Charles Schulz, la matita che ho amato di più

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Se qualcuno vi domandasse improvvisamente: Conosce Charles Monroe Schulz? Probabilmente rispondereste: Chi è? Ma se poi questo qualcuno vi domandasse ancora: Conosce Charlie Brown? Credo che la vostra risposta sarebbe: Sì. In questo 2022, esattamente il 26 novembre, ricorrerà il centenario della nascita di uno dei più grandi fumettisti della storia, appunto Charles Monroe Schulz. La matita che ho amato di più.

A scuola con Charlie Brown

Il 1 ottobre iniziava la scuola e si andava a scuola con Charlie Brown nella cartella. Avveniva molti anni fa e noi studenti eravamo chiamati “remigini”, poiché il santo del giorno era proprio San Remigio. Le scuole elementari, le medie ed il liceo. Tanti ricordi, tanti compagni di classe ed il più fedele amico sempre poggiato sul banco; il mio diario. Non un diario qualunque, che cambiava soggetto ogni anno, ma un diario con gli stessi soggetti. Sempre. Loro erano i Peanuts Sono nati il 2 ottobre 1950 dalla matita del fumettista statunitense Charles Schulz.

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Charles Schulz, perché quel nome Peanuts?

Perché il nome Peanuts? Il termine indicava i posti più economici all’interno di un teatro ed anche un pubblico essenzialmente composto di bambini. A Schulz questo nome non è mai piaciuto e si è sempre battuto per modificarlo. Melissa McGann, archivista presso il Charles M. Schulz Museum and Research Center di Santa Rosa, spiega:

Schulz provò per tutta la vita una forte antipatia verso questo nome. E fino alla sua morte, Schulz sostenne che avrebbe preferito qualcos’altro, al posto di Peanuts”.

Non mi piace nemmeno la parola”, diceva il fumettista. “Non è una bella parola. È totalmente ridicola, non ha nessun significato, genera semplicemente confusione e non ha dignità. E io penso che il mio umorismo abbia dignità”.

A scuola con Charlie Brown. Sempre

A scuola con Charlie Brown, perché quelle strisce stampate sul diario, ti facevano compagnia durante le lezioni. Iniziavi a sognare insieme a loro. In un attimo ti ritrovavi su un campo da baseball a giocare con Charlie Brown, Linus, Lucy e gli altri, arrabbiandoti poi per l’ennesima sconfitta. Oppure si volava nel cielo insieme a Snoopy, “asso dell’aviazione” della prima guerra mondiale, in perenne sfida con il Barone Rosso.

In caso di problemi “più seri”, potevi sempre essere ascoltato da Lucy, che elargiva consigli “psichiatrici” all’interno del suo piccolo chiosco. Quel piccolo mondo, una piccola periferia di una piccola città americana, regalava infiniti momenti di gioia, ma anche di riflessione. Le strisce originarie erano quotidiane e composte da 4 vignette create appositamente per essere inserite con facilità nelle pagine dei giornali.

Quelle strisce hanno girato il mondo e, soprattutto, hanno fatto conoscere personaggi unici.

I protagonisti di un successo senza tempo

Charlie Brown: Il protagonista. La testa tonda, timido ed insicuro. Il perenne sconfitto, in amore e nello sport, ma che non si abbatte mai.

Sally Brown: La sorellina di Charlie Brown.

Snoopy: Il cane “bracchetto” di Charlie Brown. Con il passare degli anni diventa un personaggio sempre più importante. Schulz affiderà alla sua macchina da scrivere la stesura del suo addio ai lettori.

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Woodstock: È l’uccellino amico di Snoopy.

Linus: Amico di Charlie Brown. Porta sempre con sé una coperta, che gli regala sicurezza. La definizione “la coperta di Linus” è diventata proverbiale per indicare un oggetto che doni un senso di sicurezza e protezione a chi lo possiede.

Lucy: La sorella di Linus. Non ha un bel carattere, umilia continuamente il fratellino Linus ed è la più temuta all’interno del gruppo. È perdutamente innamorata di Schroeder, che, però, le preferisce il pianoforte.

Schroeder: Suona il pianoforte ed ha sempre in bella mostra il busto di Beethoven.

Piperita Patty: Una bambina con un carattere da maschiaccio, che chiama Charlie Brown “ciccio”.

Charles Schulz, l’ultima striscia, l’ultima emozione

Il 3 gennaio 2000 è la data dell’ultima striscia dei Peanuts. Schultz morirà il 12 febbraio dello stesso anno.

Per il congedo dai suoi lettori sceglie il personaggio di Snoopy, che, con la sua macchina da scrivere redige queste parole:

Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50 anni. È stata la realizzazione di tutte le ambizioni della mia infanzia. Sfortunatamente non sono più in grado di mantenere il ritmo di programmazione di una strip quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano continuati da un altro perciò annuncio il mio ritiro. In tutti questi anni sono stato riconoscente per la correttezza dei nostri editori e il meraviglioso sostegno e affetto espressomi dai fan del fumetto. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… come potrei mai dimenticarli…

Il quotidiano londinese The Times lo ha ricordato, il 14 febbraio del 2000, con un necrologio che terminava con la seguente frase: “Charles Schulz leaves a wife, two sons, three daughters, and a little round-headed boy with an extraordinary pet dog“. (“Charles Schulz lascia una moglie, due figli, tre figlie e un piccolo bambino dalla testa rotonda con uno straordinario cane”).


E, riprendendo le parole di Schulz, “Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy…come potrei mai dimenticarli…”. Davvero mai.

Articolo scritto da Stefano Vori

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