Curva glicemica in gravidanza: l’esame che valuta il rischio di diabete gestazionale

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La curva glicemica in gravidanza (nota anche con l’acronimo di GCT, Glucose Challenge Test) è un esame importante per la diagnosi del diabete gestazionale, una patologia piuttosto comune che colpisce in Italia circa l’8% delle donne incinte ed è più frequente in quelle al di sopra dei 35 anni.

La curva glicemica in gravidanza non è un esame invasivo e va ripetuto durante la gestazione soltanto se i valori che vengono riscontrati non sono nella norma. Serve, infatti, per individuare la presenza di alterazioni nel metabolismo dei carboidrati, e lo fa misurando la concentrazione degli zuccheri nel sangue, prima e dopo aver somministrato per via orale del glucosio alla gestante, verificando così un’eventuale glicemia.

La curva glicemica in gravidanza è molto simile a un altro esame detto “test da carico orale del glucosio”, ma a differenza di quest’ultimo non è necessario il digiuno prima dell’esame e la soluzione orale di glucosio data alla donna è differente. Scopriamo assieme tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, le cause che possono alterare la curva, quando è necessario fare l’esame e l’interpretazione dei risultati. Prima, però, ecco a te un video sui cibi a cui fare attenzione durante la gravidanza:

Quali sono le cause che possono alterare la curva glicemica in gravidanza?

La curva glicemica in gravidanza è importante per indicare – se i valori risultano alterati – la presenza del diabete gestazionale. Il diabete gestazionale è una malattia che comporta una scarsa tolleranza la glucosio: le donne che ne soffrono hanno difficoltà nel produrre insulina, l’ormone che ha proprio la funzione di estrarre il glucosio dal sangue e trasformarlo in energia.

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Durante la gravidanza gli ormoni che nascono dalla placenta determinano una resistenza aumentata dei tessuti nei confronti dell’insulina, e se da un parte ciò può essere considerato fisiologico perché necessario affinché il feto possa essere nutrito al meglio, dall’altra aumentano i fattori di rischio se il pancreas non secreta un quantitativo ulteriore di insulina: la glicemia, se questo non succede, resterà a livelli elevati, portando all’insorgere del diabete gestazionale.

Chi soffre di diabete gestazionale ha la glicemia alta perché nel suo sangue si rilevano valori molto alti di glucosio. Le donne che ne soffrono, nella grande maggioranza dei casi, guariscono dopo il parto e né madre né bambino vengono danneggiati. In altri casi, invece, il diabete gestazionale può portare a sviluppare una preeclampsia e per il bambino potrebbero verificarsi difficoltà respiratorie, ittero, rischio di obesità e di sviluppo di diabete di tipo 2. Il feto, inoltre, potrebbe crescere più del dovuto, rendono difficoltoso il momento del parto.

I sintomi che caratterizzano il diabete gestazionale sono stanchezza cronica, minzione frequente, aumento del senso di fame assieme a perdita di peso, presenza di infezioni. Curare la propria alimentazione, in questi casi, è fondamentale per tenere a bada il problema, così come un esercizio fisico compatibile con la propria gravidanza.

Quando è necessario fare questo esame?

Questo esame viene prescritto a tutte le donne incinte tra la 24esima e la 28esima settimana di gravidanza che presentino almeno uno tra i seguenti fattori di rischio: familiari con diabete di primo grado, macrosomia fetale in gravidanze precedenti (con un bambino nato con un peso superiore ai 4,5 kg), sovrappeso, età pari o superiore ai 35 anni, appartenenza a un’etnia maggiormente a rischio (asiatica, mediorientale, caraibica).

Il test verrà effettuato invece già tra la 16esima e la 18esima settimana di gravidanza in caso di obesità, pregresso diabete gestazionale, glicemia alta prima o all’inizio della gestazione (con valori a digiuno pari a 100-125 mg/dl). Se viene diagnosticato il diabete gestazionale, l’esame verrà ripetuto a distanza di 8-12 settimane dal parto per controllo.

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Come si effettua il test?

L’esame della curva glicemica in gravidanza si effettua, come anticipato, tramite la somministrazione di determinati dosaggi di glucosio alla donna incinta: 50 grammi per il test di screening per il diabete gestazionale e 100 grammi per il test da carico orale del glucosio, che serve per confermare la diagnosi di diabete e va eseguito nel caso in cui la gestante abbia valori di glicemia superiori di 140 mg/dl a un’ora dall’esecuzione del test della curva glicemica.

L’esame comincia con un prelievo del sangue per rilevare i valori base della glicemia, per poi passare alla somministrazione di 50 grammi di glucosio. La gestante attende un’ora senza mangiare o fumare (cercando di rimanere seduta e il più possibile rilassata). Dopo un’ora si passa al secondo prelievo di sangue per verificare i nuovi risultati.

Se la glicemia, trascorsa un’ora, risulta uguale o superiore a 140 mg/dl, ma inferiore a 180 mg/dl, il test si può considerare positivo e bisogna effettuare l’esame del carico orale di glucosio, con la somministrazione di 100 grammi per poter confermare la diagnosi di diabete gestazionale. Se invece i valori risultano superiori ai 180 mg/dl, si potrà diagnosticare direttamente il diabete, senza bisogno di ricorrere al test successivo.

Quest’ultimo si effettua facendo un prelievo per la glicemia basale a digiuno, per poi far assumere alla donna 100 grammi di glucosio sciolti in acqua. La donna dovrà rimanere a riposo e senza mangiare nelle ore successive per poter rilevare i valori glicemici dopo un’ora, 120 e 180 minuti. Se due o tre valori risultano superiori a quelli di riferimento si può diagnosticare il diabete. Se è superiore solo un valore, invece, la diagnosi sarà quella di intolleranza glucidica in gravidanza.

Interpretazione dei risultati dell’esame

I valori glicemici in gravidanza sono ritenuti normali se risultano essere fino a 95 mg/dl subito dopo l’assunzione del glucosio; non superiori a 180 mg/dl dopo un’ora dall’assunzione; inferiori a 155 mg/dl dopo 120 minuti.

I valori di normalità per il test del carico orale sono invece inferiori a 95 mg/dl a digiuno; inferiori a 180 mg/dl dopo un’ora dall’assunzione; inferiori a 155 mg/dl a distanza di 2 ore.


Se dovesse esserti diagnosticato il diabete gestazionale, non preoccuparti: nella maggior parte dei casi, come abbiamo detto, non ci saranno rischi per te e per il nascituro. Sarà bene, però, adottare uno stile di vita più salutare, curando la propria alimentazione e facendo del movimento fisico. Saranno inoltre necessari controlli regolari del peso e della glicemia.

Per ulteriori informazioni scientifiche sull’argomento, puoi consultare il sito dei Poliambulatori San Gaetano.

 

I vip con il diabete© Getty Images

 

Sharon Stone© Getty Images

 

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Tom Hanks© Getty Images

 

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Fonte articolo alfemminile

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Redazione MusaNews
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