J. R. Moehringer, il gosthwriter dell’autobiografia del Principe Harry, ha rotto il silenzio raccontando come è diventato a tutti gli effetti lo scrittore di Spare, l’opera che ha dato il colpo di grazia al rapporto tra i Sussex e i membri della Famiglia Reale. 58 anni e una carriera ricca di successi tra cui l’autobiografia del tennista Andre Agassi (Open) e quella del fondatore della Nike Phil Knight (Shoe Dog), lo scrittore è stata la scelta più ovvia per la stesura di un racconto così importante e d’impatto. Ecco il suo racconto rivelato in Note dal ghostwriter del Principe Harry.
Principe Harry libro ghostwriter: Note dal ghostwriter del Principe Harry
La carriera di J. R. Moehringer è stata all’ombra dei riflettori. Di professione faceva il giornalista, ma mentre i suoi colleghi si occupavano di gossip o fatti di cronaca e spesso si recavano sul luogo dell’accaduto, lui si occupava di scrivere e confezionare gli articoli dei suoi colleghi, che successivamente venivano pubblicati a nome loro. Questo non pesava allo scrittore, in quanto non è mai stato un grande fan del cognome associato al padre artista e assente. L’anonimato lo calzava a pennello.
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Principe Harry Spare: la stesura del libro autobiografico
Il successo non è tardato ad arrivare e l’ha portato alla stesura di Spare il racconto autobiografico del Duca di Sussex. Il lavoro gli è costato circa 2 anni e mezzo tra call con Harry e tutti coloro che gli stavano vicino. Non è stato un lavoro semplice e molto spesso si è scontrato con il fratello di William per alcuni dettagli, con il rischio di essere licenziato di tronco. Ma J. R. Moehringer l’ha spuntata e addirittura a volte è riuscito anche ad averla vinta con il Principe.
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Principe Harry ultime notizie: Spare – Il minore
Lo scrittore ha poi ricordato l’incontro con Meghan nella villa dei Sussex a Montecito, California, dove la Duchessa l’ha coccolato con cibo e bevande. Tuttavia, poco dopo l’incontro il gosthwriter ha capito cosa volesse dire essere perseguitato dai media. Infatti, non sono tardate ad arrivare le prime calunnie o gli inseguimenti dei paparazzi e per sfogarsi Moehringer chiamava Harry stesso.