Educazione sessuale: come dare un’educazione affettiva alla sessualità a bambini e ragazzi

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L’educazione sessuale per bambini e ragazzi è importantissima: fa parte della loro educazione generale e influenza la loro personalità, per questo è bene che venga svolta sia a casa (da parte dei genitori) che a scuola, con programmi di educazione sessuale specifici che possano aiutarli a comprendere e vivere al meglio la propria sessualità, preservando la salute sessuale. L’approccio al sesso, ovviamente, deve variare in base agli anni del ragazzo e orientarsi su di un’educazione affettiva sessuale. Approfondiamo l’argomento insieme!

Che cos’è l’educazione sessuale e perché è importante per bambini e ragazzi di oggi

“Educazione sessuale” – secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – comprende gli aspetti “cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici” della sessualità. L’educazione sessuale, infatti, comincia sin dall’infanzia e dura fino fino all’adolescenza e alla vita adulta.

Una corretta educazione sessuale impartita a bambini e ragazzi deve fornire loro le giuste informazioni, competenze, ma anche i valori positivi che possano aiutarli a comprendere la propria sessualità e a goderne preservando la propria salute sessuale, ben consapevoli dei rischi (da quelli affettivi alle malattie sessualmente trasmissibili). Tutti i bambini e i ragazzi dovrebbero avere il diritto a un’adeguata educazione sessuale, ragionata ovviamente in base alla loro età.

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Il sesso e la sessualità sono due componenti basilari della vita umana: fornire ai bambini un’educazione affettiva sessuale permetterà loro di costruire, in futuro, delle relazioni soddisfacenti, sviluppando nel migliore dei modi la loro personalità. Le reticenze che a volte si ascoltano a proposito dell’educazione sessuale nella scuola (a partire dalla scuola primaria) non hanno senso: c’è chi teme che l’educazione sessuale a scuola possa incentivare la pratica del sesso precoce tra i ragazzi, ma i risultati delle ricerche condotte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dimostrano che non è così!

Per i ragazzi di oggi è ancora più importane di una volta ricevere un’educazione sessuale professionale, accanto a quella che possono dargli i genitori: grazie a internet, infatti, possono trovare in breve tempo milioni di informazioni che riguardano sesso e sessualità, spesso distorte, irrealistiche o degradanti (basti pensare a quanto possa essere diseducativa la pornografia nei confronti della sessualità femminile)!

Una buona educazione sessuale, inoltre, aiuta a diventare consapevoli dei rischi di malattie sessualmente trasmissibili, oggi del tutto evitabili se i ragazzi venissero educati alla salute sessuale!

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Come cambia l’educazione sessuale in base all’età

La sessualità di bambini e ragazzi cambia moltissimo in base all’età, ed è giusto quindi che l’educazione sessuale che viene loro impartita sia calibrata in base ai loro anni. Uno degli errori più comuni che vengono commessi da genitori e adulti in generale è quello di esaminare i comportamenti sessuali dei più piccoli dal loro punto di vista: andrebbe invece fatto lo sforzo di guardare al sesso con i loro occhi e la loro prospettiva per poterli comprendere.

Nella fascia d’età compresa tra gli 0 e i 3 anni, i bambini attraversano la fase della scoperta, focalizzandosi sui sensi: sono tatto, udito, vista, gusto ed odorato a dare loro un senso di piacere. Non a caso, coccolare i neonati è importantissimo perché sviluppino una personalità sana. Oltre a scoprire ed esplorare il mondo esterno, esplorano anche il loro corpo, compresi gli organi sessuali. Tra i 2 i 3 anni, poi, sviluppano un’identità di genere, imparando a distinguere se sono maschi o femmine. Oltre ad esaminare il loro corpo, lo mostrano agli altri bambini e ai grandi: fa parte della scoperta della loro sessualità. In questa fase iniziano a toccarsi i genitali perché ne traggono una sensazione di piacere. Se una vera e propria educazione sessuale non dovrebbe cominciare, sempre secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale dalla Sanità, prima dei 4 anni, si può comunque aiutare in questa fase il bambino a esprimere i proprio bisogni e i propri limiti con dei giochi facili, come quello del dottore.

Tra i 4 e i 6 anni, invece, i bambini imparano a relazionarsi maggiormente agli altri frequentando la scuola materna e la scuola primaria, apprendendo le prime regole sociali. Imparano che gli adulti non approvano che si mostrino nudi agli altri o si tocchino i genitali… Continuano ad esplorare il loro corpo e quello degli altri nell’ambito del gioco e, allo stesso tempo, trovano eccitante dire le prime parolacce, scoprire i confini. A questa età cominciano a chiedere “come nascono i bambini”. Gli educatori – sia i genitori che gli educatori a scuola – hanno allora il compito di dare le prime spiegazioni ai bambini sul sesso, la gravidanza, l’abuso, usando un linguaggio semplice e adatto all’età.

