Mariah Carey compie 50 anni: i 10 momenti da superdiva della sua carriera

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Diciannove numeri uno

. Il record di una canzone uscita nel 1994 arrivata alla prima posizione 25 anni dopo. Milioni di dischi venduti. Un posto fisso tra le grandi star della musica. Mariah Carey è donna da record da sempre, da subito, da quella Vision of love con cui nel 1990 si impose sulla scena come vocalist di una generazione. Pilotata per molto tempo dal marito Tommy Mottola, Ceo della Sony, dopo il divorzio ha modificato la sua immagine, passata dai tubini neri ai grandi abiti da sera con scollature profonde.

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Dal trucco acqua e sapone a una generale mummificazione genere La morte ti fa bella. Accentuando di pari passo capricci e tic da grande diva, ma senza diventare mai scontrosa. Anzi suscitando una simpatia diffusa. Mariah con i tacchi in palestra; Mariah che chiede 6 umidificatori per una stanza d’hotel; Mariah che “balla” trasportata dai ballerini. Mariah che a un certo punto confonde le carte dell’anagrafe sul suo anno di nascita: 1969, 1970, 1971? Cioè la “truffa” più usata dalle dive. Come non amarla. Anche perché poi, cascasse il mondo, arriva puntuale il tweet in cui si fa gli auguri da sola.

10 momenti da superdiva

1 – Il crollo nervoso

La fine della relazione triennale con Louis Miguel seguita da un contratto da 100 milioni con la Virgin. Il baratto del 2001 però non le è favorevole. E complici anni di superlavoro, i rapporti tesi con la casa discografica dell’ex marito, la Sony, che poi si scoprirà avere tramato contro di lei per favorire Jennifer Lopez, Mariah comincia a dare segni di instabilità. Con messaggi ambigui lanciati sul sito web. E un’apparizione (pare) non concordata al programma di MTV TRL. In cui si presenta spingendo un carrello dei gelati, addosso una t shirt da uomo.

Che si toglie di lì a poco in uno uno strip-tease improvvisato. L’occasione è la promozione del singolo Loverboy, primo estratto della colonna sonora del suo secondo film, Glitter. Visibilmente ingestibile e sopra le righe, accenna anche al bisogno di ognuno di fare affidamento alla terapia, quando necessario. Sembra una battuta, ma due settimane dopo si chiude in una centro di riabilitazione, come facevano le alcolizzate di Hollywood quando prendevano un taxi direzione Betty Ford Clinic. L’uscita di Glitter poi slitta all’undice settembre. Quando tutto l’America ha altro a cui pensare, non certo a una diva in rehab.

2 – When you believe con Whitney Houston

Il duetto del 1998 registrato per Il principe d’Egitto è miracoloso, ma più che per la qualità del risultato, “incredibilmente noioso” secondo AllMusic, per il fatto di essere riuscita a registrare qualcosa con l’altra grande vocalist americana. La sua rivale. Quella che a parte il boom della colonna sonora di The bodyguard è riuscita a conti fatti a eclissare. Giocando però su un pettegolezzo quasi decennale, intensificato ora da questa collaborazione che i rumurs raccontano come difficoltosa, in occasione degli MTV Music Awards le due (che in ogni intervista cinguettano appassionate sulle doti dell’altra) si presentano con lo stesso vestito. Un finto incidente che invece di una colluttazione finisce in una gara di gambe.

3 – «I don’t know her»

«Non la conosco.» Quando Mariah Carey pronuncia questa frase pare una delle tante con cui ha insultato nel tempo le colleghe, in questo caso Jennifer Lopez. Da archiviare assieme a «l’ultima volta che ho ascoltato Madonna ero alle elementari, quando era popolare». Ma la straordinarietà della dichiarazione, quando è ovvio esattamente il contrario, la fa diventare un tormentone ripreso da tutti i media, per anni e anni. Perché rispetto a tutti i modi per comunicare che una collega non ti garba, resta il più sublime: non ho mai sentito parlare di lei. Jennifer e Mariah erano nella stessa scuderia discografica e no, per Mariah è oblio.  Sicché non c’è stata più intervista in cui non le venisse ricordato. E lei continuasse a ripetere «I don’t know her». Da lei all’uso popolare è stato un attimo.

mariah carey

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4 – Il mini concerto per la viglia di Capodanno

Notte dell’ultimo dell’anno 2016, il live più disastroso di Mariah ma condotto con il massimo del divismo, dell’indifferenza, del tanto io sono io e voi non siete un… La scusa ufficiale? Gli auricolari non funzionavano e poi non c’è stato il tempo per un soundcheck decente. Al Dick Clark’s New Year’s Rockin’ Eve with Ryan Seacrest Mariah doveva cantare tre canzoni in diretta nazionale, ma appena arrivata sul palco in un body ricamato quasi trasparente invece di cantare comincia a lamentare problemi tecnici. A parlare con i ballerini, a raccontare cose della sua vita.

