Bambini in auto, davanti: si può fare?

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Si può viaggiare su una spider con i propri figli? La risposta è: sì! Purché, se l’età lo richiede, siano trasportati con gli appositi seggiolini. D’altra parte l’articolo 172 del Codice della Strada parla chiaro: i bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta idoneo, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie.

Noi di Mamme in Auto siamo salite a bordo di Mazda MX-5, la spider della Casa giapponese equipaggiata, nel nostro caso, con motore Skyactiv-G 2 litri da 184 CV.

La regola fondamentale è una sola: se il bambino ha un’età superiore ai 15 mesi e viaggia sul sedile del passeggero con il seggiolino rivolto nel senso di marcia bisogna tenere attivo l’airbag. Nel caso in cui il bambino avesse meno di 15 mesi, il trasporto è possibile, purché il seggiolino sia posizionato nel senso contrario a quello di marcia. In questo caso, però, l’airbag deve essere tassativamente disattivato.

Noi di Mamme in Auto ci siamo rivolte alla Dottoressa Giovanna Baroni, medico chirurgo specializzata in Pediatria e le abbiamo chiesto quali siano le conseguenze più comuni per l’uso scorretto dell’airbag, nonché i danni – anche permanenti – che possono essere arrecati ai bambini.

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“Innanzitutto bisogna ricordare che i più piccoli hanno i corpi vertebrali che non sono ancora calcificati – ha spiegato la pediatra – per cui qualsiasi movimento che viene dato dall’impatto o dall’esplosione dello stesso airbag può creare delle lesioni decisamente importanti. La più estrema porta al decesso del bambino, ma per fortuna sono comunque rare. Poi ci sono lesioni da schiacciamento toracico, fra le più comuni, assieme a quelle che riguardano il volto del bambino. Le più gravi riguardano la lesione della cornea e del nervo acustico e di tutta la struttura che caratterizza l’apparato uditivo. Le lesioni del viso sono molteplici e di varie profondità. Spesso sono lesioni zigomatiche e dell’arcata orbitaria. Non dimentichiamoci, poi, che l’airbag contiene delle sostanze che, in caso di rottura, se inalate, possono essere altrettanto pericolose”.

Com’è costruito un airbag? È formato principalmente da cinque elementi: il sensore che rileva l’impatto, la centralina, il detonatore, la capsula esplosiva e il sacco salvavita. La sostanza “bianca” presente nella capsula è l’azoturo di sodio, un acido tossico per l’ambiente che, però, in questo caso contribuisce a salvare vite umane.

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“Se inalata – ci tiene a precisare la Dottoressa Baroni – questa sostanza può dare vita ad alterazioni delle vie aeree, a livello del sistema nervoso centrale”.

Secondo l’ASAPS, l’Associazione Amici della Polizia Stradale, nel 2019 sono state 40 le vittime di incidenti stradali fra i bambini (28 maschi e 12 femmine), 9 in meno rispetto all’anno precedente. 24 di questi bambini erano trasportati a bordo di un’automobile (60%), 1 sulla moto, 3 in bicicletta, 12 a piedi. La fascia maggiormente colpita è quella compresa fra 0 e 5 anni (21 vittime); 9 nella fascia 6/10 anni mentre sono 10 i decessi di bambini di età compresa fra gli 11 e i 13 anni.

L’airbag è uno fra gli strumenti più importanti e indispensabili per la sicurezza in automobile. Semplificando, si tratta del sacco salvavita in grado di esplodere nel momento in cui il veicolo impatta o effettua un incidente, proteggendo conducente e passeggeri da lesioni gravi. Fu inventato all’inizio degli Anni Cinquanta negli Stati Uniti d’America per merito di John W. Hetrick e fu montato, per la prima volta, nel 1973 su una Oldsmobile Toronado. Nel nostro Paese fu introdotto, invece, all’inizio degli Anni Settanta sulla concept car Lancia Sinthesis 2000.


Oggi esistono in commercio seggiolini che, a loro interno, dispongono di piccoli airbag in grado di attutire i colpi in caso di incidente. “Un passo in avanti in nome della sicurezza dei più piccoli in automobile”, ha concluso la Dottoressa Baroni.

Dunque mamme: se avete fra le mani una spider, non preoccupatevi! Concedetevi pure una gita col vostro bambino. Sappiate che è possibile – divertitevi! – ma sempre rispettando le regole e in completa sicurezza.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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