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La fascia d’età che va tra i 7 e i 9 anni, invece, scopre la vergogna: ha difficoltà a spogliarsi davanti agli altri, fa meno domande sul sesso, ma allo stesso tempo fantastica molto su di esso usando gli strumenti che ha a disposizione. Vogliono dimostrare di conoscere cosa sia il sesso e il mondo adulto in generale, e per farlo usano parole sessuali, inventano barzellette sporche, spesso senza nemmeno capire il senso di ciò che dicono! In questa fase possono nascere anche i primi innamoramenti. A quest’età è importantissimo che vengano fornite ai bambini le prime indicazioni per far capire loro che il sesso può avere un’influenza positiva sulla salute e sul benessere, ma che bisogna salvaguardare il rispetto di sé e degli altri. Devono essere date loro informazioni su mestruazioni, eiaculazione e violenza sessuale.

Tra i 10 e i 15 anni si entra invece nella pre-pubertà e pubertà vera e propria: gli ormoni cominciano a mettersi in moto, così come lo sviluppo del corpo. Fino ai 12 anni è bene che si cominci a educarli sull’uso del preservativo contro le malattie sessualmente trasmissibili, ma anche a renderli capaci di dire di no davanti a esperienze sessuali non desiderate: devono conoscere i loro diritti. Tra i 12 e i 15 dovranno essere istruiti sui sintomi della gravidanza e, in generale, sulle conseguenze che un gravidanza può avere sulle loro vite, così come sull’importanza della contraccezione. In questa fase andrebbero inoltre incoraggiati a esprimere e svelare la loro eventuale omosessualità.

Dopo i 15 anni, infine, è importante che l’educazione non sia solo sessuale, ma affettiva e sessuale. Si tratta infatti della fase dei primi rapporti sessuali veri e propri e dei primi amori: l’educazione affettiva li aiuterà a gestire al meglio le loro emozioni e a costruire delle relazioni sane e rispettose.

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I principi di una corretta educazione affettiva sessuale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito alcuni principi sui quali deve basarsi l’educazione sessuale dei giovani, tanto per gli educatori delle scuole quanto per le loro famiglie. Per prima cosa l’educazione sessuale dev’essere adeguata all’età dei ragazzi e alle loro possibilità di comprensione. Deve basarsi sul principio della salute sessuale e della comprensione dei propri diritti personali.

Bisogna poi che i giovani siano educati ai principi di equità di genere e accettazione della diversità. L’amore, inteso come affettivià, deve rientrare nella loro educazione alla sessualità. Le informazioni che vengono date nelle scuole agli allievi e nella famiglia ai figli devono essere accurate e scientifiche. I ragazzi devono essere messi in grado di fare delle scelte informate e consapevoli, nel rispetto di sé stessi e del proprio (futuro) partner.

L’importanza dei programmi di educazione sessuale a scuola

Per una corretta educazione sessuale, non bastano i genitori e gli altri familiari: certo, loro sono importantissimi, ma i ragazzi hanno bisogno di “fonti informali” che diano loro le giuste informazioni sulle relazioni umane e la sessualità.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che spesso sono i ragazzi stessi, soprattutto una volta entrati nella pubertà, a parlare con difficoltà di sesso con i propri genitori! Avere a scuola degli educatori di riferimento sarebbe importantissimo, soprattutto per quanto riguarda la contraccezione e le modalità in cui avviene il contagio delle malattie sessualmente trasmissibili.

Per ulteriori informazioni sull’educazione sessuale, puoi consultare il documento ufficiale dell’OMS.

Libri per bambini
Abbaia George, di Jules Feiffer, Salani Editore
Lola, testo e illustrazioni di Spider, Orecchio Acerbo
Buonanotte, Piccolo Sonno! di Beatrice Masini e AntonGionata Ferrari, Fabbri Editori
Il mio gatto è proprio matto, di Gilles Bachelet, Il Castoro
Non è una scatola, di Antoinette Portis, Kalandraka
Arcobaleno il pesciolino più bello di tutti i mari, di Marcus Pfister, Nord-Sud Edizioni
C’era una volta una storia, di Giovanna Zoboli e Camilla Engman, Topipittori
Zeb e la scorta di baci, di Michel Gay, Babalibri
Filastrocche per tutto l’anno, di Gianni Rodari, Editori Riuniti
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