Ma sotto si sentono le basi dei pezzi, persino i suoi famosi vocalizzi. Dunque che sta facendo? A tutt’oggi non si sa. Il manager dice che avrebbe dovuto cantare su una pista preregistrata; lei che i monitor non erano accesi, non sentivo nulla, e chi dice che era un lip-sync mente: io canto dal vivo. Ne esce comunque un momento ripreso da comici e media come eccezionale. Quando punta il microfono al pubblico invitandolo a cantare lui le canzoni. Per la serie avete comprato i dischi, sapete i testi a memoria e io mi devo pure sgolare?

5 – In metrò in couture

Senz’altro non è stata l’unica, per carità. Ma certo da Mariah Carey è il minimo sindacale finire in metrò vestita con un abito di alta moda. Era il 2014, e la notizia fece un po’ scalpore perché tra le molte cose dichiarate in mille interviste dalla diva c’è sempre stata quella che, dopo gli autobus presi da ragazzina, diventata più che benestante nessuna l’avrebbe ma vista di nuovo aggrappata “agli appositi sostegni”. Strappo alla regola comunque insolito per i pendolari: chi ha mai visto un’abbonata salire in vettura con dei bodyguard.

6 – In palestra con i tacchi

Un mese dopo la performance disastrosa dell’ultimo dell’anno, nel febbraio 2017 ecco Mariah in palestra con calze a rete, body, boxer, una collana di diamanti e un paio di stivaletti con tacco Fenty x Puma. Proprio come noi. Proprio come raccomandato dal Coni. Ovvio Rihanna va in brodo di giuggiole e spamma la foto sui suoi social. Mentre su Instagram Mariah la correda con la didascalia “Climb every mountain ????????????”. Più o meno “supera ogni ostacolo”.

7 – La colonna sonora in sala parto

«Qual è stato il momento in cui Mariah è stata più diva per te?», ha chiesto Wendy Williams all’ex marito della cantante, Nick Cannon. E lui ha risposto con la stessa storia che aveva raccontato anni prima, ma che evidentemente non era stata diffusa a dovere. Ha risposto cioè che al momento del parto dei due gemelli (Monroe e Moroccan, nati nel 2011) Mariah ha praticamente fatto vigilare l’ospedale. Ma non solo, ha preteso che al momento preciso del parto, la prima cosa udita dai due bambini fosse una sua canzone. Esattamente la versione live di Fantasy registrata al Madison Square Garden. «Così i due gemelli sono praticamente nati con un applauso.»

mariah carey

8 – Occhiali da sole in interno

In occasione del lancio – nel 2016 – della docu serie Mariah’s World (sul canale E!) Mariah è chiara: «se una stanza è illuminata con neon col cavolo che mi tolgo gli occhiali da sole». «È una regola. Lo so che fa molto anni Novanta ma non me ne importa». Tra le cose da diva che la contraddistinguono, nemmeno quella più eccezionale. Quello che fa la differenza con il resto della popolazione mondiale è che anche quando chiama i suoi tecnici luci a rimediare una cattiva illuminazione – tipo durante un’intervista radio con trasmissione in live cam –, comunque non si toglie gli occhiali.


9 – Le liti con Nicki Minaj

Come giudici della stagione 12 di American Idol, Mariah Carey e Niki Minaj non sono andate molto d’accordo. Ma proprio per niente. Dalle audizione dei concorrenti fino all’ultima puntata. Al punto che Mariah si è sentita talmente in pericolo da chiedere la presenza di bodyguard in studio. Poi le cose passano, la gente dimentica e alla fine ci si ride sopra. Proprio come durante un’intervista con Barbara Walters, in cui la grande giornalista americana ha chiesto anni dopo a Mariah se la “st****a che Niki nomina nella sua ultima canzone fosse lei. «Non so. Non sapevo cantasse. Credevo fosse una rapper. O chi lo sa», la risposta di Mimi.

10 – “Monumento” a se stessa

Perché sbattersi quando hai ballerini aitanti che possono fare tutto il lavoro. Compreso quello di spostarti, sollevarti, alzarti la gamba, girarti e riposizionarsi al punto di partenza. Dico siamo pazzi. Ma perché? La prova, un video che isola Mariah durante la performance di Honey in un concerto a Las Vegas, in cui – agile come una statua di sale – si lascia trasportare di qua e di là. Era il 2016, e più che dividere, la performance ha semmai aumentato i fan della cantante. Dopo 30 anni di carriera, vocalist più che showgirl come è sempre stata, i ballerini tanto per fare un po’ di scena te li dovrebbe passare lo Stato.

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