Comportamento passivo aggressivo: come riconoscerlo

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La rabbia viene spesso ritenuta un sentimento distruttivo. Quando la si sfoga, si possono perdere i freni inibitori, ferendo un’altra persona con determinate parole o con dei gesti, con il limite estremo della violenza. Tralasciando questi casi più gravi, anche un semplice episodio di rabbia è considerato in modo negativo. Tuttavia, non tenere per sé e liberare questa sensazione può essere una scelta decisamente migliore a quella di racchiuderla nel proprio animo, continuando a “imbottigliare” risentimento, ira e rancore.

Tutti questi stati d’animo, infatti, finiscono per manifestarsi in un comportamento che gli inglesi definiscono passive aggressive behavior, ovvero quello passivo aggressivo. Una persona che agisce in questo modo può avere degli effetti ben peggiori di quelle che rilasciano la propria rabbia per poi ritornare a una condizione di calma interiore. La personalità passivo-aggressiva ha delle ripercussioni a livello di manipolazione e la si può intravedere in atteggiamenti che vanno dall’indifferenza all’aggressività camuffata.


Per riconoscere tale comportamento – che nei casi più gravi può arrivare a un disturbo vero e proprio, inserito nel Dsm – ci sono diversi segnali che si possono riconoscere negli atteggiamenti altrui.

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Come riconoscere una personalità passivo-aggressiva

Forse non tutti sanno che la condizione di aggressività passiva risale alla Seconda Guerra Mondiale. Tale tipo di comportamento, infatti, venne attribuito ai soldati di rientro dal conflitto che manifestavano un atteggiamento di sfida nei confronti degli psichiatri che li avevano in cura, oltre a una certa ritrosia a esprimere e a manifestare la propria rabbia rispetto all’esperienza vissuta e una resistenza passiva nell’eseguire alcuni ordini. Anche se negli anni si è dimostrato come quello dei militari fosse un Disturbo da stress postraumatico, deriva sempre da qui la definizione di “comportamento passivo aggressivo”.

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1. Attenzione al linguaggio passivo aggressivo

Il primo segnale da cogliere se si sospetta che una persona sia passivo-aggressiva è da ritrovare nel linguaggio. Questa forma d’espressione, infatti, risulta sempre oscillare dall’essere “passiva“, ovvero senza una reale risposta o con vari tentativi per chiudere il dialogo, all’ostilità.

Nelle frasi degli individui passivo-aggressivi non mancano mai ironia e sarcasmo, che vengono portati all’estremo con l’intento di far male. Battute per niente simpatiche e frecciatine di qualsiasi tipo saranno all’ordine del giorno. Ovviamente, quando queste persone stanno per essere smascherate, colgono l’occasione per deflettere la gravità della situazione con un “ma stavo solo scherzando!” oppure “prendi troppo tutto sul serio!“. Così facendo, spostano l’attenzione e il problema da loro stessi, che risultano come “vittime“, agli altri, i quali potrebbero sentirsi “colpevoli” di aver male interpretato.

In generale, questo tipo di linguaggio non può che colpire – e in molti casi ferire – l’interlocutore, perché si sentirà spiazzato di fronte a certe risposte e non riuscirà a controbattere.

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2. Procrastinazione

Proprio com’era successo per i militari della Seconda Guerra Mondiale che non volevano sottostare agli ordini, lo stesso atteggiamento lo si riscontra in cui manifesta un’aggressività passiva. Ciò che non piace a queste persone verrà fatto sempre controvoglia oppure, nei peggiori dei casi, cercheranno di sabotare il progetto su cui non vogliono lavorare, l’evento a cui non desiderano partecipare e le altre situazioni che non vanno loro a genio.

Tuttavia, questa loro tendenza non viene rivelata sin da subito. Soprattutto nel campo di una relazione d’amore, i passivo-aggressivi possono mostrarsi molto disponibili e accondiscendenti nei primi periodi. Questa condizione, però, durerà ben poco e presto inizieranno a criticare qualsiasi cosa, a non accettare giudizi su loro stessi, a procrastinare tutto ciò che non gradiscono fare e a colpevolizzare gli altri anche per uno sbaglio commesso da loro.

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3. Il silenzio nasconde molto di più di quanto si pensa

Rivelare agli altri una propria emozione o sentimento richiede un alto livello di assertività. Infatti, se si è dotati – e se si è coltivata per tutta la vita – l’assertività, allora non si avranno problemi a “mettersi a nudo” dei sentimenti e di ciò che si pensa, senza neanche avere paura di mostrare la rabbia quando è presente. Nella maggior parte dei casi, però, le persone non sono in grado di verbalizzare la propria rabbia, agendo in maniera passiva e chiudendosi in loro stessi.

Questo comportamento lo si nota già nei bambini, come, per esempio, nel mettere il broncio o nel rifiutarsi di parlare dopo una discussione. È compito dei genitori smorzare tale attitudine, perché altrimenti il silenzio verrà sempre considerato come “un rifugio” e anche “un’arma“.

Di fronte a una lite o a un semplice contrasto, un adulto passivo-aggressivo fa finta che non la tensione non esista oppure assume il ruolo della vittima.

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I passivo-aggressivi in amore

I comportamenti prima descritti vengono adoperati da chi soffre di un’aggressività passiva in tutte le varie relazioni della vita e questo comprende anche quelle d’amore. Un partner passivo-aggressivo viola, più o meno inconsapevolmente, uno dei presupposti essenziali di un rapporto, ovvero il volere e sapere esprimere i propri sentimenti e ciò che si pensa, così da instaurare un dialogo di coppia. Infatti, la persona passive-aggressive adopererà anche in questa circostanza il silenzio come arma per arrivare in alcune circostanze a pericolosi scatti di rabbia, per esempio, per l’ennesimo progetto non gradito di cui, però, non aveva mai espresso il suo malcontento.

Infine, è da notare come queste persone dimostrino verso il partner una certa dipendenza emotiva. Possono criticare vari aspetti della sua personalità, ma, al tempo stesso, non sanno come farne a meno.

Come affrontare una persona passivo-aggressiva

Non sempre è possibile allontanare del tutto una persona dal comportamento passivo aggressivo dalla propria vita. In alcuni casi è necessario conviverci e imparare a non lasciarsi trascinare o manipolare da questo atteggiamento.

Innanzitutto, è fondamentale adoperare al meglio quella che gli esperti in psicologia chiamano “intelligenza emotiva“. Si tratta di quella capacità di porre in equilibrio le proprie emozioni e decidere da sé quanto si voglia essere influenzati dagli altri. Se si percepisce che un individuo abbia un particolare ascendente negativo su di noi, bisogna imparare a dargli il “giusto peso” e allontanarlo.

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Poi, chi mostra un’aggressività passiva si sente ancora più forte quando le sue provocazioni vanno a segno e manifestano degli effetti su chi hanno a che fare. Perciò, se non vi è la possibilità di respingerle del tutto, devono essere in qualche modo ignorate, senza reagire alle frecciatine o battute prive di intento scherzoso. Lo stesso vale se si ha un partner che dimostra tali comportamenti: se si vuole lo stesso portare avanti la relazione, non serve a nulla essere autoritari, perché questa presa di posizione potrebbe far aumentare ancora di più la rabbia.

Infine, se il comportamento passivo aggressivo proviene da un familiare, che può essere sia adulto che un bambino, è necessario rivolgersi a uno psicologo che possa andare a correggere questa attitudine.

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