Ci sono concetti che riescono ad affascinarci perché uniscono una spiegazione razionale a una teoria che va oltre la semplice ragione. Quasi ogni essere umano ha bisogno di credere in un qualcosa che si svincola dal puro raziocinio o dai fondamenti della scienza. In questo contesto, s’inserisce la serendipità, una parola a molti ancora conosciuta solo grazie a uno dei film più romantici di tutti i tempi, Quando l’amore è magia – Serendipity.
Tuttavia, essa è molto di più e oggi cercheremo di scoprire di che cosa si tratta esattamente.
L’origine del termine “serendipità”
La parola “serendipità” è un neologismo che risale al 1754. Infatti, il termine “serendipity” è stato coniato dallo scrittore inglese Horace Walpole, celebre per il suo romanzo storico Il castello di Otranto. L’autore lo utilizzò per la prima volta in una lettera per indicare una scoperta fortuita, non frutto di una ricerca. Questa scoperta riguardava un dipinto perduto e faceva riferimento a una fiaba persiana The three princes of Serendip, tradotta in italiano come Tre prìncipi di Serendippo da Cristoforo Armeno. Serendippo era l’antico nome dell’isola di Ceylon, dello Sri Lanka, luogo dov’era appunto ambientato il racconto che affascinò tanto Horace Walpole.
Perciò, quello che una volta era il nome di un Paese circondato dall’Oceano Indiano, è diventato oggi sinonimo di felici scoperte fatte mentre di stava ricercando altro oppure arrivate per puro caso. Tutto ciò ci porta un immediato senso di gioia e felicità che completano interamente il concetto di serendipità.
La serendipità nella storia e nella vita di tutti i giorni
La storia è ricca di episodi di serendipità. Molto spesso riguardano in campo della scienza e della ricerca in questo senso, ma non solo. Per esempio, chi non conosce il caso di Cristoforo Colombo? Salpato dall’Europa nel 1492, il comandante genovese aveva intenzione di recarsi nelle Indie e non di scoprire un nuovo continente come l’America.
Sempre in questo senso non si può non ricordare che, nel 1922, Alexander Fleming scoprì in modo puramente casuale la penicillina mentre stava analizzando una coltura batterica per altri scopi. Già qualche anno prima, Friedrich Kekulé era arrivato alla spiegazione della composizione della molecola di benzene dopo aver avuto un’apparizione fortuita in sogno.
Come si può capire da questi esempi, la serendipità è frutto del caso, ma molto spesso una persona sta già portando avanti una ricerca, solo che la sua conclusione è diversa e decisamente migliore rispetto a quanto pensasse inizialmente. A supporto di quest’ultima tesi, nel 1948 il sociologo Robert K. Merton disse che il concetto di serendipità e di casualità delle ricerche scientifiche è presente in ogni scoperta perché se il ricercatore sapesse sin dal principio ciò che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista.
Non è solo la storia a essere fonte di molteplici esempi di serendipità. La possiamo trovare nella vita di tutti i giorni anche quando ci facciamo meno attenzione. Per esempio, può capitare che stiamo cercando un libro tra gli scaffali di casa e di trovare al suo posto una vecchia fotografia o un biglietto che avevamo dimenticato. Quel ritrovamento, quella scoperta, ci porta istantaneamente un senso di felicità e di realizzazione. Ciò significa che in qualsiasi momento possono arrivare delle piccole e casuali sorprese: basta sapere osservare con cura la realtà che ci circonda e stimolare la nostra sensibilità senza sentire la necessità di darle sempre una spiegazione razionale.
Il successo del concetto di serendipità
Come abbiamo già accennato, benché se ne parli sicuramente più spesso negli ultimi anni, il termine serendipità è a molti conosciuto solo perché collegato a un film dei primi anni Duemila, Quando l’amore è magia – Serendipity.
Siamo a New York durante il periodo festoso che anticipa il Natale. Jonathan Trager incontra Sara Thomas dentro un grande magazzino perché entrambi vogliono lo stesso paio di guanti. Iniziano a parlare e proseguono la loro conoscenza prima nella caffetteria Serendipity e poi pattinando sul ghiaccio a Central Park. Quando Johathan suggerisce a Sara di scambiarsi i numeri telefonici, lei rifiuta suggerendo di lasciare fare al fato. Se il loro destino è quello di stare insieme, allora succederà. Dopo una serie di avventure e di malintesi, l’amore tra i due riuscirà ad avere il suo lieto fine dimostrando come anche nella più semplice e banale realtà ci possa essere quel pizzico di magia.
Quello del film del 2001 è la dimostrazione di come l’azione della Sorte e del Caso sia un pensiero in grado di affascinare molti. Attira perché è privo di fondamenti razionali e riesce a mostrare come non tutto sia frutto di un calcolo ben definito e fisso, dando più spazio alla nostra sfera emotiva, all’immaginazione e all’imponderabilità dell’esistenza.
Frasi sulla serendipità
Sul tema della serendipità, delle scoperte dettate dal caso e dal ruolo del Fato nella nostra vita sono state scritte molte frasi. Noi abbiamo raccolto le più belle e le più significative.
La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino.
Julius Comroe Jr.
La vita è sempre trionfo dell’improbabile e miracolo dell’imprevisto.
Henri-Marie de Lubac
Quando si scrive una poesia è frequente la serendipità: miri a conquistare le Indie e raggiungi l’America.
Andrea Zanzotto
Niente è più propizio di un viaggio per sondare tutti gli aspetti meravigliosi dell’imprevedibile.
Jean-Raymond Boudou
A volte le strade più panoramiche della vita sono le deviazioni che non si aveva intenzione di prendere.
Angela N. Blount
Fonte articolo Alfemminile