Le vongole in gravidanza si possono mangiare? Ecco una delle tante domande che una futura mamma -specie se golosa di pesce e frutti di mare – si pone di frequente riguardo la sua alimentazione durante la gravidanza. Con che tipo di cottura è possibile consumare vongole e cozze, eventualmente? È concesso un bel piatto di spaghetti e vongole?
Vongole in gravidanza: è bene inserirle nell’alimentazione di una futura mamma?
Le vongole in gravidanza possono apportare numerosi benefici alla futura mamma e al feto, questo perché si tratta di alimenti ricchi di sostanze nutritive, come molti altri frutti di mare e tipologie di pesce. Le vongole, infatti, contengono molto iodio, sempre presente nei frutti di mare e importantissimo per lo sviluppo del bambino e il funzionamento della nostra tiroide.
Le vongole (dalla vongola verace alla vongola adriatica) apportano anche tante vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, e ricordiamo che per la crescita del feto la vitamina B12 in particolare risulta essere fondamentale! Sono presenti anche la vitamina D (importante per la formazione dello scheletro) e la vitamina A.
Non va dimenticato, tuttavia, che le vongole svolgono una funzione di “filtro” nel sistema marino, per cui trattengono al loro interno anche degli elementi di scarto presenti nell’acqua del mare che potrebbero creare dei problemi sia alla futura mamma che al bambino. Per questa ragione è sempre bene consumare vongole, cozze e altri frutti di mare solo e soltanto a determinate condizioni e facendo molta attenzione, nonostante le loro innegabili proprietà nutritive.
Si possono mangiare le vongole in gravidanza?
La dieta in gravidanza, come raccomanda il Ministero della Salute, deve escludere il consumo di carne cruda, pesce compreso. Le vongole in gravidanza sono quindi da evitare del tutto se non dopo la cottura: consumare cozze, vongole, crostacei e molluschi crudi durante la gravidanza potrebbe mettere a rischio la stessa gestazione, esponendo la futura mamma a molti agenti patogeni.
E le vongole in gravidanza dopo una giusta cottura si possono mangiare? In linea di massima sì, si possono mangiare le vongole e le cozze cotte, ma con qualche accorgimento in più. Prima di tutto, le vongole devono essere cotte per non meno di quindici minuti per poter eliminare tutti gli agenti patogeni. Solo dopo una cottura accurata, infatti, potranno essere sicure anche per te che sei incinta ed essere aggiunte – perché no? – a un bel piatto di spaghetti!
Controindicazioni di cozze e vongole in gravidanza e come consumarle
Le vongole e le cozze in gravidanza possono creare alla futura mamma qualche problema digestivo in più, causando dei sintomi gastrointestinali per nulla piacevoli anche dopo una prolungata cottura. I medici raccomandano infatti di non eccedere comunque mai con le porzioni di crostacei, molluschi e frutti di mare in gravidanza, anche perché contengono un livello di colesterolo ben più alto rispetto alla carne. Nelle donne che soffrono già di colesterolo alto e che sono a rischio di colestasi gravidica, infatti, cozze e vongole sono cibi da evitare del tutto, anche dopo la cottura.
Una grande attenzione deve essere posta anche alla provenienza delle vongole in gravidanza: proprio perché la vongola – così come le cozze – svolge una funzione di filtro dell’acqua marina è bene informarsi sulla salubrità dei mari da cui proviene. Anche la freschezza delle vongole è fondamentale: nel momento dell’acquisto bisogna controllare che le valve siano perfettamente chiuse se l’animale è ancora nell’acqua, perché significa che è ancora vitale. L’acqua stessa deve avere un odore salmastro, senza ammoniaca.
Prima della cottura, le vongole vanno pulite accuratamente: bisogna eliminare dal guscio ogni traccia di sabbia, fango e incrostazione raschiandolo con una spazzola metallica. Attenzione: se il guscio è danneggiato o già aperto significa che le vongole (ma lo stesso discorso vale anche per cozze) non sono abbastanza fresche ed è quindi meglio non mangiarle durante la gravidanza.
La cottura delle vongole e delle cozze in gravidanza deve essere di almeno 15 minuti: generalmente ne bastano solo 5 perché il sapore e la digeribilità possano essere preservati, ma per la dieta di una futura mamma è davvero troppo poco. C’è inoltre chi crede che qualche goccia di limone possa bastare per “disinfettare” pesce e frutti di mare crudi: niente di più sbagliato, durante la gravidanza non basta di certo per eliminare eventuali controindicazioni!
Fonte articolo Alfemminile