse le regole di comportamento che tutti saranno tenuti a rispettare. Si sta valutando anche l’ipotesi di introdurre l’utilizzo di stoviglie monouso.

E ancora: garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno e di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria; sistemi per la disinfezione delle mani, mascherine nei luoghi o ambienti chiusi, accessi regolamentati e scaglionati attraverso ampliamenti delle fasce orarie con differenziazione, ove possibile, dei percorsi di entrata e di uscita.

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Resta nel frattempo e fino a nuove disposizioni, la  possibilità di garantire l’asporto e il servizio a domicilio. 

E nel mondo? In Svezia senza cameriere

E poi invece c’è chi… Le alternative, in giro peri mondo, sono molte. Per esempio, in Svezia il prossimo 10 maggio, nella campagna del villaggio Ransater, in mezzo alla natura, aprirà  Bord för En un ristorante con un solo posto, nessun cameriere e il pasto servito attraverso un cestino che dalla cucina verrà fatto scorrere fino ad arrivare direttamente al cliente.

Tavolo e le sedie saranno disinfettati ogni sei ore e tutti i piatti verranno lavati due volte. Una curiosità: il cliente non sarà obbligato a pagare un prezzo fisso, ma lo farà secondo le sue possibilità.

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In Svizzera nomi e cognomi

In Svizzera i bar e ristoranti potranno riaprire lunedì 11 maggio. Nel piano che prevede le regole da rispettare, ci sono quelle prettamente sanitarie, come l’obbligo al personale di lavarsi le mani a intervalli regolari, il distanziamento minimo di due metri tra clienti, massimo 4 persone a ogni tavolo, nessuna consumazione in piedi al bancone.

Ma è stata inserita anche una norma che prevede che vengano registrati nome, cognome e numero di telefono dei clienti, oltre al numero di tavolo utilizzato, in modo da poter tracciare gli eventuali contagi. I dati dovranno essere conservati dai ristoranti per 14 giorni, il tempo massimo di incubazione della malattia.

Ad Amsterdam nelle serre

Ad Amsterdam, per cenare fuori, l’Etten sta sperimentando un nuovo assetto in vista della riapertura (che non avverrà prima del 19 maggio). Il locale olandese ha messo all’esterno, in riva a un canale, delle «Serres Séparées» ovvero piccole serre trasparenti per due persone o nuclei familiari. 

I camerieri, con guanti e mascherine trasparenti, usano dei lunghi vassoi che inseriscono nella serra minimizzando così il contatto con i clienti. Per adesso il progetto del ristorante – che si trova all’interno del Mediamatic arts centre – è in via di test su amici e parenti dello staf. Però se funzionasse, potrebbe anche diventare operativo.

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